Il Consiglio federale adotta gli elementi chiave di un mandato negoziale con l’Unione europea

Comunicato stampa, 21.06.2023

Nella sua seduta del 21 giugno 2023 il Consiglio federale ha adottato gli elementi chiave di un mandato negoziale con l’Unione europea (UE). I colloqui con l’UE continueranno su questa base, con l’obiettivo di risolvere i punti in sospeso. Qualora si compiano ulteriori progressi nei colloqui con l’UE e nel dibattito interno, il Consiglio federale si preparerà entro fine anno ad adottare un mandato negoziale.

Il grafico illustra gli 11 elementi dell’approccio «a pacchetto» del Consiglio federale.
Un accesso su misura al mercato interno dell’UE è importante per la Svizzera. Ecco perché, con l’aggiornamento di cinque accordi esistenti e due nuovi riguardanti il mercato interno, nonché con cooperazioni più vincolanti e un proseguimento del contributo svizzero, si intende sviluppare ulteriormente e stabilizzare le relazioni tra le due parti. © DFAE

Gli elementi chiave adottati oggi dal Consiglio federale costituiscono le linee guida di eventuali futuri negoziati e fungono da base per un possibile mandato negoziale. Definiscono gli obiettivi generali di tale mandato, gli ambiti in cui dovrà essere articolato e i sotto-obiettivi per ogni ambito. Questi elementi chiave saranno al centro di potenziali negoziati e sono pertanto confidenziali.

Il Consiglio federale intende stabilizzare e ampliare le relazioni con l’UE. Punta a garantire un accesso senza ostacoli al mercato interno dell’UE in alcuni settori. Al fianco dei cinque settori già coperti da accordi di partecipazione al mercato interno (trasporti terrestri, trasporto aereo, ostacoli tecnici al commercio, agricoltura e libera circolazione delle persone), il Consiglio federale vuole aggiungerne altri due, precisamente sull’energia elettrica e sulla sicurezza alimentare.

Inoltre, allo scopo di sviluppare ulteriormente le relazioni con l’UE, il Consiglio federale mira a concludere un accordo di cooperazione nell’ambito della salute e a partecipare sistematicamente e in modo completo ai futuri programmi dell’UE (programmi Orizzonte Europa ed Erasmus). Mira anche a sbloccare al più presto la partecipazione della Svizzera al pacchetto Orizzonte Europa 2021-2027.

Per la regolamentazione delle questioni istituzionali, il Consiglio federale persegue un approccio settoriale verticale nelle relazioni con l’UE: il recepimento del diritto e la composizione delle controversie possono essere risolti in modo pragmatico in ogni accordo, nuovo o esistente, sul mercato interno. Nel quadro di questo approccio il Consiglio federale conduce discussioni con l’UE in merito a eccezioni e principi, con l’obiettivo di tutelare gli interessi sostanziali della Svizzera.

I numerosi colloqui svolti negli ultimi 12 mesi sul piano tecnico, diplomatico e politico dimostrano che un simile approccio nell’interesse del Paese è possibile e aumenta la certezza del diritto e la prevedibilità per privati e imprese, oltre a stabilizzare e ampliare le relazioni tra la Svizzera e l’UE.

Al fine di accompagnare le eccezioni e i principi discussi con l’UE in politica estera, il Consiglio federale continuerà a discutere con le parti sociali e i Cantoni misure di politica interna volte a proteggere il livello attuale dei salari. Nel campo degli aiuti di Stato, adotterà un approccio equilibrato e settoriale che prevede il recepimento delle disposizioni dell’UE limitatamente a determinati accordi sul mercato interno. Per quanto riguarda la direttiva relativa al diritto dei cittadini dell’Unione in relazione alla libera circolazione, il Consiglio federale intende minimizzare i rischi per il sistema di aiuto sociale svizzero.

Infine, se il risultato complessivo sarà soddisfacente, il Consiglio federale è disposto a prendere in considerazione un contributo solidale regolare alla coesione e alla stabilità in Europa, allo scopo di affrontare le sfide comuni.

Prossime tappe

I colloqui con l’UE hanno permesso di compiere progressi concreti in vari ambiti. Ma alcune questioni sono tuttora irrisolte, come le modalità concrete di integrazione dei nuovi accordi nel pacchetto negoziale. Gli elementi chiave adottati oggi dal Consiglio federale fungono da base per affrontare i punti in sospeso.

Il Consiglio federale ha pertanto incaricato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) – in collaborazione con il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) e il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) – di proseguire i colloqui con l’UE al fine di consolidare la base comune in vista di potenziali negoziati.

Ha inoltre incaricato il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) – in collaborazione con il DEFR e il DFAE – di avviare colloqui tecnici con l’UE per continuare i negoziati nel campo dell’energia elettrica.

Il Dipartimento federale dell’interno (DFI) – con il DEFR e il DFAE – è incaricato di avviare colloqui tecnici con l’UE per proseguire i negoziati nel campo della sicurezza alimentare e della salute.

Per quanto riguarda la protezione dei salari, il Consiglio federale ha incaricato il DEFR – con il DFGP e il DFAE – di approfondire sul piano tecnico, con le parti sociali e i Cantoni, le misure interne in grado di mantenere l’attuale livello di protezione dei salari in Svizzera.

In fatto di immigrazione, il Consiglio federale ha incaricato il DFGP – con il DFAE e il DEFR – di  chiarire i punti in sospeso.

Il DFAE, il DEFR e il DFGP hanno inoltre ricevuto il mandato di cominciare a elaborare una base giuridica per un regolare contributo solidale della Svizzera all’UE e di sottoporne i principali elementi al Consiglio federale.

Il Consiglio federale valuterà i risultati di questi lavori in autunno. In base alla sua valutazione deciderà se prepararsi entro la fine dell’anno ad adottare un mandato negoziale.


Scheda informativa: elementi chiave(pdf, 323kb)
Scheda informativa: approccio «a pacchetto»(pdf, 228kb)


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