Il consigliere federale Schneider-Ammann incontra la commissaria Cecilia Malmström

Comunicato stampa, 23.04.2018

I dazi USA sull’acciaio e sull’alluminio, la questione dell’equivalenza delle borse tra Svizzera e UE e lo stato dei negoziati commerciali UE-Mercosur e UE-Messico sono stati al centro dei colloqui intercorsi il 23 aprile 2018 a Bruxelles tra il consigliere federale Johann N. Schneider-Ammann, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), e la commissaria UE del commercio Cecilia Malmström.

I dazi doganali imposti dagli Stati Uniti sulle importazioni di acciaio e di alluminio e le loro conseguenze per gli esportatori svizzeri ed europei sono stati uno degli argomenti principali dell’incontro. Il consigliere federale Schneider-Ammann ha esposto gli sforzi intrapresi dalla Svizzera per trovare una soluzione per i produttori di acciaio e di alluminio elvetici e ha riferito, in particolare, dei risultati del colloquio avuto con il Segretario americano del commercio Wilbur Ross a Washington. Il capo del DEFR ha inoltre dato voce all’inquietudine della Svizzera di fronte all’aumento delle misure protezionistiche nel commercio mondiale.

Visti il forte aumento delle importazioni di prodotti in acciaio negli ultimi anni, le sovraccapacità globali sul lato della produzione e il ricorso sempre più frequente a misure protezionistiche, l’UE ha aperto lo scorso 26 marzo un’inchiesta di salvaguardia relativa all’importazione di prodotti in acciaio. Al suo termine deciderà se adottare misure di salvaguardia sotto forma di limitazioni all’importazione (dazi o contingenti). Il consigliere federale Schneider-Ammann ha sottolineato che queste eventuali misure di salvaguardia non dovranno limitare il commercio tra Svizzera e UE né compromettere i reciproci impegni assunti dalle due parti nel loro accordo di libero scambio.

L’economia elvetica e il mercato interno dell’UE sono saldamente connessi attraverso il commercio estero. Gli accordi bilaterali vigenti contribuiscono in ampia misura a questo stretto legame, motivo per cui occorre provvedere al loro buon funzionamento. Le due parti si sono dette soddisfatte dell’evoluzione positiva delle relazioni tra Svizzera e Unione europea e della volontà condivisa di risolvere le questioni ancora in sospeso.

I due interlocutori hanno tematizzato anche la questione dell’equivalenza delle borse tra la Svizzera e l’UE. A questo proposito il consigliere federale Schneider-Ammann ha ricordato che il riconoscimento a tempo determinato dell’equivalenza della legislazione svizzera secondo l’articolo 23 MiFIR («Regolamento sui mercati degli strumenti finanziari») costituisce una discriminazione del nostro Paese rispetto ad altri partner dell’UE e che la Svizzera auspica ottenere un riconoscimento illimitato entro la metà del 2018.

Sono state trattate, infine, le relazioni di libero scambio con Stati terzi, lo stato dei negoziati che ciascuna parte sta conducendo con i Paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) nonché le trattative attualmente in corso tra UE e Messico. Per evitare che gli esportatori svizzeri risultino penalizzati rispetto ai loro concorrenti europei, la Svizzera è fortemente interessata a disciplinare gli scambi commerciali in maniera per quanto possibile analoga a come farà l’UE.


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Erik Reumann, portavoce DEFR, tel. +41 58 462 29 87, info@gs-wbf.admin.ch


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