Comunicato stampa, 11.11.2024

La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), in collaborazione con quattro organizzazioni locali, lancia un nuovo progetto volto a ridurre il tasso di mortalità tra le madri e i bambini di età inferiore ai cinque anni nella Repubblica democratica del Congo (RDC). Il consigliere federale Ignazio Cassis ha approvato un budget di 11,9 milioni di franchi per questo progetto, di cui beneficeranno oltre otto milioni di persone.

La RDC è uno dei Paesi in cui i rischi legati al parto sono molto alti, con un tasso di mortalità materna e neonatale elevati. Con il progetto «Salute materna e infantile nel Nord e Sud Kivu», la Svizzera punta a ridurre il tasso di mortalità tra le madri e i bambini di età inferiore ai cinque anni. Questa iniziativa è volta ad ampliare l’offerta di servizi per questi gruppi di popolazione, a garantire la disponibilità di medicinali e a promuovere la formazione del personale sanitario, soprattutto delle ostetriche.

Risposta alle epidemie ricorrenti

La RDC orientale è regolarmente colpita da epidemie, dal colera al morbillo, dalla malaria all’ebola. Pertanto, il progetto prevede anche di migliorare la prevenzione e la sorveglianza epidemiologica. Messo in atto dalla DSC in collaborazione con quattro organizzazioni locali su un periodo di quattro anni, dovrebbe aiutare oltre otto milioni di persone.

Inoltre, la RDC deve affrontare un’epidemia di Mpox (vaiolo delle scimmie), con più di 5600 casi confermati e circa 1000 decessi. La Svizzera sostiene la lotta contro la diffusione del virus, contribuendo alla sorveglianza per una diagnosi precoce, alla mobilitazione collettiva per incoraggiare comportamenti sani, alla fornitura di kit medici e all’approvvigionamento alimentare. Lo scorso settembre la Svizzera ha concesso un milione di franchi all’UNICEF per rafforzare le misure di prevenzione e di assistenza alle persone malate.

Sostegno della Svizzera al rafforzamento del sistema sanitario nella RDC

Presente nella RDC dagli anni ’90 con progetti di cooperazione internazionale, la DSC contribuisce al rafforzamento del sistema sanitario. Tra i traguardi degni di nota ci sono la diminuzione del tasso di malnutrizione e la messa in atto di approcci innovativi in materia di assistenza alle vittime di violenze sessuali. Tuttavia, malgrado questi progressi, le infrastrutture sanitarie rimangono inadeguate, l’accesso alle cure limitato e la formazione del personale insufficiente. Il risultato è un’elevata mortalità materna e infantile.

La RDC è uno dei cinque Paesi più poveri al mondo: nel 2023 tre quarti della popolazione, ossia 76 milioni di persone, vivevano con circa due dollari al giorno e oggi oltre 25 milioni di persone sono in situazione di insicurezza alimentare. Nella parte orientale del Paese, i conflitti armati hanno conseguenze drammatiche per la popolazione civile, provocando lo sfollamento di oltre quattro milioni di persone.


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Ultima modifica 19.07.2023

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