
Il 19 febbraio 2025 il Consiglio federale ha preso atto dell'intesa raggiunta fra le parti sociali e i Cantoni sulle misure di politica interna per garantire la protezione dei salari e ha avanzato autonomamente ulteriori proposte. La Segreteria di Stato dell'economia (SECO) è stata incaricata di proseguire i colloqui con le parti sociali e i Cantoni e di definire nel dettaglio entro fine marzo le misure per salvaguardare la protezione dei salari.
È dall'inizio dei colloqui esplorativi con l'Unione europea (UE) che il Consiglio federale, i Cantoni e le parti sociali concordano sul fatto che, in aggiunta all'esito dei negoziati, sono necessarie misure di politica interna per garantire la protezione dei salari.
Le misure concordate dalle parti sociali e dai Cantoni già lo scorso febbraio sono state precisate circa un mese fa. Inoltre, in base alle proposte del Consiglio federale per tutelare le strutture del partenariato sociale nella protezione dei salari, le parti sociali hanno convenuto ulteriori misure. Queste ultime garantiscono l'integrità dei contratti collettivi di lavoro dichiarati di obbligatorietà generale mediante adeguamenti dei cosiddetti quorum. Inoltre, si intende migliorare la protezione giuridica per le aziende nazionali che potrebbero essere subordinate a un contratto collettivo di lavoro di obbligatorietà generale.
In base ai colloqui che la SECO conduce dal dicembre 2022 con le parti sociali e i Cantoni nonché alla raccomandazione dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL, il Consiglio federale ha inoltre deciso di proporre una migliore tutela dal licenziamento, in particolare per determinati rappresentanti dei lavoratori.
Le 14 misure sono pensate appositamente per i settori in cui è necessario intervenire per garantire la protezione dei salari e sono concepite principalmente per le imprese dell'UE che distaccano lavoratori in Svizzera. Nella misura in cui tocchino anche le imprese elvetiche, si basano su ciò che già esiste e non creano nuovi oneri sostanziali per queste ultime, né tantomeno intaccano la flessibilità del mercato del lavoro.
I colloqui sulle misure di politica interna relative alla protezione die salari sono stati condotti con le associazioni mantello delle parti sociali. I datori di lavoro erano rappresentati dall'Unione svizzera degli imprenditori (USI) e dall'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), mentre per i lavoratori erano presenti l'Unione sindacale svizzera (USS) e Travail.Suisse. Per quanto riguarda i Cantoni, vi hanno partecipato i rappresentanti della Conferenza dei governi cantonali (CdC) e della Conferenza dei direttori cantonali dell'economia pubblica (CDEP).
Informazioni supplementari:
Politica europea della Svizzera (DFAE)
Scheda informativa: Misure di politica interna per la protezione dei salari(pdf, 130kb)
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