Scambio tra Svizzera e UE: Šefčovič e Cassis s'incontrano a Berna

La Svizzera ha avviato dei colloqui esplorativi con l'UE. Nel corso delle discussioni, la Svizzera e l'UE hanno sviluppato un'interpretazione comune dell'approccio settoriale, noto anche come «approccio a pacchetto», proposto dal Consiglio federale. Su questa pagina, in breve, le informazioni sui colloqui in corso da marzo 2022.

15.03.2023
Ignazio Cassis e Maroš Šefčovič sono seduti a un tavolo. Sono esposte le bandiere della Svizzera e dell'Europa.

Cassis e Šefčovič hanno riconosciuto e apprezzato il lavoro svolto finora dalle delegazioni della Svizzera e della Commissione europea. © DFAE

15.03.2023 – Scambio tra Svizzera e UE: Šefčovič e Cassis s'incontrano a Berna

  • Il consigliere federale Ignazio Cassis ha incontrato il vicepresidente della Commissione europea Maroš Šefčovič il 15 marzo 2023 a Berna.
  • L'incontro si è svolto nel contesto della prima visita di Šefčovič in Svizzera in qualità di responsabile delle relazioni Unione Europea-Svizzera.
  • Lo scambio tra Cassis e Šefčovič è stato l'occasione per fare il punto a livello politico sul processo esplorativo tra la Svizzera e l'Unione europea (UE) avviato nel marzo 2022 e per discutere le prossime tappe.
  • Cassis e Šefčovič hanno riconosciuto e apprezzato il lavoro svolto finora dalle delegazioni della Svizzera e della Commissione europea durante i colloqui esplorativi guidati dalla segretaria di Stato Livia Leu e dal capo di gabinetto del vicepresidente della Commissione UE Juraj Nociar e durante i relativi colloqui tecnici.
  • Il lavoro delle delegazioni ha prodotto risultati concreti. La Svizzera e l'UE hanno infatti rafforzato la loro intesa e si sono avvicinate in diversi ambiti negli ultimi mesi.
  • Il ministro degli affari esteri Cassis ha sottolineato che il processo esplorativo con l'UE è stato accompagnato in Svizzera da ampie consultazioni interne con le parti interessate, tra cui i Cantoni, il settore economico, i sindacati e i partiti politici.
  • Cassis ha sottolineato inoltre che questo importante approccio inclusivo ha facilitato la ricerca di soluzioni e rafforzato il processo. Ha inoltre dimostrato l'impegno della Svizzera nel raggiungere risultati concreti e duraturi che siano sostenibili sia per la Svizzera che per l'UE.
  • Cassis e Šefčovič hanno preso atto che, nonostante i progressi compiuti finora, restano in sospeso alcune questioni che richiederanno sforzi da entrambe le parti. In questo modo sarà possibile ridurre il divario che le separano da un'intesa.
  • A tal fine, i prossimi colloqui esplorativi si terranno il 20 aprile 2023 a Bruxelles.
  • Cassis e Šefčovič hanno ribadito l'impegno della Svizzera e della Commissione europea a continuare a lavorare insieme per raggiungere un'intesa su tutte le questioni strutturali, al fine di aprire la strada a una possibile decisione sull'avvio di negoziati formali.

È importante che le relazioni tra la Svizzera e l’UE siano regolamentate, poiché garantiscono prosperità e stabilità a entrambe le parti.

Approccio «a pacchetto» del Consiglio federale

La Svizzera auspica che le sue relazioni con l’UE continuino a svilupparsi. Per questo, nel febbraio del 2022 il Consiglio federale ha elaborato e definito nuove proposte di soluzione, che ha riunito in un approccio «a pacchetto»: 

  • anziché essere disciplinate in un unico accordo che fornisce il quadro di riferimento per gli altri accordi (approccio orizzontale), le questioni istituzionali dovranno essere risolte individualmente in ogni singolo accordo (approccio settoriale);
  • sul tavolo delle trattative dovrà essere discusso un intero pacchetto di accordi complessivamente più bilanciato, invece di un unico accordo. Questo dovrebbe consentire un ampio equilibrio tra gli interessi e aumentare le possibilità di riuscita dei negoziati.

La Svizzera vorrebbe partecipare a programmi europei e concludere nuovi accordi, per esempio nei settori dell’energia, della sicurezza alimentare e della salute.

In singoli accordi, la Svizzera necessita di eccezioni e clausole di salvaguardia per poter tutelare i suoi interessi fondamentali. Per quanto riguarda la libera circolazione delle persone, occorre per esempio garantire che gli sviluppi futuri del diritto UE non portino a un’immigrazione con implicazioni sul sistema di assicurazioni sociali, che non vengano lese le condizioni salariali e lavorative e che sia garantita la costituzionalità.

La richiesta di eccezioni si basa sul fatto che la Svizzera non fa parte dell’UE. Di conseguenza, il nostro Paese non pretende gli stessi diritti garantiti agli Stati membri, ma d’altro canto non è soggetta agli obblighi che questo statuto comporta. Pur mantenendo la propria autonomia politica, ambisce a un’ampia partecipazione al mercato interno dell’UE. 

Colloqui esplorativi con la Commissione europea

A seguito della decisione del Consiglio federale di adottare un approccio «a pacchetto», la segretaria di Stato Livia Leu è stata incaricata di discutere al riguardo con la Commissione europea. Durante questi colloqui esplorativi vengono sondate le potenzialità del nuovo approccio; questi incontri sono indispensabili per preparare il terreno a eventuali negoziati. Il 17 giugno 2022 il Consiglio federale ha deciso di intensificarli. Da allora si sono svolti anche colloqui di tipo tecnico (libera circolazione delle persone e aiuti di Stato). L’intento è capire se vi siano basi sufficientemente solide per avviare trattative.

I punti controversi dell’Accordo istituzionale

Per la Svizzera a essere insormontabili erano le divergenze sui punti che considerava come cruciali:

  • i rischi per una protezione efficace contro il dumping salariale (misure di accompagnamento);
  • il temuto aumento di beneficiari europei dell’assistenza sociale, l’impossibilità di revocare il diritto di soggiorno e l’espulsione di persone colpevoli di reati (direttiva sulla libera circolazione dei cittadini UE);

questioni aperte sulla regolamentazione degli aiuti di Stato («level playing field»).

Accordo istituzionale

L’Accordo istituzionale tra la Svizzera e l’UE non sarà concluso, 26.05.2021

Sostegno politico interno

Il successo di qualsiasi negoziato dipende non solo dal suo esito, ma anche dalla sua accettazione politica nel Paese. Di conseguenza, parallelamente ai colloqui esplorativi, il Consiglio federale porta avanti un dialogo regolare con i principali gruppi d’interesse politici nazionali. In particolare, avvalendosi di un nuovo sounding board, ha rafforzato il confronto con le parti sociali e il mondo economico. Il dialogo con il Parlamento, i Cantoni e i partiti è istituzionalizzato da tempo. Lo stretto coordinamento all’interno dell’Amministrazione federale è garantito da un gruppo composto da rappresentanti di tutti i dipartimenti e della Cancelleria federale.

Gli stretti legami tra la Svizzera e l’UE

Un grafico illustra le relazioni tra la Svizzera e l’UE.
Gli scambi tra la Svizzera e l'UE sono intensi: migliaia di persone vivono, lavorano e studiano in Svizzera e nell'UE. © DFAE

La Svizzera e l’UE sono strettamente interconnesse e condividono gli stessi valori fondamentali, come mostrano gli esempi riportati di seguito.

  • L’UE è di gran lunga il nostro principale partner commerciale. Circa metà delle nostre esportazioni sono destinate all’UE, da cui provengono quasi due terzi delle importazioni.
  • La Svizzera è tra i principali partner commerciali dell’UE per volume di affari, mentre l’UE è il più importante per la Svizzera. Nel settore dei servizi, nel 2021 la Svizzera è stata il terzo partner commerciale dell’UE dopo Stati Uniti e Regno Unito.
  • Alla fine di settembre del 2022 in Svizzera lavoravano 374 000 persone con lo statuto di frontaliere. In altri termini: nell’UE/AELS la Svizzera ha trovato 374 000 lavoratrici e lavoratori.
  • Cooperazione nel settore della ricerca: tra i Paesi terzi, nel periodo compreso tra il 2014 e il 2019 la Svizzera ha versato i contributi più cospicui al bilancio dell’UE (2,2 miliardi di euro), l’80 per cento dei quali era destinato al settore della ricerca e dell’innovazione.
  • Con la costruzione della Nuova ferrovia transalpina (NFTA), costata circa 23 miliardi di franchi, la Svizzera ha incrementato notevolmente le capacità di trasporto di merci nel rispetto dell’ambiente, migliorando lo svolgimento dei commerci nel mercato interno europeo.
  • L’UE e la Svizzera condividono i principali valori politici fondamentali (la cosiddetta «comunità di valori»): l’impegno incondizionato per i diritti umani, per una società aperta e liberale come anche per una democrazia pluralistica, nella quale sono consentite la libertà di espressione e dei media, e in cui il commercio libero costituisce il fattore trainante della prosperità e della stabilità. Tutto ciò acquista particolare importanza sullo sfondo dei conflitti in corso e del rafforzamento di regimi autoritari. 

07.03.2023 – Approfondimento delle discussioni durante l'ottava tornata di colloqui esplorativi

Il 7 marzo, la segretaria di Stato Livia Leu e Juraj Nociar, capo di gabinetto del vicepresidente della Commissione europea, hanno avuto ulteriori colloqui a Bruxelles. Sono stati rilevati i progressi compiuti nel corso delle tornate di colloqui precedenti. Sono stati compiuti passi in avanti sulla questione degli aiuti di stato. Vi è inoltre consenso sulla necessità di concludere ulteriori accordi, ad esempio sull'elettricità. Entrambe le parti apprezzano inoltre il margine di manovra offerto dall'approccio a pacchetto. Le discussioni si sono svolte in un'atmosfera costruttiva.

Tuttavia, come di consueto in un processo di questo tipo, restano ancora questioni in sospeso. Saranno necessarie discussioni più approfondite su diversi punti fondamentali. Per certi accordi, la Svizzera vorrebbe concordare una serie di eccezioni al fine di tutelare i propri interessi. Il buon funzionamento del mercato del lavoro e l'alto livello dei salari sono particolarmente impegnativi. In queste circostanze, solo una soluzione che tenga conto degli interessi della Svizzera è essenziale.

Le tornate di colloqui esplorativi proseguono. La prossima avrà luogo il 20 aprile 2023.

Il vicepresidente della Commissione europea, Maroš Šefčovič, sarà inoltre in Svizzera dal 15 al 16 marzo. Il Consigliere federale Ignazio Cassis ed Egli ne approfitteranno per uno scambio il 15 marzo. Non si tratterà di un negoziato, bensì di uno scambio di opinioni approfondito sui vari punti del pacchetto. Lo scambio tra Šefčovič e gli stakeholder svizzeri sarà un'opportunità per creare comprensione da entrambe le parti sulle rispettive posizioni.

Lo sviluppo e la stabilizzazione delle relazioni tra la Svizzera e l'UE creano sicurezza e prosperità per entrambe le parti.

20.01.2023 – Settima tornata di colloqui esplorativi con l’UE

Il 20 gennaio ha avuto luogo la settima tornata di colloqui esplorativi tra Livia Leu, segretaria di Stato del DFAE, e Juraj Nociar, capo di gabinetto del vicepresidente della Commissione europea. La discussione è stata incentrata sui nuovi accordi, che potrebbero rientrare nell’approccio definito «a pacchetto» del Consiglio federale e che riguardano in particolare la sicurezza alimentare, l’elettricità e la salute pubblica.

L'approccio a pacchetto proposto dal Consiglio federale rafforza le possibilità di trovare soluzioni. Gli interessi fondamentali della Svizzera possono quindi essere tenuti in maggiore considerazione. Questo approccio offre anche buone condizioni per un equilibrio degli interessi.

L'UE è il principale partner commerciale della Svizzera e la Svizzera è il quarto partner commerciale dell'UE. La Svizzera e l'UE condividono gli stessi valori fondamentali. Lo sviluppo e la stabilizzazione delle relazioni tra la Svizzera e l'UE sono fonte di prosperità e stabilità per entrambe.

09.12.2022 – Il Consiglio federale presenta la bozza del rapporto «Stato delle relazioni Svizzera–UE»

 Rapporto sull’Europa con Palazzo federale sullo sfondo.
Nel rapporto, il Consiglio federale giunge alla conclusione che la via bilaterale rimane la migliore soluzione per la Svizzera. © DFAE

Nella sua seduta del 9 dicembre il Consiglio federale ha discusso la bozza del rapporto «Stato delle relazioni Svizzera-UE», nel quale giunge alla conclusione che la via bilaterale rimane la soluzione più vantaggiosa per la Svizzera. Il rapporto è stato adottato con riserva dei risultati della consultazione delle Commissioni della politica estera delle due Camere federali. Il Parlamento aveva auspicato in più occasioni che il Consiglio federale esprimesse una sua valutazione sulla politica europea.

Projet Rapport « État actuel des relations Suisse–UE » (sous réserve de la consultation des commissions de politique extérieure du Conseil national et du Conseil des États)

Comunicato stampa

23.11.2022 – Il Consiglio federale discute sullo stato dei colloqui esplorativi con l’Unione europea

 Livia Leu parla con Juraj Nociar.
Livia Leu discute con Juraj Nociar, capo di gabinetto del vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic. © DFAE

Il 23 novembre 2022 il Consiglio federale ha discusso sulle relazioni tra la Svizzera e l’Unione europea. Il dibattito si è concentrato sui risultati dei colloqui esplorativi svolti finora con l’UE. Il Consiglio federale ha preso atto dei progressi positivi e delle divergenze esistenti e ha deciso di proseguire gli intensi colloqui esplorativi. 

Comunicato stampa

11.10.2022 – Colloqui esplorativi Svizzera-UE: struttura organizzativa per rafforzare la gestione a livello politico e di contenuti

Per rafforzare la gestione dei colloqui esplorativi con l’UE a livello politico e di contenuti, il 31 agosto 2022 il Consiglio federale ha deciso di creare una struttura organizzativa costituita da un gruppo direttivo di cui fanno parte tutti i dipartimenti e da un comitato consultivo (sounding board) che coinvolge i Cantoni, le parti sociali e il mondo economico. Entrambi gli organi sono presieduti dal capo del DFAE, nonché presidente della Confederazione, Ignazio Cassis. Il gruppo direttivo è stato costituito a settembre, il sounding board oggi.

Comunicato stampa

25.02.2022 – Il Consiglio federale fissa i cardini del pacchetto negoziale

In occasione della sua seduta speciale sulla politica europea del 23 febbraio 2022, il Consiglio federale ha proseguito il dibattito su questa tematica e ha fissato i cardini del pacchetto negoziale con l’UE. Sulle questioni istituzionali, ha optato per un approccio verticale con l’obiettivo di ancorare i vari elementi ai singoli accordi di accesso al mercato interno. Tale pacchetto fungerà da base per i futuri colloqui esplorativi con l’UE. Nello stesso tempo i lavori in corso per ridurre le divergenze normative continueranno.

Comunicato stampa

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