La candidatura della Svizzera al Consiglio di sicurezza dell’ONU entra nella fase finale

La Svizzera si candida per un seggio come membro non permanente nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Le elezioni per l’adesione nel periodo 2023/2024 si svolgeranno nel giugno 2022. Con un evento virtuale tenutosi a New York, al quale la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga e il consigliere federale Ignazio Cassis hanno partecipato con un discorso ciascuno, la candidatura è entrata nella fase finale.

Grafica con lo slogan della candidatura della Svizzera al Consiglio di sicurezza dell'ONU («A Plus For Peace»)

«A Plus For Peace» («Un più per la pace»): lo slogan della candidatura della Svizzera al Consiglio di sicurezza dell’ONU. © DFAE

La candidatura della Svizzera al Consiglio di sicurezza dell’ONU è stata presentata ufficialmente già nel 2011. Dopo l’elezione del suo predecessore diretto in seno al gruppo regionale Western European and Others Group (WEOG) per il periodo 2021/2022, ha ora inizio per la Svizzera la fase finale della candidatura che, con lo slogan «Un più per la pace» (A Plus for Peace), è stata presentata virtualmente ai rappresentanti di tutte le missioni ONU la sera del 29 ottobre a New York (ora locale). 

Venerdì 30 ottobre la presidente della Confederazione e il consigliere federale Cassis hanno informato i media a Berna in merito all’evento e allo stato di attuazione della candidatura. Un seggio nel Consiglio di sicurezza consentirà alla Svizzera di impegnarsi per i suoi obiettivi di politica estera e di dare prova delle sue capacità a favore della pace e della sicurezza.

Impegno per la pace e la sicurezza 

La presidente della Confederazione Sommaruga e il consigliere federale Cassis avevano pianificato in origine un viaggio a New York. A causa delle misure restrittive in materia di entrata dovute alla pandemia di COVID-19, l’evento si è svolto esclusivamente in maniera virtuale. Nel suo videodiscorso la presidente della Confederazione ha evidenziato i punti di forza del sistema politico svizzero: «Cerchiamo soluzioni consensuali sia nella nostra politica interna sia in quella estera. L’unica via per creare consenso è il dialogo». Il consigliere federale Cassis ha sottolineato il contributo positivo che la Svizzera vorrebbe dare nel Consiglio di sicurezza: «Abbiamo la fama di essere partner affidabili, con una lunga tradizione di promozione della pace». Ha inoltre ribadito l’impegno della Svizzera a favore dello Stato di diritto, della democrazia, della pace e della sicurezza.

Quando si tratta di candidarsi a organi importanti delle Nazioni Unite, è consuetudine che gli Stati candidati si presentino in modo adeguato all’organo elettore. L’evento è stato organizzato dalla Missione permanente della Svizzera presso l’ONU a New York.

La candidatura si basa sulla Strategia di politica estera 

Oltre al lavoro che la Svizzera svolge a favore della pace («A Plus for Peace»), fanno parte degli elementi della candidatura svizzera presentati a New York anche il suo impegno per il diritto internazionale umanitario, l’aiuto umanitario e i diritti umani («A Plus for Humanity»), gli sforzi intrapresi per attuare l’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile («A Plus for Sustainable Development»), l’importanza della Ginevra internazionale («A Plus for Multilateralism») e il ruolo rilevante della Svizzera nell’ambito degli sviluppi concernenti l’innovazione e la digitalizzazione («A Plus for Innovation»). 

La pagina web www.aplusforpeace.ch, lanciata contemporaneamente all’evento contribuisce ad aumentare la notorietà della candidatura svizzera a livello internazionale. I temi prescelti derivano dalla Strategia di politica estera 2020–2023 del Consiglio federale.

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