Comunicato stampa, 10.04.2017

150 anni fa, il 17 aprile 1867, il Consiglio federale decise di aprire provvisoriamente una rappresentanza diplomatica svizzera a Berlino. Da allora la Svizzera e la Germania intrattengono relazioni diplomatiche ininterrotte. Nell’anno dell’anniversario l’Ambasciata svizzera pubblica un opuscolo che offre una panoramica sulla vivace storia delle rappresentanze diplomatiche nelle varie sedi in Germania e a Berlino.

Il primo ambasciatore svizzero a Berlino fu il glaronese Joachim Heer. Il Consiglio federale aveva previsto che, come rappresentante della Svizzera, doveva accreditarsi non solo presso la corte prussiana, ma anche presso il re di Baviera, il re del Württemberg e il granduca del Baden. Era in assoluto il primo accreditamento multiplo della Svizzera.

Il 15 maggio 1867 Heer giunse a Berlino e tre giorni più tardi fu ricevuto dal re Guglielmo I per la consegna delle credenziali. Il re era soddisfatto poiché si aspettava già da parecchio tempo che la Svizzera esercitasse il diritto di reciprocità. Dal 1805 la Prussia era rappresentata in Svizzera da una legazione ufficiale, anche se i diplomatici prussiani competenti non erano per lo più domiciliati in Svizzera. All’epoca la politica estera veniva condotta da Neuchâtel, che allo stesso tempo era membro della Confederazione e proprietà del re della Prussia, e da Berna, sua alleata.

La storia della rappresentanza Svizzera in Germania è stata vivace in seguito alle turbolenze istoriche. La legazione a Berlino continuò a esistere fino al 1945; dopo la Seconda guerra mondiale la delegazione per il rimpatrio si occupò  dei cittadini svizzeri che volevano rientrare in Patria e di quelli residenti a Berlino. La rappresentanza diplomatica fu istituita nel 1949 a Bonn (rappresentanza nella Repubblica federale di Germania). Tra il 1957 e il 1977 si stabilì a Colonia e fino al 1999 di nuovo a Bonn. Nel 1973 la Svizzera aprì un’ambasciata anche nella Repubblica democratica tedesca.

Dal 1999 l’Ambasciata di Svizzera a Berlino è situata allo Spreebogen. L’edificio fu acquistato dalla Svizzera quasi 100 anni fa (1919). Alla fine della Seconda guerra mondiale il quartiere dello Spreebogen fu pressoché completamente distrutto, mentre l’edificio della rappresentanza svizzera superò questo periodo praticamente senza subire danni. Dopo la guerra l’edificio si ergeva nelle immediate vicinanze del muro, come un monolito abbandonato nella terra di nessuno. In questo periodo la Svizzera cercò più volte senza successo di vendere l’edificio, allora situato in una zona decisamente poco attraente. Solo dopo la riunificazione e la decisione del Governo tedesco di riportare la capitale a Berlino, ricominciò a esserci vita nelle vicinanze dell’ambasciata.

Già prima del 1867 la Svizzera aveva rappresentanze consolari a Brema, Amburgo e Lipzia. Quando fu creato lo Stato federale moderno (1848), la Svizzera aveva due rappresentanze diplomatiche a Parigi e a Vienna, in seguito anche a Torino e Firenze. Per commemorare 150° anniversario della rappresentanza a Berlino l’ambasciata in Germania pubblica un opuscolo.


Informazioni supplementari:

Opuscolo: «150 Jahre: Die Schweizerfahne im Herzen Berlins» («150 anni: la bandiera svizzera nel cuore di Berlino») (de)


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Ultima modifica 19.07.2023

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