Comunicato stampa, 14.03.2017

Il Consiglio federale ha preso atto del terzo rapporto TETRA sulla lotta al terrorismo di matrice jihadista in Svizzera. La minaccia jihadista è destinata a perdurare. In un tale contesto assume un ruolo di primo piano la cooperazione a livello sia nazionale che internazionale. Un pilastro fondamentale di questa cooperazione è rappresentato da TETRA, la cui attività prosegue senza sosta. La lotta al terrorismo non si limita all’adozione di misure di sicurezza, ma interessa tutta la società. Gli strumenti a disposizione, benché numerosi, devono essere potenziati. I diversi progetti legislativi in corso vanno esattamente in questa direzione.

Secondo il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC), la minaccia terroristica resta elevata in Svizzera così come nel resto dell'Europa. Essa non è destinata ad affievolirsi, malgrado le perdite territoriali subite dallo «Stato islamico», la cui propaganda continua a dispiegare i propri effetti. Il rischio di attentati per il Paese può derivare da persone di ritorno dalla jihad oppure da persone radicalizzate rimaste in Svizzera.

La lotta al terrorismo va considerata in un contesto globale. La Svizzera si adopera pertanto su questo fronte anche a livello internazionale, ad esempio sostenendo l'attuazione della Strategia globale antiterrorismo dell'ONU sin dalla sua adozione nel 2006 nonché il Piano d'azione per prevenire l'estremismo violento (PVE) presentato dall'ONU all'inizio del 2016. In tale contesto, la Svizzera ha adottato un piano d'azione di politica estera per prevenire l'estremismo violento e promuove numerosi progetti all'estero intesi a impedire che gruppi a rischio (p. es. i giovani) possano imboccare la strada dell'estremismo o del terrorismo. La Svizzera è inoltre attiva anche sul piano operativo e collabora con i propri partner a livello di polizia, in particolare all'interno di Europol, o nel campo delle attività informative in veste di membro del Gruppo Contro-terrorismo (CTG) dell'Unione europea. Grazie al sistema d'informazione Schengen (SIS), la Svizzera partecipa inoltre allo scambio d'informazioni a livello europeo.

Come evidenziato nel terzo rapporto TETRA, la lotta al terrorismo è una questione che riguarda tutta la società e che coinvolge, oltre alle autorità di sicurezza, anche diverse autorità a livello locale, cantonale, federale e internazionale. Gli strumenti esistenti di lotta al terrorismo sono numerosi e risultano efficaci se utilizzati in modo sistematico. Tali strumenti devono tuttavia essere potenziati.

Piano d'azione nazionale contro la radicalizzazione e l'estremismo violento

Il modo più efficace per contrastare il terrorismo è bloccare il processo di radicalizzazione sul nascere. Soprattutto le autorità locali e cantonali non operanti nel settore della sicurezza sono in prima linea per individuare tempestivamente la radicalizzazione e intervenire. La Rete integrata Svizzera per la sicurezza, insieme ai rappresentanti della Confederazione, dei Cantoni, delle città e dei Comuni, sta elaborando il Piano d'azione nazionale contro la radicalizzazione e l'estremismo violento, che intende proporre un pacchetto di misure concrete e praticabili per impedire e contrastare ogni forma di radicalizzazione. Verrà inoltre affrontata anche la questione della de-radicalizzazione.

Rafforzamento delle basi legali e scambio d'informazioni

L'attuazione della Convenzione del Consiglio d'Europa per la prevenzione del terrorismo e del pertinente protocollo addizionale è attualmente in fase di preparazione. In tale contesto, si sta considerando l'opportunità di rafforzare la disposizione dell'articolo 260ter del Codice penale sul sostegno a organizzazioni criminali, al fine di venir incontro alle richieste in tal senso avanzate dal Parlamento e dalle autorità di perseguimento penale. La legge federale del 12 dicembre 2014 che vieta i gruppi «Al-Qaïda» e «Stato islamico» nonché le organizzazioni associate sarà in vigore soltanto fino alla fine del 2018. Anche in questo caso sono in corso i lavori per assicurare che i comportamenti sanzionati da questa legge possano continuare a essere oggetto di disposizioni adeguate di durata illimitata. Allo stesso tempo occorre rafforzare le misure volte a contrastare in modo efficace il finanziamento del terrorismo.

Parallelamente sono in fase di elaborazione le basi legali per potenziare le misure di polizia disponibili al di fuori di un procedimento penale, quali l'obbligo di presentarsi a un posto di polizia, il ritiro dei documenti d'identità nonché la possibilità per fedpol di segnalare persone sospette nel sistema d'informazione Schengen (SIS) ai fini di una sorveglianza discreta.

Lo scambio d'informazioni tra le diverse autorità lungo tutte le fasi d'intervento rappresenta uno degli elementi imprescindibili per garantire l'efficacia delle misure antiterrorismo. Nonostante il prezioso contributo fornito in tal senso da TETRA, l'esperienza ha dimostrato che lo scambio d'informazioni tra le autorità preposte all'esecuzione delle pene e le autorità di perseguimento penale, di sicurezza e migratorie può ancora essere migliorato. Attualmente sono in corso lavori per ottimizzare i processi e potenziare lo scambio d'informazioni in tale ambito.

Composizione e mandato di TETRA

Diretta da fedpol, TETRA (TErrorist TRAcking) racchiude il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC), il Ministero pubblico della Confederazione (MPC), il Centro di gestione delle crisi del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), il Corpo delle guardie di confine (Cgcf), la Segreteria di Stato della migrazione (SEM), l'Ufficio federale di giustizia (UFG) nonché la Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali della Svizzera (CCPCS) e il suo Stato maggiore di condotta della polizia. Se del caso, TETRA coinvolge altre autorità, come quelle preposte all'esecuzione delle pene, nelle riflessioni sulla lotta al terrorismo in Svizzera. Gli obiettivi di TETRA sono conformi alla Strategia della Svizzera per la lotta al terrorismo approvata dal Consiglio federale nel 2015.


Informazioni supplementari:

I documenti relativi al presente comunicato stampa sono reperibili sul sito del DFGP


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Informazione DFAE, T +41 58 462 31 53
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Ultima modifica 19.07.2023

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