Mali, oltre il 70 per cento della popolazione è analfabeta. Circa un milione di bambini di età compresa fra 7 e 12 anni non va a scuola e il 46 per cento degli iscritti l’abbandona prima di avere concluso il ciclo primario. Le limitate capacità di accoglienza delle scuole e il basso livello dell’insegnamento impartito, spesso poco adeguato alle realtà locali, spiegano in parte i limiti del sistema educativo del Mali.
Per far fronte a queste sfide, il progetto di appoggio della DSC all’educazione non formale sviluppa nelle regioni di Sikasso e Mopti varie iniziative educative. Il suo obiettivo è di permettere a 1200 bambini di età compresa fra 9 e 15 anni di reinserirsi nel sistema scolastico o di orientarsi verso una formazione professionale in un settore tecnico di loro scelta (p. es. agricoltura, allevamento, orticoltura).
Corsi di recupero
Nel quadro del progetto sono organizzati corsi accelerati che permettono ai più giovani di recuperare il ritardo accumulato e di ritornare ben preparati sui banchi di scuola. Gli apprendisti dei settori tecnici, dal canto loro, ricevono consigli per la gestione in proprio di piccole attività rurali. Il progetto propone inoltre un nuovo strumento pedagogico: i cosiddetti «cofanetti scientifici». Riempiti di schede illustrate, questi cofanetti favoriscono l’apprendimento delle scienze naturali e fisiche durante le formazioni tecniche.
Coinvolgimento degli adulti
Anche gli adulti sono interessati dal progetto, poiché 240 persone, di cui quasi i due terzi costituiti da donne e giovani, partecipano ai corsi di alfabetizzazione nella lingua locale. Un quarto di queste persone è in seguito impiegato nei centri di lettura creati dalla DSC nei villaggi per aiutare i bambini a migliorare le loro competenze di scrittura e calcolo. Il resto è indirizzato verso formazioni modulari che consentono a chi le frequenta di diversificare le proprie attività agricole.
Le collettività si mobilitano
Per motivare le collettività a impegnarsi in favore dell’educazione, il progetto intende offrire a un centinaio di esse un sostegno nelle attività di lobbismo svolte presso il locale Ministero dell’educazione. L’appoggio mira, da un lato, a migliorare il sistema educativo a livello rurale e, dall’altro, a incoraggiare lo Stato a sostenere le innovazioni in tale ambito. Queste innovazioni potranno poi essere estese a tutto il Paese e andare a beneficio del maggior numero possibile di bambini non scolarizzati.