Prima di qualsiasi tipo di carburante, l’acqua sta diventando la risorsa geopolitica più importante. La domanda di acqua è destinata ad aumentare di oltre il 50 per cento entro il 2030, e questo non farà che amplificare il potenziale di conflitto legato al controllo di questa risorsa vitale. Il cambiamento climatico accentua le tensioni geopolitiche che si sviluppano intorno alla disponibilità e alla governance dell’acqua.
L’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari e la conoscenza delle corrette pratiche igieniche fondamentali sono tra le misure sanitarie più efficaci ed economicamente vantaggiose per ridurre la mortalità infantile, evitare la perdita di produttività dovuta alle malattie e prevenire le pandemie.
Il capo del DFAE Ignazio Cassis ha dedicato la sua visita diplomatica nell’Asia centrale del mese di luglio a questo tema prioritario, consapevole che la Svizzera – fonte d’acqua essenziale per i Paesi vicini – dispone di un’esperienza e di una competenza uniche al mondo in questo campo. Nell’ambito dell’iniziativa «Blue Peace», il DFAE propone soluzioni tecniche e strategiche per un dialogo che favorisca la pace, allo scopo di assicurare l’accesso all’acqua a tutte le popolazioni. «I nostri sforzi sono finalizzati a realizzare un buon sistema di gestione dell’acqua, particolarmente importante nelle zone transfrontaliere. Sono fiero di questo contributo svizzero alla stabilità e alla pace», ha dichiarato il consigliere federale.
Attraverso la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), il DFAE aumenta il suo sostegno allo SWSC, che riunisce dieci ONG svizzere. Questa struttura mira soprattutto a condividere il know-how tra i vari membri per creare sinergie, buone pratiche e innovazione. È questo metodo operativo consortile, che accresce l’impatto del lavoro delle singole ONG, a fare di SWSC uno dei principali attori svizzeri nel campo dell’acqua, dei servizi igienico-sanitari e dell’igiene a livello internazionale.
Migliorare la resilienza delle persone e l’istruzione delle ragazze
Il consorzio dà un prezioso contributo al raggiungimento dell’obiettivo finale di «Blue Peace» in quanto rende possibile l’accesso all’acqua e costruisce infrastrutture igienico-sanitarie nelle comunità più vulnerabili, concentrandosi sui centri sanitari e sulle scuole e ponendo l’accento sulla prevenzione e sul controllo delle infezioni (epidemie), sull’insegnamento delle corrette pratiche igieniche di base e sulla sensibilizzazione all’igiene mestruale. Questo approccio permette non solo di migliorare la resilienza delle comunità di fronte alle malattie e ai cambiamenti climatici, ma anche di promuovere l’accesso delle ragazze all’istruzione. Parallelamente, sono previsti piani per incrementare le capacità delle autorità interessate e per sensibilizzare i governi locali sul tema.
I progetti realizzati da qui al 2027 consentiranno, tra le altre cose, a oltre 750 000 persone di accedere a servizi di acqua potabile, aumentando al contempo la visibilità della Svizzera nel settore idrico internazionale.
Elenco dei 13 Paesi interessati
• Africa: Benin, Burkina Faso, Etiopia, Ghana, Madagascar, Mali, Mozambico, Niger, Sudan
• Asia: Bangladesh, Cambogia, India, Nepal
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