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Comunicato stampa
Comunicato stampa
La Svizzera ha reagito rapidamente alla nuova situazione in Afghanistan sfollando le cittadine e i cittadini svizzeri nonché le collaboratrici e i collaboratori afghani dell’Ufficio di cooperazione svizzero e le loro famiglie. In una fase successiva la Svizzera si concentrerà sull’aiuto umanitario in loco. Le attività prioritarie saranno la protezione e l’assistenza a favore degli sfollati in Afghanistan e nei Paesi vicini.
Situazione umanitaria precaria
Nella sua seduta odierna il Consiglio federale ha deciso di rafforzare l’aiuto umanitario svizzero in Afghanistan e nei Paesi limitrofi stanziando a tal fine un contributo supplementare di 33 milioni di franchi. Di questi, 10 milioni provengono da crediti esistenti del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e i restanti 23 milioni saranno forniti sotto forma di credito aggiuntivo. Tale credito sarà oggetto di dibattito in Parlamento. Considerato anche il budget ordinario per il 2022, l’aiuto svizzero a favore dell’Afghanistan e dei Paesi limitrofi nei prossimi 16 mesi ammonterà a 60 milioni di franchi.
La Svizzera reagisce così alla precaria situazione in Afghanistan, attualmente interessato da una grave emergenza umanitaria. Il rischio di un collasso economico, la persistente siccità e la carestia faranno crescere ulteriormente il numero di persone bisognose di aiuti.
Riduzione della povertà e protezione della popolazione civile
A livello internazionale, l’Afghanistan è tra i Paesi meno avanzati sul piano economico e sociale. La Svizzera è presente in Afghanistan dal 2002 e contribuisce con il suo programma a ridurre la povertà. Oggi la Svizzera sostiene l’Afghanistan con 27 milioni di franchi all’anno, di cui 18 milioni sono destinati alla cooperazione allo sviluppo e 9 milioni all’aiuto umanitario. Inoltre, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) si impegna nel Paese con mezzo milione di franchi all’anno. Il programma si concentra in particolare sui seguenti ambiti: Stato di diritto e protezione della popolazione civile, agricoltura, gestione delle risorse naturali e istruzione di base. Nell’agosto del 2021 la Svizzera ha temporaneamente chiuso il suo ufficio a Kabul. Per quanto riguarda l’Afghanistan, la Svizzera collabora strettamente con le Nazioni Unite (ONU), le organizzazioni non governative (ONG) internazionali e il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR).
La Svizzera accoglie con favore la conferenza convocata dall’ONU a Ginevra lunedì prossimo, 13 settembre, al fine di discutere della situazione umanitaria in Afghanistan e di rafforzare l’aiuto per questo Paese.
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