Comunicato stampa, 02.02.2021

La cooperazione interdipartimentale nell’ambito della politica migratoria estera della Svizzera sarà ampliata. S’intendono in particolare sfruttare maggiormente le sinergie tra la politica in materia di migrazione, la politica estera e la cooperazione internazionale allo sviluppo. Con questo obiettivo, il 2 febbraio 2021 il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e ora anche il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) hanno firmato un accordo che consente di proseguire una politica migratoria estera globale e coerente.

Su scala mondiale, i flussi migratori continuano ad aumentare. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (ACNUR) registra circa 80 milioni di sfollati, tra cui 46 milioni di sfollati interni, 26 milioni di rifugiati rientranti nel mandato dell'ONU e 4,2 milioni di richiedenti l'asilo. In considerazione dei conflitti armati che perdurano in varie regioni del mondo, ma anche delle conseguenze politiche, economiche e sociali della pandemia da Covid‑19, a medio termine è prevedibile una notevole pressione migratoria verso l'Europa. Alla luce di questa situazione, per la Svizzera è d'importanza fondamentale una politica migratoria estera globale, ben coordinata ed efficiente.

Un approccio globale

Il coordinamento interdipartimentale della politica migratoria estera intende salvaguardare gli interessi della Svizzera in questo settore. La prevenzione della migrazione irregolare e la diminuzione delle cause della fuga sono strettamente connesse a un miglioramento persistente delle condizioni nei Paesi di origine, di prima accoglienza e di transito. In tale contesto sono essenziali la promozione di condizioni generali stabili, la creazione di posti di lavoro nonché la protezione dei profughi e dei migranti e la loro integrazione socioeconomica nei summenzionati Paesi. Vi contribuiscono, a breve termine, l'aiuto umanitario e, a lungo termine, una politica tesa a promuovere la pace e i diritti umani nonché la cooperazione in materia di sviluppo del DFAE e del DEFR. Nel contempo l'istituzione, in questi Stati, di una politica migratoria nazionale funzionante e fondata sui principi dello Stato di diritto è imprescindibile per poter superare le sfide poste dai profughi e dalla migrazione irregolare. Il DFGP intende pertanto rafforzare le risorse delle autorità dei Paesi partner nei settori della gestione della migrazione, dell'asilo, dell'integrazione e del rimpatrio.

Prosecuzione di una cooperazione affiatata

La struttura di cooperazione interdipartimentale in materia di migrazione internazionale (Struttura IMZ) è stata istituita dal Consiglio federale nel 2011. Da allora si è affermata in quanto strumento efficace per garantire la coerenza della politica migratoria estera della Svizzera. Nel 2017 il DFGP e il DFAE avevano firmato un primo accordo interdipartimentale per disciplinare in modo chiaro i principi della cooperazione e le competenze. Negli ultimi anni, la cooperazione tra il DFGP, il DFAE e il DEFR in seno alla Struttura IMZ è stata intensificata; vi ha contribuito in particolare la connessione più stretta tra politica migratoria e cooperazione allo sviluppo. Il DEFR fa quindi ora anche formalmente parte della Struttura IMZ. Il nuovo accordo di cooperazione è stato firmato il 2 febbraio 2021 dalla consigliera federale Karin Keller‑Sutter, capo del DFGP, dal consigliere federale Ignazio Cassis, capo del DFAE, e dal presidente della Confederazione Guy Parmelin, capo del DEFR, ed è valido quattro anni.


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Ultima modifica 19.07.2023

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