Il commissario dell'UE per la giustizia, Didier Reynders, ha invitato alla tavola rotonda i 15 Stati terzi con una legislazione in materia di protezione dei dati riconosciuta come equivalente dall'UE. Nel gennaio 2024 la Commissione europea ha rinnovato il riconoscimento dell'equivalenza della legislazione svizzera in materia di protezione dei dati, consentendo così flussi transfrontalieri di dati. La tavola rotonda ha permesso una prima discussione sulle possibilità di instaurare una collaborazione più stretta nel quadro dello scambio transfrontaliero e della protezione dei dati. È stato inoltre tematizzato il potenziale delle economie di rete in caso di riconoscimento reciproco dell'equivalenza della legislazione anche tra Stati terzi. Un altro tema all'ordine del giorno è stata una possibile collaborazione transfrontaliera tra le autorità incaricate della protezione dei dati o nel campo dell'intelligenza artificiale.
Lotta alla criminalità organizzata e al traffico di stupefacenti
Uno dei temi più importanti discussi in occasione dell'incontro dei ministri della giustizia e degli affari interni degli Stati Schengen è stato ancora una volta quello della lotta alla criminalità organizzata e al traffico degli stupefacenti. Nel gennaio 2024, la Commissione europea ha adottato un rapporto di valutazione che illustra le prassi consolidate degli Stati Schengen in materia di lotta al traffico di stupefacenti e, in particolare, l'identificazione dei flussi di merci e la destabilizzazione delle reti criminali. I ministri hanno discusso le raccomandazioni del rapporto di valutazione. Il DFGP analizzerà queste raccomandazioni per valutare l'opportunità e le modalità di attuazione di tali prassi consolidate. Se del caso, occorrerà allestire un piano d'azione per l'attuazione delle raccomandazioni più importanti.
I ministri si sono inoltre chinati sulla migrazione irregolare e sulla gestione efficace delle frontiere esterne. In particolare, una recente valutazione del mandato dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera Frontex ha confermato l'adeguatezza delle basi legali per la gestione delle sfide attuali e future alle frontiere esterne Schengen.
Il Consigliere federale ha accolto positivamente il fatto che Frontex attribuisca una maggiore priorità alla protezione dei diritti fondamentali. Dal 2021 Frontex ha infatti sviluppato prescrizioni, procedure e formazioni interne efficaci per rafforzare il rispetto, la protezione e la promozione dei diritti fondamentali nel quadro delle attività dell'Agenzia. Il Consigliere federale ha ribadito che la Svizzera continuerà a osservare attentamente questa evoluzione. Ha per contro espresso riserve nel quadro dei previsti tagli di bilancio nel settore dei rinvii che deve restare prioritario. Infine, ha sottolineato l'importanza dell'impiego efficace delle risorse.
Regole uniformi contro i passatori
Il Capo del DFGP ha accolto con favore i piani della Commissione europea volti a introdurre regole uniformi per lottare conto la tratta di esseri umani. Fattispecie penali e sanzioni uniformi contribuiscono a smantellare le reti criminali. Inoltre, la giurisdizione degli Stati membri deve essere estesa ai casi che non si verificano sul territorio di questi ultimi ma, ad esempio, nelle acque internazionali. Resta da definire in quale misura prevedere eccezioni alla punibilità dell'aiuto ai rifugiati per motivi umanitari.
Il Capo del DFGP ha colto anche l'occasione per avviare colloqui bilaterali con i suoi omologhi. A Bruxelles il consigliere federale Beat Jans si è trattenuto ad esempio con il ministro degli affari interni ungherese Sándor Pintér, con il ministro degli affari interni austriaco Gerhard Karner, con il ministro della giustizia francese Éric Dupond-Moretti e con il direttore di Frontex Hans Leijtens.
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