Delegazione parlamentare visita progetti in Ungheria

Articolo, 04.05.2016

Nell’aprile 2016 una delegazione di parlamentari svizzeri ha visitato due progetti del programma di cooperazione tra la Svizzera e l’Ungheria. Le autorità ungheresi hanno mostrato ai loro ospiti come vengono impiegati gli strumenti di misurazione e analisi nonché gli argini mobili di protezione contro le inondazioni cofinanziati dalla Svizzera.

Delegazione con argine mobile di protezione
La delegazione parlamentare si è fatta un’idea sul posto di come vengono impiegati gli argini mobili di protezione contro le inondazioni forniti da una ditta svizzera. SECO/DEZA

Sotto la guida della presidente del Consiglio nazionale Christa Markwalder, la delegazione si è trattenuta in Ungheria dall’11 al 15 aprile 2016 e ha potuto assicurarsi che i 131 milioni di franchi, con i quali la Svizzera finanzia 39 progetti in Ungheria, siano ben investiti.

Controlli più affidabili di discariche ed emissioni

Nella regione di Budapest la Svizzera ha investito cinque milioni di franchi in moderni strumenti di misurazione e analisi volti ad agevolare il controllo delle discariche e delle emissioni. Grazie alle nuove apparecchiature l’Ungheria dispone ora di dati ambientali più attendibili, che le permettono di rispettare le direttive comunitarie e migliorare le condizioni di vita di circa quattro milioni di abitanti. L’ispettorato competente per la sorveglianza ha sottoposto alla delegazione strumenti high-tech con i quali è possibile misurare la qualità dell’aria o la radioattività.

Protezione contro le inondazioni lungo il Tibisco 

A causa della sua posizione geografica, l’Ungheria è il Paese europeo più soggetto a inondazioni. Diversi progetti, per un totale di circa 6,7 milioni di franchi, permetteranno di migliorare anche la protezione contro le inondazioni nel bacino del fiume Tibisco.

Oltre ad aver fornito assistenza alle autorità ungheresi per lo sviluppo di piani d’emergenza e modelli di previsione, la Svizzera ha finanziato 12,5 chilometri di argini mobili di protezione forniti da una ditta svizzera leader nel settore, per un valore complessivo di 2,3 milioni di franchi. Le autorità ungheresi competenti hanno mostrato alla delegazione parlamentare quanto sia semplice gonfiare gli argini mobili, riempirli d’acqua, unirli fra loro e posizionarli sulle sponde del fiume; una pratica che, a causa del carattere improvviso delle inondazioni, è fondamentale avvenga rapidamente. Anche l’immagazzinamento, il trasporto e il riutilizzo ecologico degli argini è molto semplice e permette di evitare l’impiego dei sacchi di sabbia, che devono poi essere smaltiti come rifiuti speciali.