Berna, Comunicato stampa, 17.09.2010

Dal 1° dicembre 2009 è in vigore il Trattato di Lisbona. Quali modifiche comporta per l’UE? Che ripercussioni ha sulla Svizzera? Queste domande erano al centro della Giornata del diritto internazionale pubblico di quest’anno della Direzione del diritto internazionale pubblico del DFAE. Specialisti di diritto europeo e rappresentanti di Amministrazione e politica hanno risposto. Nel suo discorso conclusivo, la consigliera federale Micheline Calmy-Rey, capo del DFAE, si è espressa sulla politica europea della Svizzera sullo sfondo del Trattato di Lisbona.

Con il Trattato di Lisbona per l’Unione europea (UE) si è aperto un nuovo capitolo. Il Trattato ha conferito all’UE una nuova base giuridica e strumenti per l’ulteriore integrazione economica e politica e per far fronte alle sfide future. Questo sviluppo all’interno dell’UE ha ripercussioni anche sulla Svizzera, che lo segue quindi con molta attenzione.  

Al convegno di specialisti del 17 settembre al Municpio di Berna hanno partecipato Michael Reiterer, Ambasciatore dell’UE in Svizzera, Christa Markwalder, consigliera nazionale e presidente della Commissione di politica estera, Alain Berset, consigliere agli Stati, Thomas Pfisterer, ex giudice federale ed ex consigliere agli Stati, Henri Gétaz, capo dell’Ufficio dell’integrazione DFAE/DFE (UI) e altri noti esperti ed esperte. La ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey ha tenuto il discorso conclusivo. Con circa 270 partecipanti, la Giornata dei diritti dell’uomo ha suscitato un vasto interesse.  

L’ex direttore del Servizio giuridico del Consiglio dell’UE, Jean-Paul Jacqué, ha illustrato nella sua relazione le innovazioni contenute nel Trattato di Lisbona. Le più importanti consistono nel potenziamento del Parlamento europeo (PE) grazie a competenze ampliate e la sostituzione del principio dell’unanimità con quello della maggioranza qualificata per le votazioni nel Consiglio dell’UE. Nella sua relazione la professoressa di diritto europeo Christine Kaddous dell’Università di Ginevra ha trattato le innovazioni nell’ambito della politica estera dell’UE, di particolare importanza anche per la Svizzera. La Svizzera ha così due nuovi interlocutori a Bruxelles, il presidente del Consiglio d’Europa, Herman Van Rompuy, e l’Alta rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la sicurezza Catherine Ashton.

Infine, il professore Roland Bieber ha spiegato come l’UE sia diventata sempre più democratica nel corso del suo processo integrativo. Il Trattato di Lisbona ha apportato chiari progressi in questo ambito. Punti essenziali sono il potenziamento del PE e l’estensione del diritto alla consultazione dei cittadini attraverso la creazione dell’iniziativa popolare europea. Nel corso della tavola rotonda, l’Ambasciatore dell’UE Michael Reiterer, la consigliera nazionale Christa Markwalder e il capo dell’UI Henri Gétaz hanno approfondito le innovazioni del Trattato di Lisbona e le loro ripercussioni sulla Svizzera. In un’altra tavola rotonda il consigliere agli Stati Alain Berset, l’ex consigliere agli Stati Thomas Pfisterer e Andreas Auer, professore all’Università di Zurigo, hanno discusso su aspetti della democrazia e del federalismo nell’UE.  

Nel suo discorso conclusivo la ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey ha illustrato le ripercussioni del Trattato di Lisbona sulla Svizzera. Oltre all’importante potenziamento della stabilità in Europa, ha menzionato anche le nuove sfide che la Svizzera dovrà affrontare in seguito al Trattato di Lisbona. Per esempio, i grandi sforzi che un Paese non membro deve intraprendere per venire ascoltato a Bruxelles. La via della Svizzera non deve portare il Paese all’appartenenza de facto all’UE senza diritto di consultazione, ha dichiarato il capo del DFAE. 

La Direzione del diritto internazionale pubblico del DFAE organizza sempre in autunno una manifestazione su un tema attuale del diritto internazionale. L’evento di quest’anno è stato organizzato in collaborazione con l’Ufficio dell’integrazione DFAE/DFE, l’Associazione svizzera per il diritto europeo (ASDE) e la Società svizzera di diritto internazionale (SSDI).    


Informazioni supplementari:

Discorso della Consigliera federale Micheline Calmy-Rey (de/fr)


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