Il Fondo Sicurezza interna nell’ambito della protezione delle frontiere (ISF-Frontiere) è un fondo di solidarietà che sostiene gli Stati Schengen che, avendo frontiere terrestri e marittime molto estese o essendo sede di aeroporti internazionali importanti, sono costretti ad assumersi durevolmente costi elevati per la protezione delle frontiere esterne dello spazio Schengen. Il Consiglio federale ha deciso già il 6 giugno 2014 di recepire sostanzialmente il nuovo regolamento UE quale sviluppo dell’acquis di Schengen.
Controlli più efficaci e diminuzione dell’immigrazione illegale
L’ISF-Frontiere contribuisce a rendere più efficaci i controlli e quindi a migliorare la protezione delle frontiere esterne dell’UE. Agevola l’entrata delle persone autorizzate e riduce l’immigrazione illegale. Per definire i propri diritti e obblighi di partecipazione, gli Stati associati a Schengen (Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein) concluderanno un accordo aggiuntivo con l’UE. L’ISF-Frontiere è lo strumento che sostituisce il Fondo per le frontiere esterne, al quale la Svizzera ha partecipato dal 2009 e che è scaduto alla fine del 2013.
Per il periodo 2014-2020 l’importo totale destinato all’ISF-Frontiere è di 2,76 miliardi di euro (senza i contributi degli Stati associati). Al momento non è possibile determinare l’importo esatto del contributo svizzero. Esso dipende dalle modalità dell’accordo aggiuntivo, che devono ancora essere negoziate. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia stima che la Svizzera dovrà versare un contributo annuo di circa 20 milioni di franchi e ha stanziato tale importo nel piano finanziario 2016–2018.
Le Commissioni della politica estera del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati sono state consultate in merito al mandato negoziale per l’accordo aggiuntivo e l’hanno approvato. Le trattative con l’UE saranno intavolate non appena l’UE e gli altri Stati associati disporranno anch’essi di un mandato negoziale.
Approvazione da parte dell’Assemblea federale
L’accordo aggiuntivo e lo scambio di note per il recepimento del nuovo regolamento sono sottoposti, per approvazione, alle Camere federali. Non sono necessarie modifiche di legge.
Indirizzo per domande:
Céline Kohlprath, Ufficio federale della migrazione, T +41 58 465 00 59
Servizio d’informazione DFAE, T +41 58 462 31 53
Editore
Il Consiglio federale
Dipartimento federale di giustizia e polizia
Dipartimento federale degli affari esteri