Due collaboratori con indumenti protettivi nel laboratorio di biosicurezza di Spiez.
Il Laboratorio Spiez esamina, su basi tecnico-scientifiche, i rischi legati alle armi biologiche, chimiche e nucleari (armi NBC), fornendo così un prezioso contributo all’attuazione degli accordi sul controllo degli armamenti. © DDPS

La Convenzione che vieta la messa a punto, la fabbricazione e lo stoccaggio delle armi batteriologiche (biologiche) o a tossine e che disciplina la loro distruzione (Convenzione sulle armi biologiche, BTWC) vieta l’acquisto, lo sviluppo, la fabbricazione e il possesso di armi biologiche e a tossine nonché di equipaggiamenti e vettori destinati all’impiego di tali armi. La Svizzera ha ratificato la Convenzione nel 1976.

Mancanza di un sistema di controllo: una grave lacuna

Come la Convenzione sulle armi chimiche (CAC), anche la BTWC fa seguito al Protocollo di Ginevra del 1925, che vieta l’impiego in guerra di gas soffocanti, velenosi o simili e di mezzi batteriologici. A differenza della CAC, che è dotata di un’apposita Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC), la BTWC non dispone né di un’organizzazione preposta alla sua esecuzione né di un sistema di verifica giuridicamente vincolante per vigilare sul rispetto della Convenzione.

Le sfide di base per la BTWC derivano dai rapidissimi progressi compiuti nell’ambito delle tecnologie bioscientifiche e dal «duplice impiego» intrinseco alle scienze biologiche. Questo comporta il rischio che i processi, le tecnologie e i materiali sviluppati e impiegati per scopi pacifici e utili possano essere sfruttati anche per sviluppare e fabbricare armi biologiche. Alla luce di questi rischi e della diffusa minaccia legata agli agenti biologici e agli attori non statali, la mancanza di misure di controllo efficaci rappresenta una lacuna persistente che genera incertezza e sfiducia.

Creare maggiore trasparenza e fiducia

La Svizzera si impegna per potenziare le misure esistenti per il rafforzamento della fiducia nel quadro della BTWC che, vista la mancanza di un sistema di controllo, determinano un certo grado di trasparenza e fiducia.

La Svizzera partecipa inoltre a iniziative volontarie per valutare l’attuazione della Convenzione negli Stati parte. Tra queste iniziative rientrano, per esempio, il dialogo tra esperti, la verifica della legislazione nazionale pertinente nonché visite di «trasparenza» nei laboratori. La Svizzera ha già organizzato per gli Stati parte diverse visite di esperti al Laboratorio Spiez.

Focus sui progressi nel campo tecnologico-scientifico

La Svizzera si adopera anche per creare, nell’ambito della BTWC, gruppi di lavoro che si concentrino su temi specifici, e si impegna in particolare per istituire un organo di esperti che esamini sistematicamente i progressi scientifici e tecnologici nel campo delle biotecnologie e le relative implicazioni per la BTWC («Science & Technology Review»).

In questo contesto, dal 2014 la Svizzera organizza il ciclo di conferenze «Spiez CONVERGENCE» dedicato al tema della crescente convergenza tra scienze chimiche e biologiche e delle conseguenze che ha sulla Convenzione sulle armi chimiche e sulla Convenzione sulle armi biologiche.

Meccanismo del segretario generale dell’ONU per le indagini sul presunto uso di armi biologiche

Il meccanismo del segretario generale dell’ONU è stato istituito alla fine degli anni 1980 come strumento per indagare sul presunto uso di armi chimiche e biologiche. Su richiesta di uno Stato membro dell’ONU, il segretario generale ha la facoltà di avviare un’inchiesta. La base della procedura è costituita dagli esperti e dai laboratori designati dagli Stati membri per tali missioni, così come dalle linee guida per lo svolgimento delle indagini.

A differenza del settore delle armi chimiche, nel quale l’ONU può collaborare strettamente con l’OPAC per attuare il meccanismo, in quello delle armi biologiche, in cui manca un’organizzazione equivalente, deve fare affidamento sulla cooperazione attiva con gli Stati membri. La Svizzera presiede attualmente il Gruppo informale di amici («Group of Friends») nel quale vengono coordinati i contributi degli Stati. Gli esperti svizzeri e il Laboratorio Spiez figurano in un elenco di risorse dell’ONU e possono essere contattati nel quadro di un’indagine. Inoltre, partecipano regolarmente a esercitazioni e incontri tra esperti.

Dal 2015 la Svizzera organizza anche workshop annuali destinati agli esperti, allo scopo di garantire che i laboratori designati dagli Stati membri dell’ONU per indagare su casi di presunto uso di armi biologiche soddisfino i requisiti di qualità e gli standard richiesti, presupposto indispensabile per l’accettazione politica e scientifica dei risultati di un’indagine.

Meccanismo del segretario generale dell’ONU per le indagini sul presunto uso di armi chimiche o biologiche, ONU (en)

(en)

Ultima modifica 26.01.2022

Inizio pagina