Berna, Comunicato stampa, 01.02.2010

In generale, l'attuazione degli Accordi bilaterali tra la Svizzera e l'UE funziona. Questo è quanto emerso da un sondaggio svolto dall'Ufficio dell’integrazione DFAE/DFE (UI). L'obiettivo del sondaggio era quello di tracciare il bilancio della situazione per quanto riguarda le difficoltà di applicazione degli Accordi bilaterali più importanti. I problemi che sono sorti in sede di applicazione non erano, di regola, violazioni di accordi, ad eccezione di pochi casi (circa 25 segnalazioni) in cui si presume una tale violazione. In collaborazione con la Commissione europea e con gli Stati dell'UE interessati, il Consiglio federale e l'Amministrazione sono già riusciti a risolvere alcuni di questi problemi. Nei rimanenti casi, gli sforzi per trovare una soluzione sono tuttora in corso.

Nel 2009, l'Ufficio dell’integrazione DFAE/DFE ha svolto un sondaggio finalizzato a valutare l'attuazione dei principali Accordi bilaterali tra la Svizzera e l'Unione europea – l'Accordo di libero scambio del 1972, l'Accordo sulla facilitazione e la sicurezza doganali nonché i Bilaterali I e II. Sono stati interpellati gli Uffici federali competenti, la Missione della Svizzera presso l'Unione europea, le ambasciate svizzere nei Paesi membri dell'UE, la Conferenza dei Governi cantonali nonché importanti operatori del settore privato quali economiesuisse, i sindacati, l'Unione Svizzera dei Contadini e le Camere di commercio cantonali. Le loro risposte sono state riassunte in un rapporto, pubblicato oggi.

Gli esiti del sondaggio tracciano un bilancio positivo per quanto riguarda l'attuazione degli Accordi bilaterali, la cui applicazione a livello transfrontaliero è nel complesso buona. In circa 120 casi sono stati segnalati all'UI problemi attuativi. Nell'80 per cento di essi, l'Amministrazione federale ha concluso che non si tratta di una violazione degli accordi. Alcune difficoltà, tuttavia, sussistono. La maggior parte dei problemi attuativi segnalati all'UI nell'ambito del sondaggio in questione erano già noti all'Amministrazione federale e sono oggetto di contatti con la Commissione europea o con gli Stati membri interessati. Diversi di questi problemi sono già stati appianati, mentre per i rimanenti gli sforzi per risolverli sono tuttora in corso.


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