Il Consiglio federale ha riscontrato progressi concreti in diversi settori interessati dai negoziati in corso con l’UE. In altri ambiti, tra cui in particolare l’immigrazione e la protezione dei salari, le posizioni delle delegazioni sono invece ancora divergenti. L’obiettivo dei negoziati è garantire la sicurezza e la prosperità della Svizzera stabilizzando e sviluppando la via bilaterale. In una situazione geopolitica tesa come quella attuale, è fondamentale mantenere buone relazioni con gli Stati membri dell’UE in generale e con gli Stati confinanti in particolare.
I negoziati riguardano una serie di accordi volti principalmente a ottenere un accesso senza ostacoli al mercato interno dell’UE. Per il nostro Paese, orientato all’esportazione, questo aspetto è essenziale e contribuisce in larga misura alla prosperità della Svizzera e a quella del continente europeo. Il pacchetto negoziale comprende anche la partecipazione della Svizzera ai programmi dell’UE nei settori della ricerca, dell’innovazione, della formazione e della gestione delle minacce sanitarie.
In questo modo il Consiglio federale intende stabilizzare e sviluppare la via bilaterale salvaguardando gli interessi essenziali della Svizzera, anche nei settori della protezione dei salari e dell’immigrazione.
Dall’avvio dei negoziati con la Commissione europea, il 18 marzo scorso, si sono tenute oltre 70 riunioni di negoziazione, che hanno coinvolto più di 20 uffici federali come pure la Conferenza dei governi cantonali.
Lavori per l’attuazione interna del pacchetto
Oltre che nei negoziati con l’UE, i dipartimenti interessati sono impegnati anche in discussioni interne con i Cantoni, le parti sociali, i partner economici e i gruppi di interesse coinvolti nei settori chiave dell’immigrazione, della protezione dei salari, dell’elettricità e dei trasporti terrestri. Questi scambi proseguiranno parallelamente ai negoziati. Il Consiglio federale è soddisfatto di tale collaborazione, come pure dei progressi compiuti, e ringrazia i Cantoni e gli altri partner per questo lavoro congiunto.
Il Governo ha inoltre avviato i lavori per recepire gli elementi del pacchetto nella legislazione svizzera. I dipartimenti interessati hanno individuato le leggi e le ordinanze che devono essere modificate e gli ambiti in cui saranno necessarie misure di accompagnamento da parte della Svizzera per mitigare gli eventuali effetti indesiderati di un accordo con l’UE.
Lo scorso 8 marzo il Consiglio federale ha anche incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di presentargli un’analisi giuridica relativa alla questione del referendum (obbligatorio o facoltativo) a cui sarebbe sottoposto il pacchetto in caso di esito favorevole dei negoziati e di approvazione da parte del Parlamento. Il Consiglio federale ha preso atto della panoramica giuridica e analisi “Das Staatsvertragsreferendum im Bundesverfassungsrecht" (Il referendum per trattati internazionali nel diritto costituzionale federale) dell'Ufficio federale di giustizia e ha incaricato il DFGP di pubblicarla. Nell'ambito del messaggio sul pacchetto negoziale, il Consiglio federale deciderà se proporre all'Assemblea federale di sottoporre tale pacchetto a un referendum facoltativo, obbligatorio o obbligatorio sui generis.
Prossime tappe
Il Consiglio federale ha incaricato i dipartimenti di continuare i lavori di politica estera e quelli sul piano interno.
Ha quindi dato mandato al Dipartimento federale delle finanze (DFF) di analizzare le conseguenze finanziarie del pacchetto e di presentare un piano di finanziamento in collaborazione con il DFAE.
Per garantire l’attuazione delle disposizioni in materia di aiuti di Stato contenute negli accordi sul trasporto aereo, sui trasporti terrestri e sull’elettricità, il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) dovrà elaborare un progetto di legge relativo alla vigilanza sugli aiuti di Stato, che sarà poi sottoposto a consultazione.
Il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), da parte sua, preparerà una direttiva sugli standard sociali (salari minimi) nel trasporto ferroviario internazionale di passeggeri e coinvolgerà le parti sociali nella sua elaborazione.
Infine, il DEFR e il DFAE sono incaricati di valutare le conseguenze economiche degli accordi negoziati, in collaborazione con gli uffici competenti dell’Amministrazione federale.
Il Consiglio federale sarà regolarmente informato sui progressi del dossier a livello di politica estera e interna e farà nuovamente il punto della situazione in autunno.
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