Comunicato stampa, 09.12.2024

Jürg Lauber, l’attuale capo della Missione permanente della Svizzera presso l'Ufficio delle Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali a Ginevra, è stato scelto per presiedere il Consiglio dei diritti umani (CDU) nel 2025. Il Consiglio è il principale organo delle Nazioni Unite in materia di diritti umani. La Svizzera rientra nel CDU dopo un'assenza di 6 anni; l'Assemblea generale delle Nazioni Unite l'ha eletta lo scorso ottobre per il periodo 2025-2027.

Il CDU, che ha sede a Ginevra, è l’organo principale delle Nazioni Unite nel campo dei diritti umani, uno dei tre pilastri fondamentali dell’organizzazione insieme a pace-sicurezza e sviluppo.
Il mandato del Consiglio è quello di promuovere i diritti umani nel mondo, di prevenirne le violazioni e di rispondervi nonché di assistere gli Stati affinché migliorino la loro situazione in questo campo.

Il ruolo principale del presidente - scelto ad personam come per l'Assemblea Generale - è quello di contribuire all'adempimento di questo mandato dirigendo il lavoro in modo efficace ed efficiente. Ciò include la promozione del dialogo tra gli Stati membri del Consiglio e le altre parti interessate, tra cui la società civile.

La scelta di un diplomatico svizzero per la presidenza – per la prima volta nella storia del Consiglio - è anche un riconoscimento del ruolo della Svizzera, per il suo impegno a favore dei diritti umani e per la sua capacità di costruire ponti tra gruppi e posizioni diverse.

Da soldato della pace a presidente del CDH
Originario di Baar (ZG), Jürg Lauber ha studiato diritto all’università di Zurigo. Ha partecipato a missioni di pace in Namibia e sulla linea di demarcazione nella penisola coreana, prima di entrare al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) nel 1993. Dopo incarichi a Bangkok, Berna e Pechino, ha acquisito una solida esperienza nella diplomazia multilaterale durante missioni a New York, L'Aia e Ginevra.
Svolgerà l’incarico di presidente del Consiglio dei diritti umani parallelamente al suo lavoro di capo missione a Ginevra.
 
La Svizzera di nuovo membro del Consiglio
Il Consiglio dei diritti umani è composto di 47 membri, in carica per un periodo di tre anni. È la quarta volta che la Svizzera viene eletta membro di questo organo, che ha fortemente contribuito a creare nel 2006.

È la prima volta che la Svizzera assume la presidenza del Consiglio. I meccanismi che garantiscono un'equa rappresentanza geografica in seno al CDU danno a ciascun gruppo regionale la possibilità di accedere alla presidenza ogni cinque anni. Per candidarsi, bisogna anche essere membro del Consiglio.
 
In qualità di membro, la Svizzera si adopererà per rafforzare l'azione e l'impatto del Consiglio, per promuovere i diritti umani all'interno del sistema delle Nazioni Unite e per appoggiarne l'attuazione a livello nazionale. Le sue priorità sono l'abolizione universale della pena di morte, il divieto della tortura, la libertà di espressione, i diritti delle donne e la protezione delle minoranze. Inoltre, la Svizzera si adopererà per rafforzare le istituzioni democratiche in tutto il mondo, sostenendo gli standard elettorali e sottolineando il ruolo dei diritti umani nel contesto delle manifestazioni pacifiche. L'impatto sui diritti umani delle nuove tecnologie, come quelle digitali e le neurotecnologie, verrà pure considerato.

La Svizzera è convinta che il rispetto dei diritti umani è una condizione indispensabile per lo sviluppo economico e sociale, per la pace e la sicurezza nonché per prevenire l’estremismo violento. Un mondo stabile e basato sullo stato di diritto è fondamentale per la prosperità del nostro paese.


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Ultima modifica 19.07.2023

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