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Comunicati stampa
Comunicati stampa
«La pena di morte costituisce un atto lesivo dei diritti umani fondamentali», ribadisce il capo del Dipartimento federale degli affari esteri DFAE: «la sua applicazione non produce alcun effetto riparatore, non ha nessun carattere dissuasivo e pertanto non può migliorare la protezione della società. L’irrevocabilità della pena acuisce la problematica di fondo, considerato che troppo spesso è stata inflitta a innocenti o praticata su basi discriminatorie».
La lotta a favore dell’abolizione della pena di morte s’inserisce nelle priorità della politica estera della Svizzera in materia di diritti dell’uomo. Da diversi anni la Svizzera ribadisce il suo impegno per un mondo senza pena di morte, e in quest’ottica ha patrocinato la quarta edizione del Congresso mondiale contro la pena di morte, tenutosi il febbraio scorso a Ginevra. Sostenendo la manifestazione, il nostro Paese ha sottolineato il suo pieno appoggio alla causa abolizionista e alla dignità umana.
Oggi i due terzi del pianeta hanno abolito la pena di morte nella legge o di fatto. «Il processo verso l’abolizione sembra irreversibile. La tendenza che si sta delineando a livello internazionale ci conforta e dev’essere incoraggiata», afferma il capo del DFAE.
Per tale ragione la Svizzera accoglie con favore la recente istituzione - annunciata dal primo ministro spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero al Congresso di Ginevra - della Commissione Internazionale contro la Pena di Morte (CIPM), che tra i suoi membri conta anche l'ex consigliera federale Ruth Dreifuss. D’altronde la Svizzera è rappresentata in seno al gruppo di Stati che sostengono questa Commissione e, a partire dal 2011, avrà l’onore di ospitarne il segretariato a Ginevra, all’interno dell’Accademia di Diritto Internazionale Umanitario e di Diritti Umani.
L’obiettivo della CIPM, a prescindere dal varo entro il 2015 di una moratoria sulle esecuzioni capitali la più ampia possibile, è quello di adoperarsi per la sospensione delle esecuzioni nei casi in cui il diritto internazionale limiti il ricorso alla pena di morte, ad esempio per i gruppi più vulnerabili.
In occasione di questa giornata contro la pena capitale e a nome di tutte le persone in attesa nel braccio della morte, la Svizzera lancia un appello a tutti gli Stati che non l’abbiano già fatto affinché adottino una moratoria sulla pena capitale in vista della sua abolizione definitiva, incitandoli a commutare le sanzioni in pene privative della libertà.
Informazioni supplementari:
Diritti umani e politica umanitaria
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