Di fronte ai media, il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha sottolineato che l’aggressione russa ricorda l’invasione sovietica dell’Ungheria nel 1956 e della Cecoslovacchia nel 1968. Ha aggiunto che la Svizzera esprime la propria solidarietà all’Ucraina e ai suoi abitanti.
La Svizzera condivide la solidarietà di tutta l’Europa per l’Ucraina
All’incontro, organizzato a breve termine, i ministri della giustizia e degli affari interni degli Stati Schengen hanno discusso l’aiuto umanitario all’Ucraina e le modalità di coordinamento degli Stati Schengen per affrontare la situazione dei rifugiati. Keller‑Sutter ha affermato che la Svizzera è pronta ad accogliere le persone bisognose di protezione e a sostenere gli Stati limitrofi coinvolti, aggiungendo che la gente non sarà lasciata in balia del suo destino.
Protezione delle frontiere esterne: importante proprio nel caso di una crisi
Inoltre, il capo del DFGP ha osservato che, proprio in situazioni straordinarie come questa, la protezione delle frontiere esterne deve essere garantita per motivi di sicurezza. La Svizzera è pertanto disposta a mettere degli specialisti a disposizione di Frontex e dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo. La presidenza francese del Consiglio dell’UE aveva proposto di aiutare i Paesi limitrofi dell’Ucraina con tali organizzazioni dell’UE in caso di forte aumento del numero di rifugiati.
Già 250 000 cittadini ucraini fuggiti in Polonia
Dopo tre ore di colloqui, la consigliera federale Keller‑Sutter ha tratto un bilancio positivo dell’incontro. Secondo il rappresentante polacco, sono giunte in Polonia già 250 000 persone, ma quasi nessuna ha presentato una domanda d’asilo. I cittadini ucraini senza visto possono rimanere nello spazio Schengen per 90 giorno. Keller-Sutter ha osservato che occorre tuttavia chiedersi cosa succede se queste persone resteranno più a lungo. Gli Stati Schengen e anche la Svizzera stanno cercando rapidamente delle soluzioni.
Già giovedì prossimo, la consigliera federale Keller‑Sutter parteciperà di nuovo a un incontro ordinario degli Stati Schengen nel corso del quale si riunirà per la prima volta il nuovo Consiglio di Schengen. L’organo, a cui parteciperà anche la Svizzera, intende fungere in futuro da piattaforma per le questioni politiche e strategiche in materia d’asilo e di migrazione degli Stati Schengen.
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