Radici comuni e profonde: Svizzera e Italia continuano a dialogare
Insieme scopriamo, inventiamo e avanziamo. Attivo dal 2013, il Forum per il dialogo tra la Svizzera e l’Italia si è sviluppato e modernizzato, assumendo un nuovo formato e il nuovo nome di «Svizzera e Italia in Dialogo». La settima edizione, che ha luogo il 28 novembre a Roma, si presenta in una veste più snella e tematicamente concentrata, con ospiti d’onore.
© DFAE
Il Forum è stato istituito nel 2013 con l’intento di rafforzare la consapevolezza dell’importanza reciproca delle relazioni italo-svizzere e i legami tra i due Paesi favorendo il networking fra esponenti della società civile, dell’economia, del mondo accademico, della cultura e della politica. L’obiettivo è offrire a personalità di alto livello una piattaforma per mantenere aperto il dialogo ed esplorare possibilità concrete di cooperazione. Il 2024 segna la settima edizione del Forum. «Guardando indietro, tutte le edizioni sono state un successo e il Forum si è affermato come un utile strumento per sviluppare ulteriormente la nostra amicizia», afferma Ignazio Cassis, capo del DFAE.
Tutte le edizioni del Forum si sono svolte con il patrocinio del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale della Repubblica Italiana e del Dipartimento federale degli affari esteri, in collaborazione con Limes – Rivista italiana di geopolitica. La prima edizione del Forum si tenne a Roma. Seguirono le edizioni di Berna (2014), Milano (2015), Lugano (2017) e Genova (2019). L’ultima edizione risale a ottobre 2022 a Zurigo. L’intenso dialogo e lo scambio di vedute che hanno caratterizzato questi eventi hanno potuto migliorare la conoscenza reciproca e approfondire i profondi legami che legano bilateralmente i due Paesi.
Promozione dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione nel 2024
L’edizione 2024, che porta il titolo «L’innovazione al servizio della vita», avrà come ospite il Canton Ticino, attore chiave nelle relazioni transfrontaliere tra Svizzera e Italia. Sul fronte dell’innovazione, i rapidi progressi tecnologici avranno un impatto profondo nell’ambito della salute e in molti aspetti della vita quotidiana, compresi quelli relativi alla pace e alla sicurezza internazionale. Secondo Ignazio Cassis, «dobbiamo sviluppare soluzioni condivise che rendano democratico l’accesso ai benefici della scienza. Accelerare e affrontare il dibattito sull’innovazione in un contesto bilaterale e multilaterale è fondamentale».
La promozione dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione è una delle colonne portanti del successo e della competitività della Svizzera a livello internazionale. Questa posizione di rilievo è certamente stata raggiunta grazie a una serie di condizioni favorevoli, quali l’elevato livello di istruzione e un’infrastruttura di ricerca di alta qualità in Svizzera, ma è anche frutto della collaborazione internazionale, in particolare in Europa. Una collaborazione che è oggetto anche degli attuali negoziati tra Svizzera e Unione Europea: programmi quali Horizon Europe ed Erasmus+ sono di fondamentale importanza per il benessere della scienza e della ricerca svizzera.
Cooperazione anche nell’ambito internazionale
Svizzera e Italia non collaborano soltanto a livello bilaterale, ma anche su scala internazionale dove si impegnano per cause comuni, in particolare per la promozione di una pace giusta e duratura. I tempi e le realtà delle relazioni bilaterali ed internazionali cambiano.
Le frequenti visite reciproche hanno permesso uno scambio costruttivo. Proprio in occasione della visita dell’agosto scorso di Antonio Tajani a Brissago, nel Canton Ticino, Italia e Svizzera hanno invitato tutti gli attori internazionali interessati a non lesinare gli sforzi per giungere ad una base negoziale condivisa, fondata sul rispetto del diritto internazionale e sui principi di integrità territoriale e di indipendenza degli Stati sanciti nella Carta delle Nazioni Unite. Questo vale sia per il Medio Oriente che per l’Ucraina. L’Italia ospiterà infatti la prossima Ukraine Recovery Conference (URC) nel 2025, la quarta edizione della serie iniziata proprio in Ticino – a Lugano. La conferenza rappresenta un impegno cruciale per la fase post-bellica del conflitto e per infondere speranza nel futuro del Paese.