La conferenza, organizzata dalla Presidenza maltese dell'OSCE, è stata ancora una volta un'importante piattaforma di scambio e di esame critico dell'attuazione degli impegni OSCE. La conferenza è stata aperta dal Presidente di Malta Myriam Spiteri Debono (tramite videomessaggio) a nome della Presidenza in carica dell'OSCE, dal Ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski, in rappresentanza del Paese ospitante, e dal Vice Ministro degli Esteri finlandese Outi Holopainen, a nome del Paese della Presidenza OSCE 2025. Nella sessione di apertura, l'ambasciatore Tim Enderlin, capo dell'AFM, ha sottolineato l'importanza della responsabilità per le violazioni del diritto umanitario internazionale e dei diritti umani e ha espresso preoccupazione per l'arretramento della democrazia e la limitazione delle libertà fondamentali nella regione dell'OSCE. Anche la Svizzera ha espresso il suo punto di vista sulla libertà di espressione, la prevenzione della tortura e le istituzioni democratiche e, insieme alla delegazione danese, ha organizzato un evento collaterale sulla prevenzione della tortura nelle carceri.
Come negli anni precedenti, durante le sessioni plenarie le delegazioni e i rappresentanti della società civile hanno espresso le loro preoccupazioni sulla situazione dei diritti umani in Russia e Bielorussia e sull'impatto della guerra contro l'Ucraina. Inoltre, la diffusione di leggi restrittive che limitano il lavoro delle ONG e dei professionisti dei media, così come la restrizione dei diritti delle minoranze (in particolare LGBTIQ+) come preannuncio di passi antidemocratici, hanno ricevuto maggiore attenzione.