Berna, Comunicato stampa, 03.05.2011

La Svizzera partecipa vivamente alle sofferenze del popolo libico. Essa riconosce la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU approvata ieri, che prevede tra l'altro l'istituzione di una «no-fly-zone» sulla Libia. La Svizzera spera che la rapida applicazione della risoluzione possa porre fine alle sofferenze dell'inerme popolazione civile in Libia.

La risoluzione, approvata ieri nella sede principale dell'ONU a New York con dieci voti a favore e cinque astenuti comprende la richiesta di un armistizio immediato e autorizza la comunità internazionale degli Stati a prendere «tutte le misure necessarie» per difendere il popolo libico. Le misure comprendono anche l'istituzione di una «no-fly-zone» sulla Libia. 

La Svizzera riconosce la volontà dei membri del Consiglio di sicurezza di agire congiuntamente in considerazione della violenza perpetrata contro la popolazione civile libica e dell'incombente catastrofe umanitaria. In questo modo l'ONU dà un segnale positivo e crea le premesse necessarie per porre fine alla sofferenza dell'inerme popolazione civile in Libia.

La Svizzera spera in un'applicazione rapida della risoluzione. La Svizzera condanna fermamente qualsiasi tipo di violenza non legittimata democraticamente perpetrata da autorità contro la propria popolazione e chiede che, in casi particolarmente gravosi, i responsabili debbano rendere conto delle loro azioni davanti a una corte internazionale, se non vengono puniti a dovere nei propri Paesi.  

La Svizzera fornisce un contributo per alleviare le pene della popolazione in Libia e anche in altri Paesi. L'aiuto umanitario della Confederazione (AU) si concentra in particolare sulle minoranze oppresse e sui gruppi di popolazione particolarmente bisognosi di protezione. Dalla fine di febbraio del 2011 tre equipe sono attive alla frontiera libica in Tunisia e in Egitto. Allo stesso tempo l'aiuto umanitario ha sostenuto le attività di diverse organizzazioni internazionali (CICR, OIM, OCHA ecc.) in Libia con finora oltre 2 milioni di franchi. 

L'aiuto umanitario intende inviare in Libia due set d'emergenza ognuno dei quali consente il trattamento medico di 10 000 persone per tre mesi. I combattimenti nella Libia orientale e una precaria situazione di sicurezza hanno finora impedito questa misura. È previsto anche l'invio di un modulo d'acqua portabile in grado, in caso di emergenza, di rifornire 5 000 persone con acqua potabile.    

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Ultima modifica 19.07.2023

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