Mediterraneo centrale: rafforzare la protezione di rifugiati e migranti e intensificare la lotta ai passatori

Comunicato stampa, 13.11.2017

I diritti fondamentali di rifugiati e migranti vanno tutelati meglio. È quanto emerge dalla dichiarazione adottata il 13 novembre 2017 a Berna dai rappresentanti di tredici Paesi europei e africani siti su entrambe le sponde del Mediterraneo centrale. Si erano riuniti per il terzo incontro del Gruppo di contatto per il Mediterraneo centrale, al quale sono intervenuti anche rappresentanti dell’Unione europea, dell’ACNUR, dell’OIM e del CICR. I partecipanti intendono rispondere alle sfide insite nella drammatica situazione lungo la rotta migratoria verso l’Africa del Nord, intensificando la prevenzione del traffico di migranti, la lotta alla tratta di esseri umani e il sostegno al ritorno volontario nei Paesi d’origine.

© SEM/Ruben Sprich

Su invito della consigliera federale Simonetta Sommaruga, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), il Gruppo di contatto ha fissato alcune priorità per portare avanti la collaborazione. In quanto Paese ospitante, la Svizzera ha posto questo terzo incontro a livello ministeriale sotto l'insegna della protezione dei rifugiati e dei migranti in Libia e sulle rotte migratorie che vi conducono. Tutti i partecipanti si sono mostrati profondamente scossi dalle tragedie umane in corso nella regione.

Migliaia di rifugiati e migranti vivono in effetti una situazione tragica in questa regione d'Africa - alla mercé di passatori e trafficanti, vittime di estorsioni, violenze e minacce. In molti soccombono attraversando il deserto o il Mediterraneo.

Affrontare le cause profonde

La Svizzera accoglie con soddisfazione l'adozione di una dichiarazione congiunta dei partecipanti al fine di sostenere le persone più vulnerabili. Tra gli obiettivi figurano la creazione di condizioni migliori nei centri libici che detengono migranti - in particolare per le donne, i bambini e i minori non accompagnati - come pure la ricerca di alternative alla detenzione. È inoltre stato deciso di rafforzare l'aiuto al ritorno volontario e dignitoso, nonché il reinserimento dei migranti nei Paesi d'origine.

La dichiarazione prevede anche di potenziare le strutture di asilo e di protezione lungo la rotta migratoria e di intensificare la prevenzione del traffico di migranti e la lotta alla tratta di esseri umani. Invita ad affrontare le cause profonde dei problemi creando opportunità nei Paesi d'origine dei migranti, in alternativa alla migrazione irregolare e al traffico di migranti.

Tredici Paesi europei e africani

I Paesi rappresentati all'incontro di Berna erano l'Algeria, l'Austria, il Ciad, la Francia, la Germania, l'Italia, la Libia, il Mali, Malta, il Niger, la Slovenia, la Svizzera e la Tunisia. Hanno preso parte all'incontro anche il Commissario europeo per la migrazione e gli affari interni, la presidenza estone del Consiglio dell'UE e il Servizio europeo per l'azione esterna. Sono inoltre intervenuti l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (ACNUR), l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) e, per la prima volta in occasione di questo terzo incontro, il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR). 

Istituito su iniziativa del ministro italiano dell'Interno Marco Minniti, il Gruppo di contatto per il Mediterraneo centrale consente agli Stati interessati di scambiare informazioni e di coordinare il proprio operato. Il Gruppo si è riunito la prima volta a Roma il 20 marzo 2017, la seconda a Tunisi il 24 luglio 2017. Nel corso di tali incontri, i partecipanti avevano convenuto tre priorità: potenziare le capacità della guardia costiera libica, intensificare la protezione dei migranti in Libia e controllare le frontiere meridionali della Libia.

L'incontro di Berna è stato organizzato dal DFGP in collaborazione con vari dipartimenti della Confederazione, tra i quali il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). L'evento ha preso il via domenica 12 novembre con una cena ufficiale alla quale è intervenuto il capo del DFAE, Ignazio Cassis. La presidente della Confederazione, Doris Leuthard, ha poi aperto la riunione di lavoro lunedì mattina.


Informazioni supplementari:

I documenti relativi al presente comunicato stampa sono reperibili sul sito del DFGP


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Servizio d’informazione DFGP, T +41 58 462 18 18


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