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Questo numero mette al centro i benefici delle operazioni di pace: un valore aggiunto sia personale che istituzionale. Un incarico presso l’ONU a New York ha fornito per esempio a un collega nuovi stimoli per un lavoro in Sri Lanka. Si parla inoltre del conflitto in Camerun all’ombra della Coppa d’Africa e di una mostra sul gulag a Mosca. Si ripercorrono poi le tappe di una lunga carriera al DFAE nell’ambito della promozione della pace.
Il Balcani occidentali sono al centro dell’ultimo numero del 2021. In questa regione sono schierati i maggiori contingenti militari svizzeri. In ambito civile la Svizzera sostiene piattaforme di dialogo inclusive (pag. 10) e il Tribunale speciale del Kosovo (pag. 18). Inoltre, non perdetevi i nostri articoli sulla lotta alla tratta di esseri umani nel quadro dell’ONU e sui flussi migratori legati alle catastrofi in Africa orientale.
Per il suo impegno nel combinare la gestione dei conflitti con la promozione della democrazia, la Svizzera si considera un attore del cambiamento: i processi democratici vengono rafforzati, sia attraverso elezioni libere e regolari sia garantendo libertà di espressione nello spazio digitale. Si consiglia anche la lettura dei rapporti provenienti dall’Ucraina orientale, dal Kashmir e dalla sede principale dell’ONU a New York (qui su bambini e conflitti armati).
Questa edizione è dedicata al potenziamento della promozione militare della pace. Scopriremo come questo ambito si sta adattando alle nuove esigenze anche attraverso il tentativo di integrare le donne nell’esercito di milizia dopo il loro impiego all’estero. Un approfondimento speciale fa luce sulla promozione di standard minimi riguardanti i diritti umani per le imprese di sicurezza, mentre un collega ci racconta una giornata in Myanmar.
Il disarmo, la smobilitazione e la reintegrazione (DDR) di ex combattenti dopo conflitti armati sono indispensabili nei processi di pace. In questa edizione dell’SPS, esperte ed esperti svizzeri raccontano le loro esperienze in questo ambito in Colombia, Mozambico e nella Repubblica democratica del Congo. Vi segnaliamo anche il dossier sugli impieghi di polizia.
In occasione del ventesimo anniversario della risoluzione 1325 delle Nazioni Unite su donne, pace e sicurezza, questo numero di Swiss Peace Supporter illustra il ruolo e il contributo delle donne alla promozione della pace. Attraverso la loro testimonianza, esperte ed esperti della NATO e delle Nazioni Unite in Etiopia, mostrano che nonostante i progressi fatti questo lavoro è ancora oggi essenziale.
Da diversi decenni la Svizzera svolge un ruolo attivo nelle operazioni di pace e nell'Africa subsahariana mettendo a disposizione le sue diverse competenze. Questa edizione del SPS presenta, tra l'altro, i contributi svizzeri alla promozione della pace in Zimbabwe e nella Repubblica Centrafricana e si concentra sull'accesso alla giustizia e sull'iniziativa «Justice Rapid Response».
Questa edizione presenta la sfida della pandemia COVID-19 nelle missioni di promozione della pace e per le organizzazioni responsabili dei dispiegamenti nel loro dovere di diligenza al personale distaccato. Le storie sulla Colombia, il Kirghizistan, il Sudan meridionale o la Somalia dimostrano che hanno fissato nuove priorità per rispondere alla crisi, per rimanere non solo sicuri ma anche efficaci.
Questa edizione è dedicata agli specialisti svizzeri dei centri di formazione africani. In occasione del rientro della 100a giovane volontaria delle Nazioni Unite (UNYV) del Pool di esperti (PEP) ricordiamo anche il primo UNYV che negli anni 2005-2006 è stato in Indonesia per l’ACNUR e che è rimasto fedele fino ad oggi alla tematica dei diritti umani attraverso altri impieghi in Ciad, Svezia e Palestina.
Il tema principale della nuova edizione è il reclutamento di esperti sul campo. Un articolo si concentra sul dispiegamento di forze di polizia per la promozione della pace, illustrato attraverso le missioni in Mali. Entreremo anche in contatto con l’attività di mediazione all’OSCE. Infine, una giovane volontaria delle Nazioni Unite racconta una sua giornata di lavoro in Messico.
La presente edizione fa il punto sulla situazione attuale e sulle nuove sfide legate all’attuazione della convenzione che punta a eliminare le mine antiuomo. La 4a conferenza di revisione (Oslo, novembre 2019) offre l’opportunità di riaffermare questo obiettivo a fronte delle preoccupanti statistiche pubblicate di recente. Ricordiamo inoltre il 30° anniversario della partecipazione della Svizzera alle missioni internazionali di osservazione elettorale.
Il 23 giugno 1999, il Consiglio federale ha approvato la partecipazione alla missione di mantenimento della pace dell’ONU in Kosovo. Da allora, 620 donne e 7880 uomini hanno preso parte a questo impiego della «Swiss Company», abbreviata SWISSCOY. Questo numero ripercorre lo svolgimento della missione e riporta alcune testimonianze sulle osservazioni elettorali in Ucraina e in Nigeria.
Ultima modifica 26.01.2022