Politica europea in materia di migrazione: la consigliera federale Sommaruga esorta a condividere le responsabilità

Comunicato stampa, 12.10.2018

Venerdì, i ministri di giustizia e degli interni degli Stati Schengen hanno discusso a Lussemburgo le proposte tese ad aumentare in modo massiccio i mezzi a disposizione dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex). La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha espresso lo scetticismo della Svizzera riguardo alle misure proposte, adducendo che gli interventi di centralizzazione non sono in grado di compensare le lacune nei sistemi d'asilo nazionali. Ha esortato tutti gli Stati Schengen ad assumersi le proprie responsabilità.

I ministri di giustizia e degli interni hanno discusso le nuove proposte della Commissione europea tese a rafforzare in modo massiccio Frontex e a riformare la politica di rimpatrio. Tali proposte riguardano anche la Svizzera in quanto membro associato alla cooperazione Schengen.

Il progetto di revisione del regolamento Frontex prevede l'istituzione di un corpo permanente di 10 000 agenti con compiti e poteri più ampi rispetto a oggi. Simonetta Sommaruga, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), ha osservato che aumentare le risorse finanziarie e di personale nonché le competenze di Frontex non ne migliora automaticamente l'efficienza. Infatti, dal 2016 al 2017 la quota effettiva dei rinvii di persone in situazione irregolare è diminuita nonostante l'aumento dei mezzi a disposizione di Frontex.

Incoraggiare il ritorno volontario

La revisione della direttiva sul rimpatrio unta a una maggiore coerenza ed efficienza in materia di rimpatrio delle persone senza diritto di soggiorno nello spazio Schengen. La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha insistito sulla necessità di incoraggiare innanzitutto i ritorni volontari piuttosto che concentrarsi esclusivamente sui ritorni forzati. La lunga esperienza della Svizzera mostra che i ritorni volontari funzionano, sono più economici e, soprattutto, più umani. I rinvii forzati vanno applicati soltanto come ultima ratio.

La Svizzera riconosce l'importanza di una buona gestione delle frontiere esterne come pure di una politica di rimpatrio efficiente. Ma tali misure non bastano per affrontare le sfide della politica europea in materia d'asilo e di migrazione. È necessario colmare le lacune esistenti mettendo in atto procedure d'asilo rapide e nel contempo eque. Queste riforme urgenti non sono ancora state realizzate dappertutto in Europa. La politica europea in materia d'asilo deve fondarsi sulla responsabilità e solidarietà comune di tutti gli Stati europei.

Incontri bilaterali

La consigliera federale Sommaruga si è inoltre intrattenuta con vari ministri omologhi: la svedese Heléne Fritzon, il greco Dimitris Vitsas e il lussemburghese Jean Asselborn. Ha inoltre incontrato il commissario europeo della migrazione e degli interni Dimitris Avramopoulos.

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