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Comunicati stampa
Comunicati stampa
La Svizzera intende impegnarsi nel quadro dell'iniziativa politica «Call to Action on Violence against Women and Girls in Emergencies» per consolidare i propri sforzi nella lotta alla violenza contro donne e bambine in situazioni di emergenza.
Misure concrete saranno adottate nel quadro dell'aiuto umanitario e dei programmi di sviluppo nei Paesi fragili nonché nel nuovo piano di azione nazionale su donne, pace e sicurezza (2013-2016) e nella strategia per la protezione delle popolazioni civili nei conflitti armati.
La violenza contro donne e bambine ha tanti volti e forme
Nei conflitti e nelle crisi la violenza contro donne e bambine è sempre una triste realtà. È una delle manifestazioni più gravi di violazione dei diritti dell'uomo, si presenta con molti volti e forme e molto spesso resta impunita.
Nei conflitti armati la violenza sessuale contro donne e bambine viene spesso usata in modo sistematico dalle parti in conflitto per demoralizzare l'avversario e indebolirlo sul suo stesso territorio. Il fenomeno colpisce anche uomini e bambini, ma in misura ridotta.
Donne e bambine sono esposte alla violenza soprattutto nel contesto dei rifugiati, in cui mancano le strutture di approvvigionamento di base e le persone sono costrette a vivere senza tutela e senza una sfera privata. Le violenze avvengono ad esempio durante la cura quotidiana del corpo o mentre le donne procurano acqua, cibo o legna. Soprattutto nelle aree urbane, le necessità economiche spingono alcune donne alla prostituzione. Le giovani sono spesso esposte al rischio di matrimoni forzati e alla tratta di esseri umani. Tra i rifugiati e nelle situazioni di crisi, tuttavia, anche la violenza domestica si aggrava, poiché i fattori di stress esterni trovano spesso sfogo nella violenza contro donne e bambini in seno alla famiglia.
Le conseguenze per le donne e le bambine colpite sono molto pesanti e comportano spesso danni fisici e psichici a lungo termine. In molte società, inoltre, la violenza contro le donne continua a restare un tabù: le vittime vengono quindi emarginate a livello sociale ed escluse dalla comunità. La violenza contro le donne in situazioni di crisi prende le dimensioni di un problema strutturale che impedisce alle donne e alle bambine di partecipare alla ricostruzione politica, sociale ed economica e alla trasformazione delle loro società nelle fasi successive a crisi e conflitti.
Impegno pluriennale della Svizzera
L'impegno per la lotta alla violenza contro donne e bambine è una tradizione pluriennale per la Svizzera. Già nel 2002 la DSC fu uno dei primi attori umanitari a prestare aiuto diretto alle vittime di violenza sessuale nella regione dei Grandi Laghi. Nel frattempo è stato avviato un vasto programma che offre aiuto medico d'emergenza, riabilitazione psicosociale e sostegno legale e socioeconomico alle donne e alle bambine colpite. La Svizzera s'impegna anche nella prevenzione e sostiene misure volte a rafforzare le strutture dello Stato di diritto per combattere l'impunità. La mobilitazione di personale specializzato e di personalità importanti ha lo scopo di aumentare il sostegno politico in Svizzera e di sensibilizzare un pubblico sempre più vasto.