La Svizzera facilita un accordo storico sulla compensazione dei BIPPA in Zimbabwe
25 anni fa, lo Zimbabwe avviò un programma di riforma fondiaria che portò all'espropriazione di diversi agricoltori stranieri, tra cui alcuni svizzeri. Oggi, al fine di ristabilire la fiducia e facilitare il processo di reimpegno finanziario, il governo dello Zimbabwe ha messo in atto un ampio programma di compensazione per gli investitori lesi. Un'operazione facilitata dall'ambasciatore svizzero in Zimbabwe.

Il 24 gennaio 2025 è stata versata una prima tranche di compensazione per 27 fattorie svizzere e decine di altre di proprietà olandesi, tedesche, danesi e serbe. © Keystone
25 anni fa, lo Zimbabwe attuò un programma di riforma fondiaria che portò all'espropriazione di numerosi agricoltori stranieri, tra cui diversi svizzeri, protetti da accordi bilaterali di promozione e protezione degli investimenti (noto come BIPPA). L'attuazione di questo programma di riforma nazionale nel 2000 aveva generato tensioni diplomatiche ed economiche, complicando le relazioni dello Zimbabwe con la comunità internazionale. Due decenni dopo, per ristabilire la fiducia e facilitare il processo di reimpegno finanziario, il governo dello Zimbabwe ha messo in atto un ampio programma di compensazione degli investitori lesi, nell'ambito di un'iniziativa guidata dalla Banca africana di sviluppo (BAD) e facilitata dall'ambasciatore svizzero in Zimbabwe.
Il 24 gennaio 2025 è stata versata una prima tranche di compensazione per 27 fattorie svizzere e decine di altre di proprietà olandesi, tedesche, danesi e serbe. Sono interessati quasi un centinaio di aziende agricole straniere. Grazie agli sforzi diplomatici della Svizzera, ha preso il via un piano di compensazione quinquennale che garantisce il rispetto degli impegni assunti dallo Zimbabwe. Per questa prima fase sono stati stanziati 20 milioni di dollari, con impegni finanziari scaglionati fino al 2028.
Questo progresso rappresenta una tappa fondamentale nel processo di riavvicinamento dello Zimbabwe alla comunità internazionale e testimonia il ruolo determinante della Svizzera nel facilitare questo accordo. La Svizzera ha infatti svolto un ruolo chiave nel garantire che il requisito della piena compensazione fosse riconosciuto e accettato, nonostante la complessità storica ed emotiva della questione. «La Svizzera è molto orgogliosa di aver facilitato il pagamento di compensazioni a favore di agricoltori svizzeri, olandesi, tedeschi, danesi e serbi sotto l'egida della Banca africana di sviluppo. Si tratta di un risultato storico che ha un impatto diretto sui nostri concittadini», ha dichiarato Stéphane Rey, ambasciatore svizzero a Harare.
Inoltre, questo successo diplomatico va oltre il quadro finanziario: rappresenta un significativo passo avanti per la stabilità economica e giuridica dello Zimbabwe, favorendo così un clima di investimento più sereno. Questa dinamica positiva è illustrata in particolare dalla conclusione di un accordo sulla doppia imposizione tra la Svizzera e lo Zimbabwe, che sarà firmato a Harare il 19 marzo 2025.
Il completamento di questo processo è una vittoria per gli investitori svizzeri interessati, alcuni dei quali hanno perso tutto a causa delle espropriazioni degli anni 2000. È anche una testimonianza del know-how svizzero in materia di diplomazia, nonché del suo impegno a favore della giustizia e del rispetto degli accordi internazionali. La Svizzera, mediante la sua ambasciata, si posiziona come mediatrice in grado di trovare soluzioni concrete a problemi complessi.