Fatti e cifre sulla partecipazione della Svizzera ai programmi quadro di ricerca europei

Comunicato stampa, 20.09.2018

Il tasso di partecipazione della Svizzera all’ottavo programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione (Orizzonte 2020; 2014‒2020) è in aumento dal 2016, ma nel complesso è diminuito rispetto al programma precedente (il settimo programma quadro di ricerca; 2007‒2013). Lo si evince dal calo della partecipazione svizzera dal settimo programma quadro a Orizzonte 2020 (dal 3,2% al 2,4%), dalla riduzione della quota svizzera per i coordinamenti dal 3,9% al 2,6% e dalla diminuzione dei contributi agli istituti di ricerca svizzeri dal 4,3% al 3,5% di tutti i contributi finora destinati a Orizzonte 2020. La suddivisione tematica e istituzionale della partecipazione svizzera è invece molto simile a quella del settimo programma quadro, con un lieve aumento dell’importanza dei politecnici federali e delle piccole e medie imprese. La quota di successi, e quindi la qualità, dei progetti di ricerca svizzeri resta inoltre molto alta. È quanto risulta da un rapporto pubblicato oggi dalla Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI).

Il rapporto viene redatto su incarico del Parlamento nell’ambito del resoconto periodico sulla partecipazione svizzera ai programmi quadro di ricerca dell’UE che dal 2014 traccia un bilancio intermedio della partecipazione svizzera all’ottavo programma quadro di ricerca e alle iniziative associate. Per la prima volta il rapporto presenta un quadro completo della partecipazione della Svizzera a Orizzonte 2020 durante il periodo di associazione parziale 2014‒2016 e fa alcune considerazioni sulle conseguenze del passaggio all’associazione a pieno titolo il 1° gennaio 2017.

Il 6 marzo 2018 la Svizzera contava 1942 partecipazioni (il 2,4% di tutte le partecipazioni nell’ambito di Orizzonte 2020 fino a ora) per cui sono stati stanziati 1141,1 milioni di franchi (il 3,5% di tutti i contributi di Orizzonte 2020). Tali fondi provengono per il 58,1% dall’UE (per gli ambiti in cui la Svizzera è o è stata associata) e per il 41,9% direttamente dalla Confederazione (per gli ambiti in cui, nel periodo 2014‒2016, la Svizzera era un Paese terzo). Tra le partecipazioni, 422 progetti sono stati coordinati dalla Svizzera (il 2,6% di tutti i coordinamenti di Orizzonte 2020).

All’interno delle diverse istituzioni svizzere, tradizionalmente, i politecnici federali (543 partecipazioni, 28%) e le università cantonali (392 partecipazioni, 20,2%) partecipano molto attivamente ai programmi quadro di ricerca europei. Per la prima volta, tuttavia, le PMI si sono posizionate tra i politecnici federali e le università cantonali (413 partecipazioni, 21,3%). Da un lato questo fenomeno dipende in parte dall’esclusione della Svizzera dai primi due bandi per borse di studio del Consiglio europeo della ricerca (ERC) per la ricerca di base nel 2014. Dall’altro la partecipazione delle PMI è stata particolarmente incoraggiata nel quadro di Orizzonte 2020. I programmi quadro di ricerca dell’UE oggi sono la più importante fonte di finanziamento pubblico della ricerca e dell’innovazione per le imprese svizzere e in particolare per le PMI.

I progetti di ricerca, tra i quali è presente almeno un partner di progetto svizzero, si distinguono per l’ottimo livello qualitativo: la quota media di successi per le domande di progetto si attesta a 15,9%, contro una media europea del 13,6%. Ancora migliori sono i risultati all’interno del programma dell’ERC in cui il tasso di successo medio delle richieste di progetto da parte di ricercatori svizzeri ammonta al 21,2%, contro una media europea del 12,7%. Ciò dimostra la concorrenzialità dei ricercatori svizzeri sulla scena internazionale.

Dall’inizio di Orizzonte 2020 e fino alla fine del 2017 la Confederazione ha versato all’Unione europea i contributi dovuti dalla Svizzera per un totale di 724 milioni di franchi (escludendo Euratom e ITER, il progetto sul reattore sperimentale termonucleare internazionale). Secondo gli ultimi dati ufficiali della Commissione europea aggiornati al 6 marzo 2018, tra il 2014 e il 2017 agli istituti svizzeri in cambio sono stati destinati contributi di ricerca per 654 milioni di franchi (sempre escludendo Euratom e ITER). Allo stato attuale la Svizzera ha versato all’UE 70 milioni di franchi in più di quanti ne abbia ricevuti sotto forma di fondi per la ricerca per i partecipanti al progetto. In ogni caso un bilancio definitivo dei flussi di denaro in entrata e in uscita potrà essere tracciato solo alla conclusione di Orizzonte 2020. Oltre al ritorno economico, per la Svizzera ci sono anche altri fattori di maggior rilievo, come la possibilità per i ricercatori svizzeri di misurarsi direttamente con i loro colleghi di punta a livello mondiale o la cooperazione a progetti comuni con i migliori esponenti della ricerca e dell’industria in ogni ambito, senza dimenticare il riverbero delle conoscenze acquisite grazie alla ricerca su prodotti commercializzabili in tutta l’UE.

La cooperazione internazionale e la competitività sono elementi integranti della politica svizzera di promozione della formazione, della ricerca di dell’innovazione. Il Consiglio federale lo ha ribadito nella «Strategia internazionale nel settore dell’educazione, della ricerca e dell’innovazione» approvata a luglio 2018. Dal 1987 la Svizzera partecipa a vario titolo ai progetti quadro di ricerca. I dati più recenti mostrano che una partecipazione costante è una condizione essenziale per la stabilità del panorama scientifico ed economico della Svizzera.

Contesto

Funzionamento dei programmi quadro di ricerca europei (PQR)
I PQR sono i principali strumenti dell’UE per attuare la politica europea in materia di scienza e innovazione. Le proposte di progetti nell’ambito dei PQR vengono elaborate insieme da ricercatori provenienti da Paesi diversi e sono valutate da esperti indipendenti. Quando un progetto ha successo, l’UE stanzia i relativi fondi a favore di singole persone (ad es. sotto forma di borse di studio dell’ERC) o di consorzi di progetto che coinvolgono vari istituti scientifici e aziende in diversi Paesi. La distribuzione dei fondi dell’UE segue il modello competitivo: ciò che conta è la qualità dei progetti; non esistono quote destinate ai singoli Paesi.

Parte del finanziamento destinato ai PQR proviene dai contributi ordinari versati all’UE dai suoi Stati membri, la parte restante viene versata dai Paesi associati come la Svizzera che contribuiscono in proporzione al proprio PIL. I partecipanti provenienti da Paesi non associati (Paesi terzi) di norma devono finanziare da sé i propri costi di progetto.

Dall’inizio del PQR il budget è in costante aumento. Gli aspetti più importanti e gli strumenti si sono evoluti di pari passo con le esigenze sociali e politiche in Europa.

Partecipazione della svizzera ai programmi quadro di ricerca
La Svizzera ha partecipato ai PQR a vario titolo:
1987–2003, 1°–6° PQR, Paese terzo
2004–2013, 6° e 7° PQR, Associazione
2014–2016, Orizzonte 2020 (8° PQR), Associazione parziale
2017–2020, Orizzonte 2020 (8° PQR), Associazione


Informazioni supplementari:

Rapporto (francese)


Indirizzo per domande:

Philipp Langer, Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione SEFRI
capounità Programmi quadro europei
T +41 58 462 96 93


Editore

Dipartimento federale dell