Cooperazione di Prüm: il Consiglio federale conferisce un mandato negoziale

Berna, Comunicato stampa, 13.03.2015

Il Consiglio federale intende partecipare alla cooperazione nell’ambito del trattato di Prüm. Essa consente di semplificare lo scambio di informazioni al fine di contrastare la criminalità transfrontaliera tra gli Stati dell’Unione europea (UE). A tal fine, il Consiglio federale ha conferito il mandato per avviare i negoziati con l’UE. Tale mandato trova anche l’appoggio delle Commissioni della politica estera e dei Cantoni.

Il Consiglio federale intende negoziare con l'UE la partecipazione della Svizzera alla cooperazione nell'ambito del trattato di Prüm. Nella seduta di venerdì ha conferito il pertinente mandato e fissato gli obiettivi e le linee guida per i negoziati. L'avvio dei negoziati è accolto positivamente sia dai Cantoni sia dalle Camere federali. Nell'ottobre e novembre del 2014 entrambe le Commissioni parlamentari della politica estera si erano espresse a favore del mandato negoziale. Il 19 dicembre 2014 il mandato è stato approvato anche dalla Conferenza dei governi cantonali.

Risparmio di tempo e aumento di efficienza
Lo scambio rapido ed efficiente di informazioni precise costituisce un fattore indispensabile per contrastare in modo efficace e duraturo la criminalità, tra cui i reati contro il patrimonio o contro la vita e l'integrità della persona, nonché il terrorismo. Gli elementi fondanti della cooperazione nell'ambito del trattato di Prüm, stipulato nell'omonima città tedesca, forniscono un contributo importante in tal senso poiché semplificano il confronto dei profili del DNA e delle impronte digitali e agevolano lo scambio di dati relativi ai veicoli e ai detentori. La cooperazione di Prüm si è infatti confermata uno strumento centrale e imprescindibile nella lotta alla criminalità in Europa.

Anche la Svizzera intende ora avvalersi dei vantaggi offerti da tale strumento. Nell'ambito dell'identificazione di persone sospettate di aver commesso reati quali effrazioni e rapine, questa cooperazione permette ad esempio di risparmiare tempo prezioso e di aumentare l'efficienza delle indagini. Partecipando alla cooperazione di Prüm, la Svizzera si assicura inoltre di non restare esclusa dallo scambio di dati previsto a livello dell'UE.

La cooperazione di Prüm non costituisce uno sviluppo dell'acquis di Schengen. Per partecipare a tale cooperazione la Svizzera è quindi tenuta a stipulare un accordo separato con l'UE. I negoziati potranno essere avviati non appena gli Stati membri dell'UE avranno conferito, a loro volta, un mandato negoziale alla Commissione europea.


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