Berna, Comunicato stampa, 21.04.2009

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha preso atto della decisione del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) di non dare seguito alla denuncia penale depositata nel gennaio 2009 relativa ai valori patrimoniali Mobutu. Dal 1997 la Confederazione ha tentato di trovare una soluzione a questo dossier. Allo stato attuale dei fatti, il blocco dei beni dovrebbe terminare il 30 aprile 2009. Affinché casi simili non possano riprodursi, nel dicembre 2008 il Consiglio federale ha conferito al DFAE il mandato di preparare un progetto di legge che permetta di confiscare e di restituire i beni di origine illecita di persone politicamente esposte.

Il congelamento dei valori patrimoniali della famiglia Mobutu (ca. 7 mio. di CHF) risale al 1997, anno in cui la Repubblica democratica del Congo (RDC) ha presentato una richiesta di assistenza giudiziaria in materia penale a numerosi Stati, tra cui la Svizzera. In mancanza di elementi probanti forniti dalla RDC, nel dicembre 2003 l’Ufficio federale di giustizia ha dovuto archiviare il procedimento.  

Il 15 dicembre 2003, il Consiglio federale ha allora ordinato il congelamento dei beni sulla base dell’articolo 184 capoverso 3 Cost. Tale blocco dei beni è stato rinnovato più volte al fine di permettere di trovare una soluzione con i diversi attori coinvolti. Con la decisione del Ministero pubblico della Confederazione di non aprire alcuna inchiesta, la Confederazione ha esaurito l’ultima possibilità di mantenere il blocco dei beni. Allo stato attuale dei fatti, il congelamento dei valori patrimoniali Mobutu dovrebbe terminare il 30 aprile 2009. 

Dal 1997, la Confederazione ha moltiplicato gli sforzi in questo affare. Conformemente al mandato conferitole dal Consiglio federale, il DFAE ha assistito le Parti al fine di trovare una soluzione quanto più soddisfacente. Tuttavia la mancanza di sostegno, durata a lungo, da parte delle autorità congolesi e l’irremovibilità degli eredi Mobutu, non hanno permesso di giungere a un accordo. Il Ministero pubblico della Confederazione ha constatato che il deposito di una denuncia penale nel gennaio 2009 era tardivo, dal punto di vista dei termini di prescrizione.  

Sul piano giuridico l’esperienza ha dimostrato che quando uno Stato non è in grado di condurre una procedura di assistenza giudiziaria, il sistema realizzato dalla Svizzera non permette di risolvere tutti i casi di valori patrimoniali di origine illecita bloccati nel nostro Paese. Nel dicembre 2008 il Consiglio federale ha dunque conferito al DFAE il mandato di preparare un progetto di legge che permetta di confiscare e di restituire i beni di origine illecita di persone politicamente esposte. I lavori legislativi sono attualmente in corso.


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Ultima modifica 19.07.2023

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