
Con i suoi 20 parchi, la Svizzera può vantare grande esperienza e know how per quanto riguarda la promozione del turismo sostenibile nei parchi nazionali e nelle zone protette. Nell’Europa centrale e orientale tutto ciò suscita l’interesse di vari Paesi, come Bulgaria, Slovacchia, Repubblica Ceca ed Estonia, che utilizzano una parte del contributo svizzero di coesione per promuovere il turismo sostenibile, migliorare la gestione dei parchi regionali e nazionali e tutelare la biodiversità.
In occasione di un viaggio di studio organizzato dalla SECO e dal Parco nazionale svizzero che si è svolto tra Zernez, Berna e Birmensdorf, vari esponenti della politica, dell’economia e della comunità scientifica hanno presentato insieme ad alcuni esperti di protezione ambientale gli ultimi risultati della ricerca in Svizzera. In particolare, hanno illustrato con esempi concreti la gestione dei parchi svizzeri e le attività implementate, proponendo delle soluzioni per conciliare i flussi turistici con la tutela della natura ed evidenziando le problematiche correlate.
Avvio di nuovi partenariati commerciali
Nell’ambito del contributo svizzero, il nostro Paese sfrutta le sue competenze per aiutare i Paesi partner a elaborare e mettere in pratica i programmi. La settimana di studio in Svizzera ha permesso alle delegazioni di entrare in contatto con gli esperti locali e di gettare le basi per eventuali partenariati di lungo periodo. Ugualmente preziosa è stata la possibilità di imparare dai colleghi e di interagire direttamente con loro all’interno di delegazioni composte da decisori dei ministeri dell’ambiente, responsabili dei parchi nazionali e altri specialisti.
Conclusi accordi con tutti i 13 Paesi partner della coesione
Il credito della Confederazione destinato alla coesione, di cui si occupano la SECO e la DSC fino al 2029, ammonta a 1,102 miliardi di franchi e rappresenta un investimento nella sicurezza, nella stabilità e nella prosperità in Europa. Il suo obiettivo è rafforzare la coesione riducendo le disparità sociali ed economiche. Inoltre, con questo contributo la Svizzera consolida e approfondisce le relazioni bilaterali con i Paesi in questione e con l’intera UE.
Il nostro Paese ha concordato il contenuto dei programmi e dei progetti con i rispettivi Paesi partner. Da metà settembre ci saranno dunque tutti i presupposti per elaborare nei dettagli i programmi concordati con i 13 Paesi partner dell’UE e attuarli entro la fine del 2029.