Comunicato stampa, 13.07.2018

La Svizzera plaude all’approvazione dei Paesi membri dell’ONU nei confronti della bozza sul «Patto mondiale per una migrazione sicura, ordinata e regolare». La conclusione delle trattative rappresenta un passo importante nel tentativo di trovare standard comuni agli Stati per rafforzare gli aspetti positivi della migrazione e limitare quelli negativi attraverso sforzi congiunti. La Svizzera e il Messico hanno condotto il processo negoziale, che ha potuto ora essere concluso con successo.

Tre uomini e una donna si tengono le mani l'un l'altra e le allungano in aria.
Grazie al fatto che l’ambasciatore Jürg Lauber ha codiretto il processo negoziale, la Svizzera ha potuto cogliere l’occasione di partecipare a un’importante procedura dell’ONU. © DFAE

Su incarico del presidente dell’Assemblea generale dell’ONU, nel corso degli ultimi 15 mesi l’ambasciatore della Svizzera presso le Nazioni Unite a New York Jürg Lauber e il suo omologo messicano Juan José Gómez Camacho hanno raccolto resoconti ed esperienze degli Stati in materia di migrazione, hanno redatto una prima bozza relativa a un quadro di riferimento sul coordinamento globale della migrazione e hanno consultato la comunità internazionale al riguardo. Con l’approvazione degli Stati membri dell’ONU in merito alla bozza prende fine la fase di negoziati sul nuovo Patto mondiale per la migrazione. Nel dicembre del 2018 il testo dovrebbe essere presentato ai capi di Stato e di Governo dei 193 Paesi membri dell’ONU durante la Conferenza intergovernativa di Marrakech (Marocco) affinché ne decidano l’adozione.

Con la conclusione delle trattative, i Paesi membri dell’ONU si sono accordati su un quadro d’azione pratico in grado di rafforzare la cooperazione internazionale in tutti gli ambiti della governance in materia di migrazione, e che prevede un radicamento duraturo di questa tematica in seno alle Nazioni Unite nonché un controllo regolare al riguardo. Il documento contiene dieci principi (p. es. la validità illimitata dei diritti umani per tutti i migranti o il diritto sovrano degli Stati di definire la propria politica migratoria), 23 formulazioni di obiettivi e un elenco di misure per il loro raggiungimento. Mentre gli obiettivi rispecchiano l’impegno comune di tutti i Paesi, le misure sono strumenti che gli Stati possono utilizzare autonomamente a seconda delle loro priorità e capacità. Inoltre il Patto mondiale funge da documento di riferimento non solo per una maggiore collaborazione tra gli Stati ma anche con altri attori, come il settore privato o la società civile.

Dal punto di vista svizzero, con la conclusione delle trattative sul «Patto mondiale per una migrazione sicura, ordinata e regolare» gli Stati ammettono che nessuno di loro è in grado di gestire da solo la complessità del fenomeno migratorio. Le Nazioni Unite sono pertanto la giusta realtà per affrontare questa problematica in modo completo e in una prospettiva globale e inclusiva. Grazie al fatto che l’ambasciatore Jürg Lauber ha codiretto il processo negoziale, la Svizzera ha potuto cogliere l’occasione di partecipare in prima linea a un’importante procedura dell’ONU su un tema di grande attualità e, al contempo, esercitare il proprio ruolo sul piano internazionale con notevole credibilità.


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