La Svizzera contribuisce al Fondo fiduciario d'emergenza dell'Unione europea per l'Africa

Comunicato stampa, 31.08.2016

Berna - Il Consiglio federale ha approvato il contributo della Svizzera al Fondo fiduciario d'emergenza dell'Unione europea (UE) per l'Africa, creato durante il vertice di La Valletta sulla migrazione nel novembre 2015. In tale occasione è stato adottato un quadro di cooperazione nei diversi settori della migrazione tra Paesi europei e africani. La Svizzera vi verserà cinque milioni di franchi per partecipare attivamente agli sforzi comuni europei volti ad affrontare le cause profonde della migrazione africana e proteggere meglio i migranti.        

In occasione del vertice di La Valletta sulla migrazione è stato adottato un piano d'azione per i Paesi partecipanti teso a reagire con un approccio solidale alle sfide della migrazione tra Africa ed Europa. Diverse ragioni spingono le persone a emigrare, tra cui i conflitti, l'instabilità politica ed economica, le violazioni dei diritti umani e la povertà. Il Fondo fiduciario d'emergenza dell'UE per l'Africa consente di mettere in atto il suddetto piano d'azione nei Paesi africani più toccati dall'emigrazione.

La maggior parte delle misure del piano d'azione saranno realizzate mediante i programmi esistenti. Per le misure più urgenti, l'UE ha creato un nuovo fondo fiduciario di 1,8 miliardi di euro focalizzato sulle principali regioni di provenienza dei migranti e dei rifugiati dall'Africa verso l'Europa e la Svizzera, ossia il Sahel, il Corno d'Africa e l'Africa del Nord. L'obiettivo del fondo è rafforzare la stabilità regionale al fine di rimuovere principalmente le cause profonde della migrazione irregolare e degli spostamenti forzati, nonché facilitare la gestione della migrazione.

Il contributo svizzero permetterà di potenziare la collaborazione e attuare un approccio collettivo al fine di affrontare le cause della migrazione irregolare nei Paesi di provenienza e di transito. La Svizzera potrà partecipare ai processi decisionali volti a determinare quali progetti saranno sostenuti dal Fondo e integrare in tal modo i progetti di sostegno che già conduce nel continente. 

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