Berna, Comunicato stampa, 30.06.2011

Nella sua seduta di ieri, il Consiglio federale ha deciso di dare un seguito alle misure sinora messe in atto nell’ambito della promozione della pace e della sicurezza umana. Chiede quindi al Parlamento un nuovo credito quadro di 310 milioni di franchi per almeno un quadriennio, a partire dal 2012. 50 milioni di franchi sono destinati a un programma speciale per il Nord Africa e il Medio Oriente. In questo modo, la Svizzera può portare avanti e rafforzare in modo mirato il suo impegno di alto profilo in materia di promozione della pace, dei diritti dell’uomo e della democrazia e in materia di politica umanitaria e di migrazione.

La promozione della pace e della sicurezza umana è un elemento centrale della politica estera svizzera. Il concetto di “sicurezza umana” pone l’accento sulla sicurezza di ogni individuo e sulla sua protezione dalla violenza politica, dalla guerra e dal dispotismo. Il nostro Paese contribuisce in questo modo alla risoluzione di problemi di portata globale migliorando al tempo stesso la propria sicurezza. Grazie ai buoni uffici, alla mediazione e a programmi di consolidamento della pace, la Svizzera aiuta le parti in causa a prevenire, a ridurre d’intensità o a far cessare i conflitti armati. Il suo impegno nell'ambito dei diritti dell'uomo mira a promuovere questi diritti nel contesto bilaterale e multilaterale e a migliorare la situazione specifica dei diritti dell'uomo in Stati in cui occorre rafforzare tali diritti. Per il tramite di iniziative diplomatiche la Svizzera promuove inoltre norme internazionali volte, ad esempio, ad abolire la pena di morte, a garantire il rispetto dei diritti dell’uomo da parte delle imprese di sicurezza private o a contrastare la violenza armata, violenza che rappresenta un ostacolo allo sviluppo.

Negli ultimi anni, diplomatici ed esperti svizzeri hanno contribuito in maniera significativa ai processi di pace in Nepal e nel Caucaso. Dall’Europa, dall’Africa e dall’Asia  sono inoltre stati affidati al nostro Paese svariati incarichi di mediazione e di facilitazione (sostegno alla mediazione). Questi successi perpetuano la tradizione umanitaria e la politica dei buoni uffici della Svizzera, concorrono in modo determinante alla buona reputazione del nostro Paese e permettono di rafforzare le relazioni con i partner internazionali.

Il nuovo credito quadro per gli anni 2012-2016 permetterà alla Svizzera di contribuire in modo duraturo ad accompagnare e prevenire conflitti, a rafforzare i diritti dell'uomo e a sostenere la creazione di strutture democratiche e dello Stato di diritto in Stati fragili o in Stati che si trovano in una fase di transizione.

Il messaggio sul nuovo credito quadro si focalizza su sei temi e si concentra su regioni e Paesi, che in Europa, Asia, Africa, nel Vicino e Medio Oriente nonché in America Latina sono di grande interesse per la Svizzera. Un programma speciale per il Nord Africa e il Medio Oriente dovrà contribuire al consolidamento dei processi di democratizzazione che hanno preso il via nella regione nel corso delle rivolte popolari del 2011. Questo programma sarà svolto in collaborazione tra l'altro con la Direzione dello sviluppo e della cooperazione DSC. La Svizzera attua la sua strategia decisa nel marzo 2011 nell'ambito di un approccio governativo globale ("whole-of-government-approach"). 

L’armonizzazione dei diversi strumenti di politica estera e delle strategie comuni favorisce sinergie tra la promozione della pace e della sicurezza umana, la cooperazione allo sviluppo, l’aiuto umanitario e i contributi militari al mantenimento della pace.   


Informazioni supplementari:

Link alla nuova pubblicazione Per la pace, i diritti dell'uomo e la sicurezza


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