Articolo, 07.04.2014

Devastato dalla guerra nel 1994, venti anni più tardi il Ruanda ha ritrovato una certa stabilità. Insieme ad altri finanziatori, la Svizzera ha ampiamente contribuito alla ricostruzione del Paese tuttora in corso. Le attività attuali della DSC in Ruanda mirano a migliorare ulteriormente la funzionalità delle istituzioni affinché la popolazione abbia accesso a servizi di base di qualità e a un ambiente favorevole all’occupazione.

La DSC realizza attualmente sei progetti in Ruanda nei settori della salute, della formazione professionale e dell'ambiente.

Tra il mese di aprile e quello di luglio del 1994, il genocidio contro la minoranza tutsi del Ruanda e il massacro di oppositori politici hanno causato la morte di oltre 800000 donne e uomini in condizioni atroci. Sotto shock come il resto del mondo, la Svizzera non è rimasta passiva di fronte alla situazione.

Un aiuto adeguato al contesto
Dal 1994 la DSC partecipa all’impegno internazionale umanitario per aiutare le centinaia di migliaia di rifugiati che sono stati costretti ad abbandonare il proprio domicilio a causa del conflitto. Alla fine degli anni 1990, la DSC sostituisce il suo intervento umanitario con un aiuto alla ricostruzione del Ruanda attraverso numerosi progetti. La DSC finanzia in particolare un programma di sostegno alla giustizia e alla riconciliazione, workshop partecipativi urbani per gestire il forte aumento della popolazione nelle città del Paese in seguito alla guerra o ancora la formazione di specialisti in salute mentale.

Il coinvolgimento della DSC in Ruanda, che ha contribuito a riorganizzare e rendere funzionali le istituzioni, è proseguito fino a oggi senza interruzioni. La realizzazione di un sistema nazionale di assicurazioni sanitarie che garantisce attualmente a quasi tutti i ruandesi un accesso alle cure è un esempio del lavoro di ampio respiro svolto dalla Svizzera nel settore della sanità. Malgrado tutto, però, il Ruanda rimane un Paese dalle condizioni di vita precarie dove quasi la metà della popolazione vive sotto la soglia della povertà.

Strategia di cooperazione regionale
L’impegno attuale della DSC è all’insegna del principio di un intervento rafforzato nei contesti fragili. Una strategia di cooperazione coordinata (aiuto allo sviluppo e umanitario, politica di pace, diplomazia) e regionale (Ruanda, Burundi e Repubblica democratica del Congo) detta dal 2009 l’attività della Svizzera nella regione dei Grandi Laghi. La pace, la giustizia e la stabilità sono condizioni essenziali per lottare contro la povertà.

La DSC realizza attualmente sei progetti in Ruanda nei settori della salute, della formazione professionale e dell’ambiente. Le attività svolte sul campo mirano ad accrescere maggiormente la funzionalità delle istituzioni statali con due obiettivi prioritari: rendere il Paese in grado di offrire alla sua popolazione servizi di base di qualità e un ambiente favorevole all’occupazione.

1. Esempio di progetto: programma psico-sociale
Il settore sanitario ha sempre costituito un ambito prioritario d’intervento della DSC in Ruanda. Estendere un’azione avviata dal Settore Aiuto umanitario, un programma della DSC abborda dal 2011 la questione delle violenze di genere aiutando le donne e gli uomini che ne sono vittime. In Ruanda «workshop di guarigione» aiutano i sopravvissuti del genocidio e di altri conflitti a superare il lutto e a portare avanti la riconciliazione. Il programma psico-sociale si estende anche al Burundi e alla Repubblica democratica del Congo. Le vittime di aggressioni fisiche o psicologiche dovute a violenza coniugale o a conflitti armati sono assistite e invitate a discutere insieme delle loro situazioni e dei loro bisogni.

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2. Esempio di progetto: programma di formazione professionale
Oltre l’80% dei ruandesi dipendono da un’agricoltura di sussistenza per nutrirsi ogni giorno e il Paese ha estremamente bisogno di diversificare la sua economia. La DSC ha realizzato un progetto dedicato in modo specifico al miglioramento della formazione professionale e tecnica impartita in Ruanda. Lanciato nel 2012, il progetto ha già permesso di costruire ed equipaggiare quattro centri di formazione professionali e di sviluppare sei corsi post-scolastici in ambiti molto variati come la muratura, la saldatura e ancora la meccanica di automobili.

Progetto

Ultima modifica 19.07.2023

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