Berna, Comunicato stampa, 13.06.2010

Il cittadino svizzero Max Göldi è rientrato in Svizzera per via aerea nella notte su lunedì. Max Göldi, che per quasi due anni non ha potuto lasciare la Libia, era stato liberato il 10 giugno 2010 dopo quattro mesi di detenzione in un carcere di Tripoli. La Consigliera federale Micheline Calmy-Rey, responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), ha manifestato il proprio sollievo per la conclusione della vicenda e la propria partecipazione alla gioia di Max Göldi e della sua famiglia. Nel contempo ha ringraziato la Spagna e la Germania per la preziosa mediazione prestata.

Domenica a Tripoli Micheline Calmy-Rey e il ministro degli esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos hanno potuto salutare personalmente Max Göldi, prima dell'imbarco su un volo di linea. La Consigliera federale e Max Göldi si sono poi reincontrati a Tunisi per proseguire il viaggio insieme.

La liberazione di Max Göldi e il suo ritorno in Svizzera sono il risultato di intensa azione diplomatica. Sin dall'inizio dei problemi bilaterali con la Libia, il DFAE si è impegnato attivamente a tutti i livelli per giungere a una soluzione negoziata. Questa strategia ha innanzitutto contribuito al rilascio del cittadino svizzero Rachid Hamdani nel febbraio del 2010. In seguito i rappresentanti dei due Paesi erano recentemente riusciti a fissare un piano d'azione di comune accordo attraverso la mediazione offerta dalla presidenza dell'UE e dalla Germania. Questo piano ha dato il via a un percorso per la soluzione dei problemi bilaterali che avrà un seguito anche dopo la liberazione di Max Göldi. In linea di principio la Svizzera è pronta a discutere le questioni che rimangono aperte e a riportare progressivamente la normalità nelle relazioni con la Libia.

In questo contesto la Consigliera federale Micheline Calmy-Rey ha sottolineato l'importanza della mediazione e ha ringraziato la Spagna e la Germania per i preziosi servizi forniti al nostro Paese.

La disponibilità all'aiuto manifestata da questi due Paesi dell'UE ha ampiamente superato ciò che di regola ci si aspetta da Paesi con cui si intrattengono rapporti di amicizia, ha affermato la responsabile del DFAE che si era rivolta direttamente ai ministri degli esteri spagnolo, Miguel Angel Moratinos e tedesco, Guido Westerwelle con una richiesta personale di assistenza.

Con il ritorno di Max Göldi si conclude un periodo di tensione concernente il destino dei due cittadini svizzeri che si è prolungato per quasi due anni:

  • Max Göldi e Rachid Hamdani erano stati fermati e condotti in carcere in Libia nel luglio del 2008, dopo che Hannibal Gaddafi era stato provvisoriamente arrestato su ordine delle autorità ginevrine. Il DFAE è riuscito a ottenere la liberazione dei due cittadini svizzeri.
  • In seguito le autorità libiche si sono opposte alla partenza dei due cittadini svizzeri. Una serie di negoziati si è svolta fra l'estate 2008 e l'estate 2009, alla ricerca di una soluzione per i problemi bilaterali. Alla fine di maggio del 2009 la responsabile del DFAE si è recata a Tripoli, accompagnata dalle mogli dei due cittadini svizzeri, per discutere con il primo ministro libico Al-Bagdhadi e con altri rappresentanti del governo libico.
  • Il 20 agosto 2009 l'allora presidente della Confederazione Hans-Rudolf Merz e il primo ministro libico Al-Bagdhadi firmarono un accordo che prevedeva la normalizzazione delle relazioni bilaterali entro un termine di 60 giorni. Ancora prima della scadenza del termine e contravvenendo ai principi del diritto internazionale, i due cittadini svizzeri, Max Göldi e Rachid Hamdani vennero però rapiti e trasferiti in un luogo sconosciuto, dove sono poi stati detenuti per 52 giorni. Alla scadenza del termine convenuto, il Consiglio federale sospese la validità dell'accordo del 20 agosto 2009 e adottò una serie di misure contro la Libia.
  • Nel mese di dicembre del 2009 Max Göldi e Rachid Hamdani si presentarono davanti alla giustizia libica rispondendo all'accusa di aver commesso reati economici e in materia di visti. Nel frattempo erano iniziati nuovi negoziati con la mediazione della Spagna e della Germania. I processi si conclusero con una condanna a 4 mesi di detenzione per Max Göldi e l'assoluzione di Rachid Hamdani, che poté lasciare la Libia il 23 febbraio 2010. Dopo aver scontato quattro mesi di detenzione, Max Göldi uscì dal carcere di Tripoli il 10 giugno 2010.


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Ultima modifica 19.07.2023

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