Un’area di 156 000 chilometri quadrati in Ucraina – pari a circa un quarto della superficie del Paese e a quasi quattro volte il territorio della Svizzera – potrebbe essere contaminata da mine e altri ordigni esplosivi. Nelle aree in cui si celano o sono interrati mine e ordigni inesplosi o dove c’è anche solo il rischio di contaminazione non si può praticare la coltivazione e la fornitura di aiuti umanitari è più difficile. La vita quotidiana delle persone è così resa ancora più pericolosa di quanto non lo sia già in condizioni di guerra. Lo sminamento umanitario è quindi un prerequisito essenziale per garantire maggiore sicurezza alla popolazione ucraina e per la ricostruzione del Paese.
Durante il workshop, l’Ucraina ha presentato la sua strategia per lo sminamento umanitario nei prossimi dieci anni. Sono inoltre state affrontate varie questioni: come attuare il programma di sminamento umanitario in Ucraina nei prossimi anni, come ispezionare le aree potenzialmente contaminate, come localizzare, identificare, documentare e rimuovere le mine e i residui di munizioni, quali approcci innovativi – come per esempio l’utilizzo dei droni – possono rivelarsi di aiuto, quali meccanismi di finanziamento possono essere impiegati per lo sminamento umanitario e come coordinare il sostegno internazionale per garantirne la massima efficacia possibile.
«La Svizzera dà il buon esempio sul piano del coordinamento. Ho potuto inoltre assistere sul campo all’avvio dei lavori di bonifica, un passo che fa ben sperare», ha affermato l’ambasciatore Simon Geissbühler, capo della Divisione Pace e diritti umani (DPDU) del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e della delegazione svizzera a Kiev. Prima del workshop, per farsi un’idea delle attività di sminamento umanitario, l’ambasciatore Geissbühler si è recato a Chernihiv, dove opera la Fondazione svizzera per lo sminamento (FSD). L’organizzazione, che ha sede in Svizzera, incarna l’esperienza e la tradizione del nostro Paese in questo campo.
Un altro esempio è costituito dal GICHD. In Ucraina, questo Centro ginevrino sostiene le autorità nazionali nel potenziamento del programma nazionale di sminamento e le consiglia nella pianificazione strategica e nello sviluppo di standard nazionali. Inoltre, promuove la professionalizzazione del personale attraverso corsi tenuti da formatrici e formatori ucraini. «Nella collaborazione con le autorità ucraine il GICHD svolge una funzione essenziale per migliorare le condizioni quadro, i processi e lo scambio di informazioni tra gli attori nazionali e internazionali e quindi rafforzare le capacità di sminamento. Questo va a beneficio delle persone che vivono nel Paese», sottolinea Simon Geissbühler.
La Svizzera considera da tempo prioritario lo sminamento umanitario in Ucraina. Alla fine di settembre 2023, il Consiglio federale ha approvato un pacchetto di 100 milioni di franchi destinati esclusivamente a tali attività in Ucraina. Il pacchetto copre il periodo dal 2024 al 2027 e sarà finanziato in parti uguali dal Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) e dal DFAE. Il 17 e il 18 ottobre 2024 si terrà a Losanna una conferenza di alto livello sullo sminamento («Ukraine Mine Action Conference») organizzata dalla Svizzera.
Indirizzo per domande:
Comunicazione DFAE
Palazzo federale ovest
CH-3003 Berna
Tel. Servizio stampa: +41 58 460 55 55
E-Mail: kommunikation@eda.admin.ch
Twitter: @EDA_DFAE