Il Consiglio dei ministri dell’ESA pone le basi per il futuro

Comunicato stampa, 25.10.2018

Il Segretario di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione Mauro Dell’Ambrogio ha partecipato oggi a Madrid alla riunione intermedia del Consiglio dell’ESA a livello ministeriale. In presenza dei ministri dei 22 Stati membri che si occupano dello Spazio, il Consiglio ha posto le basi affinché l’ESA prosegua quanto intrapreso e prepari il lancio di nuovi programmi e iniziative.

Dopo aver rilevato la presidenza dell’Agenzia spaziale europea (ESA) dalla Svizzera e dal Lussemburgo (Lucerna, fine 2016), la Spagna ha organizzato una riunione intermedia del Consiglio dell’ESA a livello ministeriale. Oltre a celebrare i successi dell’ESA come ad esempio il lancio della missione BepiColombo verso Mercurio o del satellite Aeolus (per misurare i venti), l’incontro si prefigge soprattutto di preparare il prossimo consiglio ministeriale dell’ESA, previsto a Siviglia a fine 2019.

I ministri hanno adottato una risoluzione che permette al direttore generale di proseguire i lavori dell’ESA in tutti gli ambiti spaziali, interagendo con tutti i soggetti industriali e scientifici, secondo una logica che poggia su quattro pilastri:

  • la scienza e l’esplorazione, con la partecipazione europea alla futura piattaforma orbitale lunare internazionale («LOP-G», Lunar Orbital Platform-Gateway);
  • le applicazioni, con attività di telecomunicazione (contributo spaziale alla rete 5G), la navigazione (sviluppo di tecnologie p.es. per la guida autonoma delle automobili), o l’osservazione della Terra (meteorologia, ambiente, cambiamenti climatici);
  • la sicurezza nello Spazio e dello Spazio, per esempio garantire l’uso sicuro dello Spazio eliminando i detriti/rifiuti spaziali;
  • le operazioni e il sostegno delle attività spaziali, per esempio con una gamma di lanciatori europei competitivi sul mercato mondiale, e le competenze per garantire l’operatività completa delle missioni future.

L’Europa spaziale istituzionale è stata costruita con l’ESA, con l’Unione europea e i loro Stati membri. Anche i programmi dell’UE EGNOS e Galileo (navigazione) e Copernicus (osservazione della Terra), poggianti sui programmi preparatori dell’ESA e forti del know-how di quest’ultima, sono dei successi per l’Europa spaziale. I ministri hanno dunque approvato una risoluzione che conferisce al direttore generale il mandato di proseguire, rafforzare e semplificare la cooperazione UE-ESA per attuare le varie componenti del programma dell’UE 2021-2027.

Infine, l’ESA e diversi Stati tra cui la Svizzera hanno firmato una dichiarazione congiunta che in seguito agli impegni assunti durante il Consiglio ministeriale di Lussemburgo (2014) conferma l’importanza di utilizzare i lanciatori Ariane 6 e Vega C sviluppati dall’ESA.

Il Segretario di Stato Mauro Dell’Ambrogio ha ricordato che la tecnologia spaziale è un connubio ai massimi livelli tra ricerca, innovazione e alta tecnologia. I risultati ottenuti permettono non solo di rispondere ad alcuni interrogativi fondamentali che ci preoccupano da tempo, ma ci offrono anche servizi ormai irrinunciabili che facilitano la nostra vita quotidiana. La Svizzera, grazie alla sua adesione all’ESA, fornisce un contributo indispensabile all’Europa spaziale e rimane competitiva a livello mondiale.

La Svizzera è membro fondatore dell’ESA alla quale versa un contributo annuo di oltre 175 milioni di franchi svizzeri per i programmi e le attività dell’Agenzia. Questo investimento permette ai politecnici federali, alle università, alle scuole universitarie professionali e all’industria svizzera di essere coinvolti nelle missioni spaziali a vari livelli, dalla ricerca di punta allo sviluppo di prototipi, dall’industrializzazione allo sviluppo di applicazioni. L’eccellenza scientifica e le innovazioni tecniche realizzate nel settore spaziale a livello nazionale, così come la stretta collaborazione tra gli istituti di ricerca e l’industria, sono fattori importanti della crescita economica.


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Renato Krpoun
Capodivisione Affari spaziali
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