Approvata in votazione la legge federale sulla cooperazione con l'Europa dell'Est

News locali, 26.11.2006

Il Consiglio federale ha salutato l'approvazione della legge federale sulla cooperazione con l'Europa dell'Est. Questo impegno da parte della Svizzera costituisce un contributo per un'Europa stabile e equa, oltre che un investimento politico ed economico e un vantaggio per il nostro Paese.

Giovani
Nel novembre 2006 gli elettori svizzeri, con il loro sì alla legge federale sulla cooperazione con gli Stati dell'Europa dell'Est, hanno autorizzato tra l'altro la Svizzera a investire un miliardo di franchi sotto forma di contributo all'allargamento nei dieci Stati che hanno aderito all'Unione Europea nel 2004. © SECO (Stefan Salzmann)

Il capo del Dipartimento federale degli affari esteri, la consigliera federale Micheline Calmy-Rey, ha sottolineato l'importanza politica di questo voto con cui la Svizzera dimostra di voler mantenere il suo ruolo, sul continente, di partner solidale e affidabile. Tale impegno contribuisce a dare un seguito al successo del bilateralismo e della collaborazione con l'UE.

L'appoggio pluriennale all'Europa dell'Est rafforza l'immagine della Svizzera ed è apprezzato a livello internazionale, ha affermato il capo del Dipartimento federale dell'economia, la consigliera Doris Leuthard. La Svizzera può andarne fiera. Ora si può continuare a cooperare con l'Europa dell'Est: un investimento in ulteriori partenariati economici e nuovi mercati.

La legge federale sulla cooperazione con l'Europa dell'Est rinnova le basi giuridiche degli aiuti alla transizione erogati dal 1990 agli ex Stati comunisti dell'Europa dell'Est e dell'Asia centrale (aiuto tradizionale ai Paesi dell'Est) e consente inoltre alla Svizzera di contribuire all'allargamento dell'UE ai dieci nuovi Stati. Il prossimo passo del Consiglio federale consisterà in una richiesta al Parlamento, sulla base di questa nuova legge, di due crediti quadro separati (uno per il tradizionale aiuto ai Paesi dell'Est e l'altro per il contributo all'allargamento).

Per regolamentare nei dettagli la futura collaborazione si concluderà un accordo quadro bilaterale con ognuno dei dieci nuovi Stati membri dell'UE (con particolare attenzione agli ambiti chiave e alla scelta, al finanziamento e all'assistenza ai progetti). I primi progetti presentati e relativi obblighi potrebbero essere attuati dalla fine dell'anno prossimo.