Sostegno della Confederazione alle persone colpite dalla guerra in Ucraina

Dal 24 febbraio 2022 la Confederazione attua diverse misure a sostegno delle persone colpite dalla guerra in Ucraina. Tra queste si trova l’aiuto umanitario, lo sminamento umanitario e l'aiuto finanziario, o ancora la concessione dello statuto di protezione S per i rifugiati ucraini. Fino al 15 febbraio 2024 la Confederazione ha speso un totale di circa 3 miliardi di franchi per misure in Svizzera e all’estero.

 Nell'immagine di sinistra, due uomini stanno caricando delle casse su un treno merci; nell'immagine di destra, una persona sta cercando mine in un campo.
Tra le misure che la Confederazione sta attuando a sostegno della popolazione colpita dalla guerra in Ucraina figurano la fornitura di aiuti e il sostegno allo sminamento umanitario. © DFAE/FSD

Il sostegno alla popolazione colpita dalla guerra mira a rispondere alle esigenze più pressanti. La Svizzera si avvale della sua esperienza e della sua lunga presenza in Ucraina: fin dagli anni Novanta, infatti, promuove gli sforzi di riforma del Paese adoperandosi principalmente per migliorare il tenore di vita della popolazione, rendere più efficienti i servizi pubblici e promuovere una crescita economica sostenibile.

Da Kiev a Charkiv, passando per Sumy e Leopoli, una mappa mostra il sostegno della Confederazione alle persone colpite dalla guerra in Ucraina. Cliccate sull'immagine qui sopra per accedervi.

Oggi circa la metà della popolazione ucraina dipende dagli aiuti umanitari. La Svizzera interviene di conseguenza soprattutto sul piano umanitario, sempre in linea, comunque, con le priorità tematiche del precedente programma di cooperazione a lungo termine. I progetti sono complementari e si concentrano sul raggiungimento di risultati comuni ed efficaci.

Cooperazione internazionale

La Svizzera sostiene gli sforzi di riforma dell'Ucraina fin dagli anni Novanta. In particolare, si impegna a migliorare il tenore di vita della popolazione, a rendere più efficienti i servizi pubblici e a promuovere una crescita economica sostenibile.

Con l’aggressione militare della Russia il 24 febbraio 2022, all'impegno della Svizzera si è aggiunta una forte componente umanitaria. L’impegno umanitario è allineato alle priorità tematiche del programma di cooperazione a lungo termine. Nello specifico:

  • rafforzamento delle istituzioni democratiche,
  • miglioramento della situazione sanitaria (miglioramento dei servizi di base)
  • sviluppo urbano sostenibile (ad esempio, efficienza energetica, mobilità sostenibile),
  • rafforzamento della competitività delle piccole e medie imprese (imprese agricole, accesso ai servizi finanziari).

Questo impegno a lungo termine sarà portato avanti con i necessari adeguamenti.

  • Nel settore della cooperazione allo sviluppo, ad esempio, è stato adattato un progetto per la riabilitazione dai traumi legati alla guerra.
  • Dal 2015 la Svizzera è impegnata anche nella digitalizzazione e nel decentramento. Il programma E-Governance for Accountability and Participation (EGAP) offre importanti servizi amministrativi in formato digitale, aumentando così la trasparenza del governo anche durante il conflitto, promuovendo la partecipazione della popolazione ai processi decisionali e riducendo la corruzione.
  • Sono stati inoltre adeguati i progetti di sviluppo urbano e di mobilità per tenere conto della popolazione sfollata e delle nuove condizioni socio-economiche (p. es. accesso senza barriere ai servizi e ai trasporti).

Ucraina (cooperazione internazionale)

Prima azione: analisi dei bisogni e forniture di soccorso

Oggi, circa la metà della popolazione in Ucraina dipende dagli aiuti umanitari. In una prima fase, l'attenzione si è concentrata sulla valutazione dei bisogni e sulla fornitura di aiuti. Subito dopo l'inizio dell'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina, la DSC ha valutato i bisogni in Ucraina, Polonia e Moldova e ha attivato dei centri volti a fornire un sostegno concreto alle persone colpite dalla guerra. Le consegne di materiale di soccorso sono state coordinate inizialmente proprio da questi centri.

Ad oggi, l'Aiuto umanitario della Confederazione ha trasportato dalla Svizzera all'Ucraina e ai Paesi limitrofi oltre 1.400 tonnellate di materiale di soccorso (ad esempio attrezzature mediche, generatori, abbigliamento invernale) e ha acquistato in Ucraina oltre 4.765 tonnellate di generi alimentari di prima necessità per sostenere la popolazione.

Aiuto invernale

Gli attacchi mirati alle infrastrutture civili dello scorso inverno hanno causato la distruzione di oltre il 40% della rete energetica. In molte località l’accesso all'acqua potabile non è ancora garantito e la fornitura di energia elettrica e le telecomunicazioni sono spesso interrotte. Considerati gli inverni rigidi in Ucraina, il Consiglio federale ha adottato alla fine del 2022 un piano d'azione per un totale di 100 milioni di franchi per gli aiuti invernali. In particolare, la Confederazione ha sostenuto progetti per la riparazione urgente delle infrastrutture civili distrutte (come ad esempio le riparazioni di emergenza nei settori dell'energia, delle strade e della sanità). Ha inoltre adottato diverse misure per il prossimo inverno.

Il 21 febbraio 2023 il Consiglio federale ha inoltre adottato il Piano d’azione 2023 per Ucraina e Moldova stanziando un importo totale di 140 milioni CHF. Il Piano comprende misure in materia di promozione della pace (p. es. sminamento), salute (p. es. riparazione di ospedali), sviluppo economico (p. es. piccoli prestiti alle PMI del settore agricolo), città sostenibili (p. es. ripristino di scuole) e sostegno multisettoriale (p. es. consegna di materiale richiesto).

Factsheet Aiuto invernale (en)

Sostegno degli esperti e delle esperte svizzeri sul posto 

Dal febbraio 2022, la DSC ha inviato oltre 70 esperti del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) in Ucraina e Moldova per rafforzare le rappresentanze svizzere sul posto e sostenere le organizzazioni umanitarie in loco (CICR, ONU, ONG).

Ad esempio, in seguito alla distruzione della diga di Kakhovka, due specialisti del CSA in ingegneria e WASH (acqua, servizi igienici e sanitari) hanno contribuito a fornire soluzioni a breve e medio termine per rimediare alle conseguenze della distruzione della diga. Inoltre, il governo svizzero ha fornito tubi e pompe acquistati localmente e urgentemente necessari agli operatori della rete idrica a monte della diga. Ciò significa che i sistemi di approvvigionamento idrico possono funzionare anche quando il livello dell'acqua è basso. 31 cisterne d'acqua, acquistate Ucraina, e impianti di trattamento delle acque provenienti dalla Svizzera forniscono acqua potabile ad altre 60.000 persone.

Newsfeed Ucraina

Ucraina (cooperazione internazionale)

Aiuto finanziario e sostegno multilaterale

Per quanto riguarda l’aiuto finanziario, la Confederazione si avvale di strumenti di organizzazioni internazionali, come la Banca Mondiale o la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), che hanno creato fondi per raccogliere i contributi stanziati da vari Paesi a favore dell’Ucraina.

Poiché a causa della guerra le entrate fiscali dell’Ucraina sono crollate, il fondo Public Expenditures for Administrative Capacity Endurance (PEACE) della Banca Mondiale sostiene il bilancio statale ucraino in modo da garantire, per esempio, il versamento degli stipendi alle collaboratrici e ai collaboratori del settore pubblico, come insegnanti o agenti di polizia. Nel 2022 la Confederazione ha finanziato il fondo con 10 milioni CHF e nel 2023 ha messo a disposizione altri 20 milioni CHF.

Attraverso l’Ukraine Relief, Recovery, Reconstruction and Reform Trust Fund (URTF) la Confederazione contribuisce con 54 milioni CHF alle riparazioni urgenti delle infrastrutture energetiche distrutte. Sostiene inoltre con 10 milioni CHF l’Ukraine Energy Support Fund dell’Energy Community, allo scopo di fornire, per esempio, le attrezzature necessarie a riparare le infrastrutture energetiche ucraine (quando possibile con partner svizzeri). 

La Confederazione supporta poi con un contributo di 3 milioni CHF un’iniziativa della Banca Mondiale per valutare i danni causati dalla guerra e definire gli interventi prioritari. Affinché la ricostruzione dell’Ucraina sia basata sulle riforme, appoggia infine un’iniziativa della BERS che persegue questo obiettivo.

Attraverso la BERS la Confederazione si impegna soprattutto per sostenere l’economia privata ucraina. Lo Small Business Impact Fund punta a migliorare le condizioni quadro per le PMI fornendo consulenza, rafforzando le catene di approvvigionamento, facilitando l’accesso ai finanziamenti o creando parchi industriali. Tramite la Società finanziaria internazionale (SFI) la Confederazione sostiene con 10 milioni CHF uno strumento di finanziamento misto mediante il quale vengono concessi crediti a contadini e aziende agricole. Grazie al Fondo d’investimento svizzero per i mercati emergenti (Swiss Investment Fund for Emerging Markets, SIFEM), la Svizzera partecipa finanziariamente all’Horizon Capital Growth Fund che promuove startup nei settori dell’informatica e delle esportazioni e attraverso cui le imprese agricole continuano ad avere accesso al credito.

Panoramica finanziaria

Dal febbraio 2022, la Confederazione ha stanziato oltre 350 milioni di franchi per la cooperazione internazionale in Ucraina e nei Paesi limitrofi. Il Parlamento ha approvato tre crediti supplementari, in particolare per alleviare l'emergenza umanitaria, per gli aiuti invernali nel 2022 e per altre misure come il sostegno ai sistemi sanitari, la promozione della decentralizzazione e il rafforzamento del settore agricolo.

Im Rahmen der nächsten Strategieperiode zur internationalen Zusammenarbeit (IZA) 2025–2028 hat der Bundesrat Mittel in der Höhe von rund 1,5 Milliarden Franken zugunsten der Ukraine reserviert. Der Betrag setzt sich zusammen aus 5-10% des gesamten IZA-Budgets, die für Unterstützungsaktionen (humanitäre Hilfe und Entwicklungszusammenarbeit) zugunsten der Ukraine und der Region eingesetzt werden, plus das Ausgabenwachstum in dieser Strategieperiode, das vorsorglich für den Wiederaufbau in der Ukraine reserviert wird.

Ukraine-Newsticker

Ucraina SECO (de, fr, it)

Sminamento umanitario

Dall'inizio della guerra, l’Ucraina è diventata uno dei Paesi con la maggiore presenza di mine al mondo. Si stima che un terzo del suo territorio – vale a dire 174 000 km2. Ciò corrisponde a quattro volte la superficie della Svizzera.

Il 29 settembre 2023, il Consiglio federale ha approvato un pacchetto di 100 milioni di franchi a sostegno dello sminamento delle aree civili e agricole in Ucraina e della ripresa del Paese. I fondi sono forniti in parti uguali da DDPS e DFAE.

La Svizzera ha già sostenuto lo sminamento umanitario in Ucraina. Nel 2022 e nel 2023 sono stati stanziati 15,2 milioni di franchi svizzeri, in particolare a sostegno delle attività del GICHD e della FSD da parte del DFAE. Il DDPS ha donato alle organizzazioni umanitarie ucraine un dispositivo di sminamento della Fondazione Digger, con sede nel Giura, e finanzia la formazione di esperti ucraini in sminamento umanitario da parte del GICHD.

Tradizione e principi dello sminamento umanitario in Svizzera

Pace, diritti umani e diritto internazionale umanitario

La giustizia è un presupposto fondamentale per ristabilire una pace duratura in Ucraina. Ecco perché la Confederazione sostiene meccanismi e processi volti a perseguire penalmente i crimini internazionali, come i crimini di guerra o il crimine di aggressione. Insieme ad altri 42 Paesi ha per esempio deferito la situazione dell’Ucraina alla Corte penale internazionale affinché il procuratore capo potesse avviare immediatamente le indagini.

Vista l’entità delle violazioni legate all’aggressione militare perpetrata dalla Russia, non sarà tuttavia possibile perseguire penalmente ogni singolo caso. Pertanto la Svizzera assiste l’Ucraina nell’ampliamento della responsabilizzazione penale mediante altri meccanismi e attività. In tale ottica supporta per esempio le organizzazioni non governative ucraine, l’OSCE e l’ONU nel lavoro di documentazione delle violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. Queste prove potranno essere utilizzate in eventuali processi successivi di accertamento della verità.

La Confederazione sostiene inoltre le autorità ucraine nella ricerca e nell’identificazione delle persone scomparse. Non sapere cosa sia successo a un membro della famiglia non è solo un enorme peso per i parenti, ma ostacola anche gli sforzi per promuovere la pace e la coesione sociale. 

Infine, appoggia gli sforzi ucraini volti a garantire misure di riparazione complete per le vittime della guerra. È membro del registro internazionale dei danni e finanzia le consultazioni tra le autorità ucraine e la popolazione colpita per garantire che le esigenze di quest’ultima siano prese in considerazione nei futuri meccanismi di riparazione e nelle misure.

Diritto internazionale umanitario

Diplomazia dei diritti umani

Pace

Processo di ricostruzione

All’inizio di luglio 2022 l’allora presidente della Confederazione Ignazio Cassis, insieme al primo ministro ucraino Denys Shmyhal, ha riunito per la prima volta tutti i partner importanti (UE, organizzazioni internazionali) allo scopo di avviare il processo politico di ricostruzione dell’Ucraina. La Dichiarazione di Lugano, che ne costituisce il quadro di riferimento, prevede in particolare che sia l’Ucraina a guidare il processo e che le riforme debbano proseguire in parallelo. Contiene inoltre i principi di Lugano, intesi come parametri comuni per il futuro. Alla conferenza di Lugano hanno partecipato le delegazioni di 59 Stati e organizzazioni.

I principi di Lugano sono stati ripresi nell’ambito delle conferenze di Berlino (ottobre 2022) e di Parigi (dicembre 2022) che vertevano sul sostegno all’Ucraina e sul proseguimento del processo di ricostruzione, oltre che della Ukraine Recovery Conference del 2023 a Londra. 

Sostegno a misure future

Nel quadro del prossimo periodo coperto dalla Strategia CI (2025–2028), il Consiglio federale ha riservato fondi per circa 1,5 miliardi CHF destinati all’Ucraina. Tale importo è composto dal 5-10% dell’intero budget della CI, impiegato nel quadro di attività di sostegno (aiuto umanitario e cooperazione allo sviluppo) a favore dell’Ucraina e della regione circostante, a cui si aggiunge l’aumento delle uscite in questo periodo strategico, che a titolo precauzionale viene riservato per la ricostruzione dell’Ucraina (circa 650 milioni CHF).

Se si considerano i circa 300 milioni CHF previsti per il periodo 2023–2024, l’importo totale si aggira intorno a 1,8 miliardi CHF.

Buoni uffici

All’inizio della guerra la Svizzera ha offerto i suoi buoni uffici alle due parti belligeranti. Su richiesta dell’Ucraina ha negoziato con quest’ultima un accordo sulla rappresentanza degli interessi ucraini in Russia (mandato in qualità di potenza protettrice). Tuttavia, dato che la Russia ha pubblicamente rifiutato questo mandato, non è stato possibile attivarlo. Nei casi di mediazione, spetta alle parti in conflitto trovare un accordo sul mediatore esterno.

Inoltre, la Svizzera dispone con la Ginevra internazionale di una piattaforma affermata. Quale sede europea delle Nazioni Unite, Ginevra offre un importante valore aggiunto nell’ottica dei processi di pace, riunendo continuità, competenze, infrastrutture e attori pertinenti.

Organizzazioni internazionali

Dall’inizio dell’aggressione militare russa, la situazione in Ucraina è stata tematizzata a più riprese anche da diverse organizzazioni. Il Consiglio di sicurezza dell’ONU si è occupato spesso dell’Ucraina.

Nei suoi interventi di fronte all’Assemblea generale dell’ONU e, dall’inizio del 2023, in qualità di membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell’ONU, la Svizzera ha condannato fermamente l’aggressione militare contro l’Ucraina e ha più volte chiesto il rispetto del diritto internazionale e la protezione della popolazione civile.

Il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, con sede a Ginevra, ha istituito, anche con l’appoggio svizzero, una commissione d’inchiesta incaricata di raccogliere informazioni sulle violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in relazione al conflitto.

Il nostro Paese prende sempre posizione anche nei dibattiti sulla situazione in Ucraina in seno al Consiglio d’Europa e all’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).

Newsfeed Consiglio di sicurezza dell’ONU

OSCE

«A medio termine è molto importante che tutti si siedano allo stesso tavolo»

Consiglio d’Europa

«Lo shock è stato grande, ma non ha affatto indebolito il Consiglio d’Europa»

Ricerca e tutela del patrimonio culturale

Tramite il Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica è stato concesso un credito di solidarietà pari a 9 milioni CHF a favore delle ricercatrici e dei ricercatori ucraini nel nostro Paese.

La Confederazione si è impegnata per la tutela del ricco patrimonio culturale ucraino sostenendo finanziariamente i progetti di attori della società civile e organizzazioni internazionali come l’UNESCO e l’OSCE. Per prevenire la distruzione o la rimozione illecita di beni culturali ucraini, sono stati per esempio stanziati fondi per rafforzare i controlli alle frontiere e per creare una piattaforma online per lo scambio semplificato di informazioni tra Paesi.

A oltre una cinquantina di musei delle regioni di Odessa e Kharkiv sono stati inviati materiali di imballaggio e di protezione non più reperibili sul posto. Diversi pezzi unici della collezione del Museo nazionale d’arte di Kiev sono inoltre stati portati in Svizzera per essere custoditi e presentati al pubblico. Grazie al sostegno finanziario della Confederazione è stato possibile creare una collezione di libri in ucraino per le biblioteche pubbliche della Svizzera.

Guerra in Ucraina: misure per ricercatrici e ricercatori (Fondo nazionale svizzero (de, fr, en)

Sanzioni

Il 28 febbraio 2022 il Consiglio federale ha deciso di adottare le sanzioni dell’UE nei confronti della Russia e della Bielorussia, aumentandone l’efficacia. La Svizzera ha aderito in breve tempo anche ai seguenti pacchetti di sanzioni dell’UE.

Le sanzioni comprendono per esempio misure mirate contro più di 1450 persone e 206 organizzazioni (congelamento di valori patrimoniali e divieti d’ingresso), numerose misure finanziarie, il divieto di commercio di alcuni beni e il divieto di fornire determinati servizi al governo russo o a società russe. Inoltre, la Svizzera partecipa alla definizione dei limiti massimi di prezzo del greggio e dei prodotti petroliferi provenienti dalla Russia (oil price cap), assicurandosi tuttavia che nelle sanzioni si prevedano deroghe per non ostacolare le attività umanitarie.

L’adozione delle sanzioni imposte dall’UE non influisce sulla neutralità della Svizzera. Il nostro Paese continua ad attenersi in modo rigoroso agli obblighi fissati dal diritto della neutralità e non appoggia militarmente nessuna delle parti in conflitto. Il Consiglio federale ha sfruttato il margine di manovra concessogli dalla politica di neutralità: decidendo di adottare le sanzioni imposte dall’UE alla Russia si è basato sul fatto che l’aggressione militare russa contro l’Ucraina costituisce una grave violazione delle norme basilari del diritto internazionale.

L’attuazione efficace e completa delle sanzioni adottate rappresenta una priorità per il Consiglio federale. In quest’ambito, la cooperazione sul piano tecnico tra la Svizzera e i suoi partner internazionali funziona perfettamente. Le esperte e gli esperti responsabili si consultano quotidianamente con le autorità competenti in materia di sanzioni dei vari Paesi. Tale scambio di informazioni avviene ai sensi della legge sugli embarghi e viene messo attivamente in pratica dalle autorità svizzere. La Svizzera è determinata a portare avanti in maniera costruttiva l’ottima cooperazione con i suoi Paesi partner, orientandola a valori e obiettivi comuni e intensificandola ove necessario.

Provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina (SECO)

Domande e risposte sulla neutralità della Svizzera

Migrazione

Nel marzo 2022 il Consiglio federale ha deciso di attivare per la prima volta lo statuto di protezione S per le persone in fuga dall’Ucraina, che assicura loro un diritto di soggiorno senza dover avviare la procedura d’asilo ordinaria. Nel novembre del 2023 l’Esecutivo ha deciso di prorogare la misura fino a marzo 2025, sempre che la situazione non si stabilizzi prima. Dallo scoppio della guerra alla fine di ottobre 2023, la Svizzera ha concesso lo statuto di protezione S a più di 88’000 persone provenienti dall’Ucraina. Per oltre 66’000 di queste tale statuto era ancora attivo alla fine del mese in questione.

Nell’ambito della piattaforma di supporto alla Moldova (Solidarity-Platform Moldova) la Svizzera si è dichiarata disposta ad accogliere un contingente di 500 cittadine e cittadini ucraini in cerca di protezione che si trovano in Moldova. La Svizzera ha anche accolto civili gravemente malati provenienti dall’Ucraina per prestare loro assistenza sanitaria e altri gruppi particolarmente vulnerabili, come orfani o minori in affidamento.

L’accoglienza e l’assistenza di cittadine e cittadini ucraini in cerca di protezione, così come l’elevato numero di richiedenti l’asilo, mettono sotto pressione il sistema di asilo. Da gennaio 2023 l’Esercito sta mettendo a disposizione alloggi supplementari e partecipa all’allestimento e alla gestione dell’infrastruttura.

Per facilitare l’integrazione nel mercato del lavoro delle persone titolari dello statuto di protezione S, è stata concessa loro l’autorizzazione a esercitare un’attività lucrativa dipendente o indipendente senza dover osservare il periodo di attesa di tre mesi. Inoltre, nell’aprile 2022 il Consiglio federale ha deciso ulteriori misure di sostegno nei loro confronti, in particolare per agevolare l’apprendimento di una lingua ufficiale e la partecipazione al mercato del lavoro.

Nell’ambito del Rapid Response Fund del secondo contributo svizzero nei Paesi UE limitrofi all’Ucraina, la Confederazione finanzia con un importo di 5 milioni CHF un progetto del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF) per la protezione e l’integrazione delle persone in fuga dal Paese. Nel 2022 anche un progetto dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) è stato sostenuto con un contributo di 5 milioni CHF. L’obiettivo era migliorare la protezione delle persone sfollate a causa della guerra all’interno dell’Ucraina. Dalla fine del 2023, altri sette progetti di organizzazioni internazionali e ONG nei Paesi dell’UE confinanti con l’Ucraina riceveranno contributi per un totale di 9 milioni CHF. 

La Svizzera sostiene inoltre i rifugiati ucraini in Moldova, Paese non appartenente all’UE. Qui la Confederazione sta contribuendo con un milione CHF a un progetto gestito dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (ACNUR) che punta a far applicare il locale statuto di protezione temporanea e a integrare i richiedenti l’asilo ucraini nel mercato del lavoro moldavo.

Informazioni sulla crisi ucraina (SEM)

Sostegno finanziario della Confederazione dal 24 febbraio 2022

Fino al 15 febbraio 2024 e dall'inizio del conflitto, la Confederazione ha sostenuto la popolazione in Svizzera o all’estero colpita dalla guerra in Ucraina con un totale di circa 3 miliardi di franchi.

Circa 425 milioni di franchi (14,2%) di questo importo provengono dalle tre unità responsabili della cooperazione internazionale (DSC, SECO e DPDU) per l'aiuto umanitario e le misure di cooperazione economica e allo sviluppo: si tratta ad esempio della consegna di oltre 1400 tonnellate di beni di soccorso, del sostegno ai sistemi sanitari, alla decentralizzazione e alla digitalizzazione, alla formazione professionale e alle PMI o ancora del rafforzamento del settore agricolo. Alcuni progetti e fondi multilaterali sono stati istituiti a livello transfrontaliero. Ad esempio, oltre 50 milioni di franchi di spesa dell'IC sono andati a beneficio delle popolazioni colpite dalla guerra nei Paesi della regione, in particolare in Moldova.

Circa 36 milioni di franchi (1,2%) derivavano dal DDPS ed erano costituiti principalmente da donazioni di materiale, che sono state consegnate all'Ucraina. Questi includono, ad esempio, camion dei pompieri, attrezzature mediche o abbigliamento invernale.

2,52 miliardi di franchi (83,7%) provenivano dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM) per l'accoglienza ed il sostegno di persone a beneficio dello statuto di protezione S in Svizzera. Ciò include, ad esempio, il sostegno della Confederazione ai Cantoni per l'assistenza sociale, i costi amministrativi o vari programmi cantonali di sostegno.

Anche altri uffici federali hanno partecipato al sostegno della popolazione colpita con circa 25 milioni di franchi svizzeri (0,8%), volti per esempio a proteggere i beni culturali, a sostenere ricercatori e ricercatrici ucraini in Svizzera o a organizzare l'Ukraine Recovery Conference a Lugano.

L'impegno della Svizzera prima del 2022

La Svizzera e l’Ucraina intrattengono buone e diversificate relazioni diplomatiche dalla proclamazione dell’indipendenza di quest’ultima nel 1991. La Confederazione può quindi contare su un’importante rete di contatti e partner per il sostegno all'Ucraina.

Cooperazione internazionale

Dopo l'annessione della Crimea da parte della Russia e lo scoppio del conflitto armato del 2014 nell'Ucraina orientale, nel 2015 la Svizzera ha rafforzato il proprio impegno in Ucraina. Il budget previsto per la cooperazione internazionale 2015-2018 è stato quasi raddoppiato e in seguito ulteriormente ampliato. Inoltre, l'impegno della DSC e della SECO è stato rafforzato dalla Divisione Pace e diritti umani (prima Divisione Sicurezza umana) e dall'Aiuto umanitario della Confederazione. Nel 2015, diversi convogli provenienti dalla Svizzera hanno raggiunto le regioni separatiste dell'Ucraina orientale, dove hanno fornito alla popolazione prodotti chimici per il trattamento dell'acqua potabile e medicinali. La Svizzera è stata così il primo Paese terzo a fornire aiuti di questa portata a entrambi i lati della cosiddetta linea di contatto. In totale, dal 2014 al 2021 la Svizzera ha fornito all'Ucraina una cooperazione internazionale bilaterale del valore di 250 milioni di franchi, di cui 41,5 milioni di franchi in aiuti umanitari.

Ucraina (Cooperazione internazionale)

Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE)

Nel 2014 la Svizzera ha assunto la presidenza dell'OSCE. In questa veste, ha svolto un ruolo chiave negli sforzi internazionali per l’allentamento delle tensioni in Ucraina. Alla luce delle manifestazioni di massa a Kiev e in altre città ucraine nell'inverno 2013/14, che hanno causato molte vittime civili a causa della dura reazione da parte delle forze di sicurezza, il 21 marzo il Consiglio permanente dell'OSCE ha deciso di inviare in Ucraina una missione speciale di osservazione. Da quel momento in poi, la missione ha riferito regolarmente sulla situazione della sicurezza e su altre questioni, fornendo anche un supporto per la mediazione. La Svizzera ha messo a disposizione il vice-capo missione, Alexander Hug (2014-18), per diversi anni. In risposta al conflitto nell'Ucraina orientale, l'OSCE ha istituito il Gruppo di contatto trilaterale e, insieme ai capi di Stato e di governo del formato Normandia (FR, DE, UA e RU), ha definito gli accordi come base per l'ulteriore processo negoziale durante i negoziati ad alto livello a Minsk. L'inviato speciale per l'Ucraina e il Gruppo di contatto trilaterale nominato dalla presidenza della Svizzera, la diplomatica Heidi Tagliavini, era presente in loco. Nel contesto dei negoziati del Gruppo di contatto trilaterale, la Svizzera ha assunto diversi ruoli chiave: oltre a Heidi Tagliavini, ha fornito altro personale, come Heidi Grau in qualità di inviato speciale (2020-2021) e Toni Frisch come coordinatore del gruppo di lavoro umanitario del Gruppo di contatto trilaterale (2015-21). La crisi in Ucraina e nelle zone limitrofe ha messo in luce una crisi più profonda della sicurezza europea. Nell'ambito della presidenza dell'OSCE nel 2014, è stato istituito un gruppo di esperti in stretta collaborazione con la Serbia (presidenza 2015) e la Germania (presidenza 2016) con il mandato di elaborare un rapporto e delle proposte (Panel of Eminent Persons on European Security as a Common Project).

Ultima modifica 23.02.2024

  • I Principi di Lugano hanno ricevuto grande riscontro alla Ukraine Recovery Conference 2022. Da quel momento, il sostegno al processo di ricostruzione continua a crescere.

  • Nel 2024 co-organizzerà una serie di eventi che culmineranno nella «Ukraine Mine Action Conference» UMAC2024, che si terrà a Ginevra dal 17 al 18 ottobre.

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