Il consigliere federale Didier Burkhalter, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), ha ricevuto il ministro Charles Flanagan e la sua delegazione alla Casa Von Wattenwyl e, ricordando l’ultima visita ufficiale di un ministro degli affari esteri irlandese in Svizzera risalente al 2005, ha espresso soddisfazione per l’intensificazione dei contatti tra i due Paesi negli ultimi anni e per i progressi registrati nelle relazioni in ambito economico. Nel 2014, gli scambi economici tra Svizzera e Irlanda hanno infatti raggiunto un volume di circa otto miliardi di franchi, al quale la Svizzera contribuisce esportando essenzialmente prodotti farmaceutici. Il capo del DFAE si era recato in visita ufficiale in Irlanda all’inizio del 2013.

Burkhalter e Flanagan hanno poi discusso dell’Unione europea (UE), di cui l’Irlanda è membro dal 1973. Nel corso dei colloqui su questo tema, Didier Burkhalter ha spiegato al suo interlocutore l’intenzione del Consiglio federale di attuare la volontà espressa dal popolo con la votazione del 9 febbraio 2014, nonché l’auspicio di una migliore gestione dell’immigrazione pur mantenendo la via bilaterale con l’UE, confermata a più riprese anche dai risultati delle votazioni popolari degli ultimi anni.

A livello internazionale, il consigliere federale e il ministro degli affari esteri irlandese hanno affrontato il tema della crisi ucraina e, a tale proposito, Didier Burkhalter ha sottolineato come la Svizzera, che nel 2014 ha presieduto l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), continui a impegnarsi per trovare una soluzione politica al conflitto, in particolare conducendo un dialogo imparziale con tutte le parti in causa.

I colloqui hanno riguardato anche i lavori in seno all’ONU. Burkhalter e Flanagan hanno discusso del funzionamento del Consiglio di sicurezza, nonché dell’agenda post-2015, che rappresenta un’occasione unica per compiere progressi significativi sulla strada verso uno sviluppo sostenibile e nella lotta contro la povertà nel mondo.

I due ministri hanno infine parlato della politica di pace e di sicurezza, una delle priorità della politica estera della Svizzera, e si sono soffermati in particolare sulle questioni legate al disarmo nucleare e sulle misure di lotta contro il terrorismo e i combattenti stranieri, senza dimenticare la crisi siriana e le sue conseguenze umanitarie. 

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