Berna, Comunicato stampa, 18.11.2010

Il Consiglio federale ha avviato oggi la consultazione per la ratifica della Convenzione sulle munizioni a grappolo (Convention on Cluster Munitions CCM). La Convenzione proibisce in modo esaustivo l’uso, lo sviluppo e la produzione nonché l’acquisizione, il trasferimento e lo stoccaggio delle munizioni a grappolo.

Lo sviluppo e l’impiego delle munizioni a grappolo sono da ricondurre alla Seconda guerra mondiale. Negli anni Sessanta e Settanta le pesanti conseguenze del loro impiego nel Sud-Est asiatico (soprattutto in Laos e Vietnam) hanno avuto risonanza mondiale. L’alta percentuale di munizioni inesplose rappresenta un grave problema umanitario: il materiale inesploso causa numerose vittime anche a molti anni dalla fine del conflitto e non permette la ricostruzione di un Paese.  

Il 30 maggio 2008, la Conferenza internazionale di Dublino ha adottato la Convention on Cluster Munitions CCM, sottoscritta il 3 dicembre 2008 a Oslo a nome del governo nazionale dalla consigliera federale Micheline Calmy-Rey. Ad oggi 108 Paesi del mondo hanno firmato la Convenzione e 46 Paesi l’hanno ratificata; tra questi anche la Germania, la Francia, la Norvegia, il Regno Unito, il Canada, l’Australia e il Giappone. 

A livello di politica estera, la Svizzera si impegna a fondo nelle questioni riguardanti la sicurezza umana e il diritto umanitario internazionale. L’obiettivo primario è quello di tutelare i diritti dei singoli individui in tempo di pace e di guerra. Una delegazione svizzera ha partecipato al primo vertice sulla Convenzione, tenutosi dal 9 al 12 novembre a Vientiane, in Laos, uno dei Paesi più colpiti dal fenomeno delle munizioni a grappolo. La Svizzera investe ogni anno più di 16 milioni di franchi in progetti per lo sminamento umanitario e per l’eliminazione dei residuati bellici esplosivi. Tali progetti sono effettuati anche in Laos, dove quaranta anni dopo la guerra si sospettano 78 milioni di munizioni inesplose.

Anche l’esercito svizzero possiede riserve di munizioni d’artiglieria che rientrano nella proibizione prevista dalla CCM. Essa riguarda in particolare le munizioni a grappolo del tipo KaG-88, KaG-88/99, KaG-90 e KaG-98. Con la ratifica della Convenzione la Svizzera si impegna tra l’altro a distruggere le sue riserve di munizioni a grappolo entro 8 anni.  

La ratifica della Convenzione richiede inoltre una revisione della legge sul materiale bellico. La legge dovrà essere completata con una proibizione concernente le munizioni a grappolo e con le disposizioni penali relative.  

La Convenzione sulle munizioni a grappolo rappresenta idealmente il seguito del divieto di mine antiuomo (Convenzione di Ottawa), di cui la Svizzera è stata, il 3 dicembre 1997, tra i primi Paesi firmatari, ratificandola poi il 24 marzo 1998. 

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Ultima modifica 19.07.2023

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