Berna, Comunicato stampa, 29.06.2011

Nella seduta odierna il Consiglio federale ha deciso una riorganizzazione dei dipartimenti. Con questo provvedimento intende creare strutture amministrative che corrispondono meglio alle priorità politiche e agli interessi della Svizzera e sfruttare in modo più efficace le risorse disponibili. Le modifiche decise entreranno in vigore il 1° gennaio 2013. Fino ad allora le attuali responsabilità restano invariate.

La riorganizzazione delle strutture dipartimentali figura già da qualche tempo nell'agenda politica del Consiglio federale. Con la decisione odierna il Consiglio federale intende creare strutture che rispecchino meglio le priorità politiche e le sfide centrali della Svizzera. Tra queste vi sono il rafforzamento dell'influenza svizzera a livello internazionale, la promozione coerente della formazione e della ricerca, l'evoluzione demografica e le sue ripercussioni sul sistema sanitario e sulle assicurazioni sociali, un progetto globale di sicurezza e lo sfruttamento ragionevole delle risorse naturali attraverso una pianificazione moderna in materia di politica energetica e infrastrutturale. 

Il Parlamento ha anche richiesto delle riforme in diverse mozioni negli ultimi anni. Le richieste fondamentali riguardano in particolare una riorganizzazione nel settore dell'educazione e un più stretto collegamento con i servizi incaricati delle questioni di sicurezza.  Il Consiglio federale ha deciso le seguenti modifiche:

  • I settori della formazione, della ricerca e dell'innovazione sono riuniti nello stesso dipartimento. La Segreteria di Stato per l’educazione e la ricerca nonché il settore dei Politecnici federali (subordinati sinora al Dipartimento federale dell’interno DFI) saranno in futuro integrati, insieme all’Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia (UFFT), nel Dipartimento federale dell'economia DFE. Con questo provvedimento il Consiglio federale risponde a una richiesta annosa fondamentale del Parlamento, sottolinea il significato di questo settore e rafforza nel contempo le attività dei diversi partner, tra cui i Cantoni, i Politecnici federali, le università e le scuole universitarie professionali. 
  • L’Ufficio dell’integrazione, competente per le questioni di politica europea, è ora subordinato unicamente al Dipartimento federale degli affari esteri DFAE. In tal modo si vuole migliorare la capacità d’azione della Svizzera sul piano europeo.
  •  L'Ufficio federale di veterinaria (insediato finora nel DFE) sarà integrato in futuro nel DFI. Le competenze federali in materia di salute umana e animale saranno così concentrate in un solo dipartimento. 

Il Consiglio federale è persuaso che detti trasferimenti consentano di evitare parallelismi a livello di strutture e di sfruttare le sinergie. In seguito a quanto deciso, l’Amministrazione federale resterà anche in futuro composta da sette dipartimenti, le cui denominazioni saranno decise in un momento successivo. 

Nel settore della sicurezza, il Consiglio federale intende mantenere le strutture formali. I servizi responsabili della sicurezza della popolazione e del territorio dovranno però proseguire o addirittura intensificare la loro collaborazione.

In questo senso il Consiglio federale ha inoltre deciso di rilevare e analizzare sistematicamente le attuali forme di collaborazione tra i servizi federali e presentare proposte volte a migliorare e sviluppare detta collaborazione. Intende in tal modo garantire che le risorse siano sfruttate in modo efficace e che gli affari importanti vengano trattati in modo flessibile e coerente. Ai fini della collaborazione sono disponibili strumenti sovrastrutturali quali le delegazioni tripartite del Consiglio federale, convenzioni sugli obiettivi e accordi di cooperazione nonché gruppi di lavoro interdipartimentali (p.e. nel settore delle migrazioni o della politica europea). Sono inoltre utilizzate tecnologie dell'informazione che facilitano la rapidità degli scambi tra i servizi federali. 

I provvedimenti entreranno in vigore il 1° gennaio 2013. Fino ad allora le attuali responsabilità restano invariate.


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