Berna, Comunicato stampa, 20.04.2011

Mercoledì il Consiglio federale ha approvato il primo rapporto del gruppo di lavoro interdipartimentale per la lotta alla corruzione. Questo inventario delle attività nazionali e internazionali contro la corruzione attesta alla Svizzera un alto grado d’integrità e resistenza alla corruzione. Allo stesso tempo costata alcune lacune in settori marginali come l’approccio nel campo dei conflitti d’interesse e della trasparenza. Per quanto riguarda il piano internazionale, i mercati emergenti dovrebbero partecipare di forma più attiva all’azione contra la corruzione.

La Svizzera segue con attenzione gli sviluppi e gli sforzi internazionali nella lotta alla corruzione e s’impegna nei più importanti organi internazionali dell’OCSE, del Consiglio d’Europa e dell’ONU. Negli ultimi anni ha assunto inoltre un ruolo da protagonista ad esempio nell’ambito della restituzione dei fondi di potentati.  

La corruzione non ostacola solo lo sviluppo politico ed economico di uno Stato, ma causa distorsioni del mercato che pregiudicano anche gli interessi dell’economia svizzera. La Svizzera è convinta che si debba accelerare il coinvolgimento e in particolare il maggiore impegno dei mercati emergenti (emerging markets) nella lotta alla corruzione. Alle imprese esportatrici svizzere devono essere offerte le stesse opportunità: le disposizioni sulla corruzione di pubblici ufficiali stranieri non devono essere imposte soltanto a esse.   

Concernente la resistenza alla corruzione, nel confronto internazionale la Svizzera ha una buona immagine: nel nostro Paese l’integrità delle istituzioni costituisce la regola, la corruttibilità e la grande eccezione. Allo stesso tempo il rapporto costata tuttavia una sensibilità a volte poco sviluppata per ambiti significativi per la prevenzione quali ad esempio l’approccio nel campo dei conflitti di interessi e della trasparenza. Emerge inoltre che al problema della lotta alla corruzione la politica, l’economia e i media non attribuiscono l’interesse che merita. 

Secondo il rapporto, il gruppo di lavoro interdipartimentale per la lotta alla corruzione dovrà presumibilmente continuare a occuparsi delle seguenti tematiche: traparenza del finanziamento dei partiti e delle campagne elettorali; estensione dell’obbligo di denuncia, del diritto di comunicazione e della protezione dei whistleblower a livello di unità amministrative decentrali; misure per la lotta contro la corruzione nell’ambito dell’aiuto allo sviluppo e della promozione della pace nonché efficacia delle disposizioni contro la corruzione di privati (LCSI). 

Il gruppo di lavoro interdipartimentale per la lotta alla corruzione è stato istituito dal Consiglio federale alla fine del 2008 ed è composto dai servizi maggiori dell’Amministrazione federale e del Ministero pubblico della Confederazione nonché da rappresentanti dell’economia, dei Cantoni, delle città e della società civile. Il gruppo di lavoro sviluppa strategie comuni nazionali e internazionali per la lotta alla corruzione e pubblica rapporti periodici. Con questo primo rapporto intende informare il Consiglio federale, il Parlamento e l’opinione pubblica interessata sulle grandi sfide nell’ambito della lotta alla corruzione.

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Informazioni supplementari:

Gruppo di lavoro interdipartimentale (GLID) per la lotta contro la corruzione


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