Nel Paese gli indicatori sanitari sono i più deboli del Sud-Est dell’Europa. I costi delle cure, la discriminazione e la corruzione, in particolare, ostacolano l’efficacia del sistema. Inoltre, il budget investito nell’ambito della salute, 2,9% del PIL nel 2015, non permette di coprire i bisogni di tutti e i malati devono spesso anticipare fondi personali per ottenere servizi di qualità. In assenza di mezzi sufficienti, i gruppi vulnerabili sono le prime vittime di questa situazione. Alcuni studi mostrano, ad esempio, che i tassi di vaccinazione presso alcuni gruppi Rom sono pari al 30% contro il 78% dell’insieme della popolazione. Quest’ultima, inoltre, non ha sempre le conoscenze necessarie in materia di salute per giudicare quando sia il momento giusto per consultare un medico e nemmeno per adottare abitudini di vita sane.
Per la prima volta, il Governo kosovaro ha comunque stabilito che la sanità è una priorità per il periodo 2015-2018. In questo ambito, la DSC sostiene un progetto che mira a migliorare la qualità dei servizi medici, a rafforzare le capacità organizzative dei responsabili dei servizi sanitari pubblici e a sensibilizzare la popolazione sulle questioni riguardanti la salute in 12 Comuni. Ottimizzando la qualità delle prestazioni mediche in base ai bisogni della popolazione si vuole ottenere una migliore utilizzazione e una maggiore efficacia del sistema sanitario. Queste misure sono complementari al supporto addizionale alle riforme del settore della salute, come l’introduzione di un’assicurazione malattie obbligatoria in cooperazione con la Banca Mondiale.
Migliorare la qualità delle cure e rafforzare la gestione del sistema
Per disporre di un sistema più performante di cure di base e riguadagnare la fiducia degli utenti è necessario lavorare sulla qualità delle prestazioni. Le équipe mediche beneficiano di migliori formazioni e infrastrutture. Sulla base delle direttive dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) vengono attuati protocolli di monitoraggio che comprendono trattamenti e consulenza su determinate malattie non trasmissibili, come il diabete e l’ipertensione. Essi permettono di fornire ai pazienti prestazioni essenziali che contribuiscono a migliorare la loro qualità di vita.
Il progetto mira anche a sviluppare le capacità in materia di gestione e amministrazione dei sistemi sanitari per incoraggiare l’autonomia dei centri di cura, rafforzare la loro funzione di supervisione e aumentare la loro efficacia. Vengono organizzate formazioni in gestione della salute per colmare le lacune esistenti e garantire le competenze in vari ambiti come la gestione dei servizi e della tecnologia, la pianificazione dei budget, la comunicazione e la consulenza, per mezzo di diversi moduli. I responsabili dei servizi sanitari pubblici sono anche sostenuti per valutare il sistema e individuare eventuali possibilità di miglioramento.
Coinvolgere le popolazioni vulnerabili
Il progetto intende coinvolgere la popolazione nel suo insieme e in particolare i gruppi vulnerabili come le donne, le persone sfavorite delle regioni rurali, le persone anziane, i giovani, gli invalidi e le minoranze etniche. Per capire i bisogni della popolazione e sensibilizzarla sui suoi diritti, i Comuni svolgono un ruolo importante. Ad esempio vengono attuate strategie per raggiungere le persone generalmente escluse. Lo sviluppo di servizi di prossimità, in particolare, permette di integrare l’assistenza ambulatoriale. I cittadini hanno inoltre la possibilità di presentare reclami ed esprimere il loro grado di soddisfazione nei confronti dei servizi sanitari.
Oltre a queste misure, il progetto si dedica a numerose attività che dovrebbero permettere di sensibilizzare la popolazione sul proprio stato di salute e sulle buone abitudini da adottare, con l’obiettivo di riuscire a prevenire e guarire meglio alcune malattie non trasmissibili.