«La crisi ha dimostrato l’importanza delle frontiere aperte»

Dopo che per settimane le frontiere svizzere con i Paesi limitrofi sono rimaste chiuse, l’evoluzione epidemiologica del COVID-19 ne consente ora la riapertura. Una decisione, la cui importanza per le regioni di confine viene sottolineata dal consigliere federale Ignazio Cassis negli incontri che si terranno a Chiasso, Kreuzlingen e Ginevra, dove, dal 16 al 26 giugno 2020, il capo del DFAE incontrerà rappresentanti di Austria, Francia, Germania, Italia e Liechtenstein. «La crisi ha dimostrato l’importanza delle frontiere aperte», dice Cassis.

Mappa della Svizzera che indica dove e chi incontrerà il consigliere federale Cassis. A Chiasso vedrà il ministro degli esteri italiano, a Kreuzlingen rappresentanti di Austria, Germania e Liechtenstein e a Ginevra un rappresentante francese.

Dal 16 al 26 giugno 2020 Ignazio Cassis incontrerà rappresentanti dei Paesi confinanti con la Svizzera. La cooperazione nel quadro dell’emergenza COVID-19 è cruciale anche per il futuro. © DFAE

A seguito della riapertura delle frontiere, nei prossimi giorni il consigliere federale Ignazio Cassis incontrerà rappresentanti dei Paesi che confinano con la Svizzera. Per la prima volta dopo il lockdown, questi incontri non avverranno in un contesto virtuale, bensì di persona. Martedì 16 giugno 2020, al valico di frontiera di Chiasso-Brogeda si terrà l’incontro tra il ministro degli esteri svizzero e il suo omologo italiano Luigi Di Maio. Il giorno successivo, il 17 giugno, si incontreranno a Kreuzlingen il capo del DFAE, il ministro degli esteri austriaco Alexander Schallenberg, la ministra degli esteri del Liechtenstein Katrin Eggenberger e il vice primo ministro del Baden-Württemberg Thomas Strobl. Per finire, il 26 giugno il consigliere federale Cassis incontrerà a Ginevra un rappresentante francese.

Solidarietà e cooperazione agevole durante la crisi del COVID-19

Nonostante l’allentamento delle misure nella vita quotidiana e la riapertura delle frontiere, la questione della pandemia da COVID-19 sarà un tema di discussione importante tra Ignazio Cassis e i suoi interlocutori. La cooperazione tra la Svizzera e i Paesi vicini nella fase più critica della crisi legata al coronavirus è stata caratterizzata da contatti diretti, solidarietà e decisioni pragmatiche prese di comune accordo, in particolare nei settori seguenti:

  • rimpatrio di cittadini e cittadine svizzeri e dei Paesi confinanti bloccati all’estero;
  • libera circolazione dei lavoratori e delle lavoratrici frontalieri impiegati, in particolare, nel settore sanitario;
  • continuità nel trasporto di merci transfrontaliero.

I Paesi vicini hanno per la Svizzera una notevole importanza economica, culturale e sociale e sono tra i principali partner commerciali della Svizzera a livello mondiale. Il volume degli scambi commerciali con il Baden-Württemberg raggiunge i 35 miliardi di franchi all’anno, il che fa di questo Land il settimo partner commerciale della Svizzera su scala globale. L’interscambio commerciale con le regioni austriache confinanti (Vorarlberg e Tirolo) ammonta a sei miliardi di franchi, un valore superiore a quello degli scambi tra la Svizzera e il Brasile o la Russia.
 

La crisi ha dimostrato l’importanza delle frontiere aperte, non solo per l’economia, ma anche per le persone. La libera circolazione è fondamentale.
Consigliere federale Ignazio Cassis

La riapertura delle frontiere e il ripristino della libera circolazione delle persone sono un traguardo importante verso una nuova normalità. Ma il virus non è ancora stato debellato. È quindi importante continuare a cooperare strettamente con i Paesi vicini.

Esperienza COVID-19: una base per trattative future

Oltre alle esperienze condivise nella lotta contro il COVID-19, i colloqui si focalizzeranno anche su questioni di politica europea e su temi internazionali. Ignazio Cassis aggiornerà i suoi interlocutori anche sul dossier Europa. Avrà così l’occasione di sottolineare che la collaborazione agevole tra la Svizzera e gli Stati membri dell’UE nella gestione comune della pandemia da COVID-19 sarà preziosa anche per le trattative future tra la Svizzera e l’UE.

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