Contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell’UE

Giovani apprendisti che lavorano insieme a un banco di lavoro.
I fondi contribuiscono direttamente in progetti, come la formazione di giovani professionisti a Sofia, Bulgaria. © DSC

Il secondo contributo della Svizzera ad alcuni Stati membri dell’UE è un investimento nella sicurezza, nella stabilità e nella prosperità in Europa ed è pertanto in linea con gli interessi della Svizzera. Con il secondo contributo, la Svizzera rafforza e approfondisce le sue relazioni bilaterali con i Paesi partner e con l’intera UE.  

Come per il contributo all’allargamento, anche per il secondo contributo svizzero è previsto lo stanziamento di 1,302 mia. CHF dilazionati su dieci anni. CHF all’anno, destinati a progetti e programmi selezionati nei Paesi partner e non trasferiti direttamente nei loro bilanci né all’UE. Inoltre, con le priorità tematiche del secondo contributo svizzero, ovvero formazione professionale e migrazione, la Svizzera può concorrere a trovare una soluzione alle sfide che l’Europa si trova oggi ad affrontare e che riguardano direttamente anche il nostro Paese.

Credito quadro «coesione»

1,102 mia. CHF sono destinati ai 13 Stati membri che hanno aderito all’UE a partire dal 2004, ossia Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria (UE-13). Questo importo è previsto per il rafforzamento della coesione, anche tramite le attività nel nuovo ambito prioritario della formazione professionale. In funzione delle priorità dei Paesi partner e della Svizzera, i fondi possono essere impiegati anche in altri settori, come ricerca e innovazione, sistemi sociali e sanitari, sicurezza pubblica, impegno dei cittadini e trasparenza, protezione del clima e dell’ambiente e finanziamenti a PMI.

Credito quadro «migrazione»

200 mio. CHF sono destinati agli Stati membri dell’UE particolarmente colpiti dai movimenti migratori. Potranno quindi essere presi in considerazione anche Stati membri dell’UE che non fanno parte dell’UE-13. Con questo contributo la Svizzera sostiene misure per una migliore gestione dei movimenti migratori. 

Cronologia

2022

  • firma degli accordi bilaterali di attuazione con i Paesi partner (da settembre)
  • firma del memorandum d'intesa giuridicamente non vincolante sul secondo contributo svizzero con l'UE (30 giugno)
  • firma degli accordi bilaterali di implementazione con i Paesi partner (credito quadro coesione: Bulgaria, Estonia, Croazia, Malta, Polonia, Romania, Ungheria e Cipro / credito quadro migrazione: Grecia e Cipro)

2021  

  • sblocco da parte del Parlamento del secondo contributo svizzero (stralcio della condizione del trattamento non discriminatorio, 30 settembre)
  • adozione del messaggio del Consiglio federale sullo sblocco del secondo contributo svizzero (stralcio della condizione del trattamento non discriminatorio, 11 agosto)

2019

  • approvazione dei crediti quadro «coesione» e «migrazione» da parte del Parlamento (con la condizione del trattamento non discriminatorio) (3 dicembre)

2018

  • adozione del messaggio del Consiglio federale sul secondo contributo svizzero (28 settembre)